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«Mi spieghi cosa ci fa lui qui?!» urlò nervoso Taehyung contro Jimin.

«È successo tutto così in fretta Tae, non mi aspettavo di trovarlo a casa degli hyung!» urlò di rimando il biondo.

«Perciò è per questo che Hoseok ti ha chiamato?»

Jimin annuì abbassando il capo e Taehyung sospirò pesantemente.

Dopo aver visto colui che l'aveva lasciato da tre anni proprio di fronte ai suoi occhi, Taehyung era corso dentro casa con un enorme groppo in gola e con le lacrime agli occhi. Jimin l'aveva seguito fino in camera sua mentre Yoongi ed Hoseok li attendevano in salotto con Jungkook, il quale faceva avanti e indietro per l'intera stanza impaziente.

Vedere Taehyung dopo così tanto tempo fece palpitare il suo cuore come accadeva tre anni fa. Era cresciuto, stava diventando un uomo e ogni giorno che passava diventava sempre più bello. Aveva i capelli neri e ricci che gli ricadevano morbidi sugli occhi, era più alto è decisamente più muscolo e non più esile come lo era al liceo. Non sembrava più il suo Taehyung e probabilmente non lo era, soprattutto dopo aver visto Baekhyun uscire da casa sua in tarda serata.

«Ragazzi non ce la faccio più, ho bisogno di parlare con lui.»

«Fermo dove sei Jungkook, non hai visto come ha reagito dopo averti visto?» si alzò di scatto Yoongi andando in contro al più piccolo per fermalo.

«Tu non capisci hyung, ho un serio bisogno di potergli parlare. Sono tornato qui per lui.» sussurrò ad un fil di voce con le lacrime agli occhi.

«E sono sicuro che parlerete, ma non adesso Kookie.» gli andò vicino Hoseok poggiando un braccio attorno al suo collo per confortarlo.

Yoongi sbuffò esasperato «È assurdo! Tu sei assurdo e tutta questa situazione lo è! Lo hai lasciato per una stronzata in un fottuto parcheggio e non lo hai avvertito quando te ne sei andato e adesso cosa fai? Decidi di ritornare così dal nulla dopo tre anni, proprio adesso che stava ricominciando a vivere e pretendi di dovergli parlare! Sei assurdo Jungkook.» urlò il maggiore contro il castano dalle punte bionde.

Non riusciva proprio a capire cosa passasse per quella testa vuota, come poteva riapparire così dal nulla dopo tutto quello che aveva fatto a Taehyung? Di certo questa volta non gli avrebbe permesso di fargli del male, non di nuovo.

«Ho sbagliato, lo so, ma non c'è bisogno che mi rinfacci ogni mio singolo errore! Porca puttana, se sono qui adesso è perché sono ancora innamorato di Taehyung!» urlò ancora più forte il giovane, a tal punto che Jimin e Taehyung ritornarono in salotto preoccupati.

«Ma cosa sta succedendo qua? Perché urlate così?» il biondo attirò l'attenzione su di me, ma tutto ciò che riuscì a vedere Jungkook fu lo sguardo distrutto del suo amato.

«Taehyung.» si avvicinò lentamente al corvino, che indietreggiò di qualche passo «Per favore, parliamo.»

Taehyung scosse il capo «Non abbiamo niente di cui parlare.» affermò con lo sguardo basso non volendo incrociare quello di Jungkook.

Jungkook non si arrese «Sono tornato dalla Nuova Zelanda solo per te, per noi. Io-»

«Ho già sentito abbastanza, n-non.. non ce la faccio a parlare con te, Jungkook.» la voce gli si  incrinò e i suoi occhi cominciarono a bruciare. Non voleva farsi vedere in quello stato da nessuno, così ritorno sui suoi passi e si chiuse in camera sua. Aveva bisogno di stare da solo e riflettere.

Tutto si era rivoluzionato in una sola sera; fino a quel pomeriggio era tranquillo, studiava e non aveva complicazioni di altro tipo se non rifiutare cortesemente Baekhyun. Adesso invece lui era ritornato e affermava di essere lì solo per salvare il loro "rapporto". Niente di tutto ciò aveva senso.

Jungkook d'altra parte non si sarebbe più arreso come aveva fatto al liceo, questa volta era tornato per restare soltanto per Taehyung perché ne era sul serio innamorato. Sapeva che quello che aveva fatto non era facilmente perdonabile, ma negli trascorsi lontani dal corvino ebbe molto tempo per pensare e si rese conto che la gente, i compagni di scuola, gli estranei che incontrava in giro per la città non erano niente, non contavano nulla nella sua vita, non avevano alcun potere. L'unico che aveva potere sulla sua persona, sul suo cuore e sulla sua anima era Taehyung e questa non intendeva lasciarlo scappare.

«Jungkook è meglio che tu vada a casa adesso, hai sentito Taehyung.» sospirò Jimin massaggiandosi una tempia.

«Ma io non ho una casa.» rispose Jungkook sorprendendo tutti i presenti «Sono sceso poco fa dall'aereo e sono venuto subito qui da voi. Non ho neanche pensato a dove andare.»

Hoseok sospirò «Ti accompagnamo da Jin e Nam allora.»

«Cosa? Assolutamente no, non voglio sentire quei due che scopano ed io deprimermi perché quello di cui sono innamorato non mi vuole nemmeno vedere.» sbuffò indispettito. «Non posso stare da voi?» chiese successivamente.

«Perché secondo te noi che cosa facciamo?» intervenì Yoongi facendo strabuzzare lo sguardo al piccolo Jungkook e arrossire Hoseok.

«Un po' di tatto, Yoon!» lo schiaffeggiò sul braccio il rosso imbarazzato.

Jungkook li guardò increduli «C-cosa? Hyung, voi due - li indicò - state insieme?»

Entrambi annuirono sorridenti e Jungkook piagnucolò «Aish, ma allora sentirei pure voi due!» si voltò completamente verso Jimin con sguardo da cucciolo bastonato «Jimin hyung, posso restare qui con voi? Così potrò stare più vicino a Tae!»

«Scordatelo Jungkook, Taehyung mi ucciderebbe se facessi una cosa del genere e poi chi ti dice che io non scopi anche?» chiese offeso il biondo non sentitosi preso in considerazione dal più piccolo.

«Siete tutti quanti così noiosi. D'accordo, starò da Nam e Jin hyung.» sbuffò.

Se i suoi hyung avessero continuato a fare da scudo a Taehyung sarebbe stato più difficile del previsto poter sistemare le cose, ma Jungkook non si sarebbe arreso.. infondo si trattava della persona di cui era innamorato sin dall'adolescenza. Non avrebbe più rinunciato così facilmente, era cambiato sul serio questa volta.

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