due

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Era martedì sera e Taehyung si trovava nella biblioteca dell'università per poter approfondire il suo studio per il prossimo esame di Psicologia Sociale. Stava studiando ormai da ben quattro ore, la biblioteca stava chiudendo ma lui si ostinava di rimanere fino all'ultimo secondo. Voleva assicurarsi di essere preparato al 100%, non voleva fallire e non l'avrebbe fatto se avesse continuato con quel ritmo di studio.

Stava terminando la sua ricerca, quando il custode richiamò i ragazzi restanti nella sala per avvertirli che la biblioteca stava per chiudere. Si alzò sbuffando e chiuse il libro davanti a sé riponendolo dentro il suo zaino.
Non appena varcò la porta d'uscita video Jimin correre in sua direzione.

«Dovevo sapere che ti avrei trovato qua.» affermò riprendendo fiato «Adesso tu vieni con me, hai finito con lo studio per oggi.»

«Jimin, no-»

Il biondo lo interruppe «Sta' zitto, stasera tutto avrai il tuo nuovo inizio TaeTae.» annunciò sorridente trascinando l'amico all'esterno dell'edificio.

«Baekhyun!» urlò il maggiore richiamando un ragazzo voltato di spalle. Taehyung spalancò gli occhi non appena capì che aveva in mente il suo amico e provò a fuggire ma invano dato che il ragazzo chiamato si voltò in loro direzione.

«Ciao ragazzi.» sorrise il castano andando in loro direzione.

«Ti va qualcosa da bere? Puoi venire a cena da noi stasera.» propose sorridente Jimin, facendo perdere qualche battito a Taehyung.

«Cosa stai facendo?» sussurrò irritato il più piccolo tra i tre, ma in risposta ricevette soltanto un pizzicotto sul braccio da parte del biondo.

«Perché no!» sorrise Baekhyun e tutti e tre si avviarono verso casa dei due amici.

«Perciò studi anche tu qui all'università?» chiese Jimin una volta che salirono sull'autobus che li avrebbe condotti fino a casa.

«Si, sono nella facoltà di medicina.» annuì sorridente il castano.

«Sul serio? Taehyung invece sta studiando in quella di Psicologia, sai lui è così serio riguardo al suo futuro. Ha già programmato tutto.»

«Per il semplice fatto che odio non avere tutto sotto controllo.» intervenì serio Taehyung.

Per il resto del viaggio non proferì parola, Jimin intratteneva Baekhyun mentre lui si limita solamente a guardare la città passare sotto il suo sguardo. D'un tratto, quando il bus stava rallentando, vide una sagoma all'esterno che attirò la sua totale attenzione. Impossibile che sia lui pensò assottigliando lo sguardo ma perdendo di vista quella figura.

«TaeTae, non scendi?» Jimin lo richiamò ricordandogli che erano arrivati alla loro fermata. Scese velocemente e si guardò intorno cercando quella misteriosa persona ma non trovando nessuno fuorché ad una coppia dall'altra parte della strada.

«Che ti prese Taehyung?» chiese preoccupato Jimin avvicinandosi a lui.

Il minore scosse il capo «Credevo di aver visto- no, nulla.» sospirò e si addentrò nel vialetto della sua abitazione seguito dagli altri due ragazzi.

Trascorsero così tutta la durata della cena. Conversando tranquillamente, ogni tanto Jimin tentava di concentrare tutta l'attenzione su Taehyung ma egli glielo impediva. Odiava stare al centro delle discussioni, soprattutto quando doveva, anche se non per sua scelta, attirare l'attenzione su qualcuno.

In quel momento si trovavano in salotto, Jimin e Baekhyun sul divano e Taehyung sulla poltrona di fronte a loro. Aveva parlato poco e niente, ma apprezzava comunque il gesto del suo amico nel fargli frequentare persone nuove.

Improvvisamente il telefono di Jimin squillò e lui si allontanò per poter rispondere, lasciando così i due ragazzi soli.

«Ragazzi era Hoseok hyung, devo correre subito da lui, Yoongi hyung ha combinato un casino.» ridacchiò il biondo mentre indossava il suo cappotto.

Taehyung si alzò di scatto «È tutto okay? Cosa è successo allo hyung?» domandò preoccupato.

«È tutto okay, sto andando da loro ma tu resta pure qui con Baekhyun.» sorrise Jimin facendogli segno di rimettersi seduto. «Ciao Baekhyun, è stato un piacere rivederti dopo cosi tanto tempo.»

«È stato un piacere anche per me Jimin-ah.» sorrise di rimando il castano.

Il biondo uscì di casa e tra i due ragazzi calò un silenzio imbarazzante che venne spezzato dal più grande «Perciò vuoi diventare uno psicologo?»

Taehyung annuì «Voglio poter aiutare le persone che soffrono e non hanno
il coraggio di affrontare il proprio dolore.»

«E tu? Hai saputo affrontare il tuo dolore?» chiese improvvisamente Baekhyun sorprendendo il più piccolo.

Cominciò a ridere nervosamente «Non so di cosa tu stia parlando, io sto benissimo.» si sistemò un ciuffo cadutogli sul viso.

«Ah si? Quindi non fa niente se ti faccio qualche domanda su Jungkook.»

«Baekhyun- lo richiamò serio - dove vuoi arrivare?»

Il castano sospirò «Voglio solo capire se sei ancora innamorato di lui come tre anni fa a quella festa. Questa volta non ho intenzione di lasciarti andare così facilmente.»

Il minore si sorprese a sentire quelle parole «Io n-non sono più innamorato di lui, è una storia passata ormai.» abbassò lo sguardo ridacchiando.

Il maggiore sospirò «Bene.»

D'un tratto il telefono di Taehyung prese a squillare insistentemente, una miriade di messaggi gli stavano intasando il cellulare.

Jiminie:
Ci sono novità, dobbiamo parlare.

Yoongi hyung:
Non mettere neanche un piede fuori casa.

Hoseokie sunshine:
TaeTae, come stai?

Jin eomma:
Hai già saputo?

Namjoonie pabo:
Mi auguro che tu sia ancora vivo dopo quello che è successo.

Taehyung lesse tutti quei messaggi con un groppo in gola, non capiva cosa stessero blaterando i suoi amici ma di certo non era nulla di buono.

«È successo qualcosa?» attirò la sua attenzione Baekhyun notando il cambiò d'espressione del più piccolo.

Taehyung annuì «Si, sono solo i miei amici che sono un po' strani.» ridacchiò ponendo il telefono in tasca.

«Sarà meglio che io vada, si sta facendo tardi e sta pure cominciando a piovere.» annunciò il castano guardando l'esterno attraverso la finestra.

I due ragazzi si salutarono e Taehyung lo accompagnò all'ingresso. Un momento dopo che Baekhyun salì su un taxi cominciò a diluviare fortemente. Il ragazzo stava per rientrare in casa, quando una figura fradicia da capo a piedi attirò il suo sguardo.

Il fiato gli si mozzò, il cuore si fermò per qualche secondo e credette di star per svenire.

Dall'altro lato della strada c'era lui; alto, muscoloso, con il suo solito sorriso che riusciva a farti sentire amato come nessun altro. Aveva i capelli di un castano scuro con le punte bionde da cui cadevano piccole gocce d'acqua. Aveva il respiro affannato e non distoglieva lo sguardo nemmeno per un secondo dalla sua figura.

Jungkook sorrise e il battito cardiaco di Taehyung prese ad accelerare.

«Ciao Taehyung.» lo salutò e per un momento si sentì proprio come tre anni fa.

Una macchina posteggiò improvvisamente di fianco alla figura del castano dalle punte bionde da cui scesero Jimin, Yoongi e Hoseok.

«Vedo che hai già visto con i tuoi occhi le novità.» ridacchiò nervoso Jimin tentando di smorzare la situazione.

Era impossibile, Taehyung non riusciva a concepire la situazione. Era successo tutto troppo velocemente.

Jungkook era tornato.

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