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«Cosa avevi in mente quando hai lasciato il telefono a casa?!» chiese furioso Taehyung tentando per l'ennesima volta di aprire quella maledetta porta.

Era ormai mezz'ora che erano rimasti chiusi dentro a quel spogliatoio, entrambi erano senza mezzi di comunicazione a disposizione per poter chiamare qualcuno e farli uscire da lì.

«Perdonami, ma non mi capita tutti i giorni di rimanere chiuso dentro uno spogliatoio con il mio ex ragazzo.» rispose sarcastico Jungkook facendo alterare ancora di più il corvino.

«'Fanculo.» sbuffò il maggiore accasciandosi sul freddo pavimento, molto lontano dal più giovane. Non si sa mai con lui.

Jungkook si alzò dal suo posto e con fare annoiato si diresse verso gli armadietti all'interno della stanza e cominciò a sbottonare la camicia. «Cosa stai facendo?» chiese Taehyung guardandolo con un groppo in gola.

È ancora più bello adesso che è cresciuto.

«Ne approfitto per cambiarmi.» rispose ovvio Jungkook mentre si sfilava la camicia e indossava il dolcevita nero. «Come mai il tuo ragazzo ti ha lasciato solo nel bel mezzo della cena?» chiese successivamente il castano dalle punte bionde con amarezza.

«Lui non è il mio ragazzo e comunque non è affar tuo.» rispose freddo Taehyung non guardandolo per un secondo.

«Allora cosa è? Vi state frequentando? Non è la prima volta che trascorrere del tempo da soli.»

Taehyung si alzò esasperato dalle continue domande del più piccolo e gli andò in contro «Dio mio, piantala con tutte queste domande! Baekhyun è solo un amico.» sbuffò incrociando le braccia al petto.

«Allora perché siete usciti insieme?» domandò Jungkook imbronciato. Sembrava proprio un bambino in quel momento.

Il corvino si arrese e si mise seduto sulla panca di legno e rispose «Jimin sosteneva che io dovessi ricominciare ad avere relazione, perciò mi ha costretto ad uscire con lui.»

«Ma tu non volevi uscirci, giusto?»

«Jungkook, piantala. Non capisco dove tu voglia arrivare.» lo guardò male il più grande.

Jungkook si sedette accanto a lui «Volevo solo sapere se ne fossi innamorato.» abbassò lo sguardo triste non volendo incrociare quello di Taehyung.

Il corvino sospirò «Dopo.. dopo di te non ho più avuto nessuno. Presumo che per te non sia lo stesso conoscendoti.» affermò fermamente convinto Taehyung, ma Jungkook scosse la testa in segno negativo «In realtà non ho più avuto una relazione. Il mio unico pensiero eri tu.»

Taehyung rimase sorpreso da quella affermazione, ma si costrinse a non credergli troppo conoscendo il carattere del castano dalle punte bionde. Probabilmente voleva soltanto intenerire il suo cuore per poi calpestarlo nuovamente come aveva fatto anni prima.

Rimasero in silenzio per minuti che sembravano non finire mai, non era un silenzio piacevole, tutt'altro. Era così imbarazzante è sgradevole che fu inevitabile per Taehyung ricominciare a parlare piuttosto che rimanere in quella situazione per chissà quante altre ore.

«Perché non mi hai detto che ti dovevi trasferire? Sei scomparso dal nulla lasciandomi un terribile vuoto dentro.» chiese il corvino con la voce tremolante e lo sguardo perso nel vuoto davanti a sé.

Jungkook si voltò verso di lui «Avevo paura c-che potessi odiarmi dopo il modo in cui ti ho trattato alla pista di pattinaggio. Solo dopo mi sono reso conto dell'enorme errore che avevo commesso.» un sospiro abbandonò le sue labbra mentre ricacciava indietro le lacrime «Devi credermi quando dico che andarmene è stato il più grande errore. Sono ancora innamorato di te Taehyung, non ho mai smesso di esserlo.»

Calde lacrime caddero dagli occhi di entrambi. Non si guardavano in viso, sarebbe stato troppo e Taehyung probabilmente avrebbe ceduto a primo colpo. Si alzò dalla panca e andò dall'altra parte della stanza passandosi continuamente le mani tra i capelli in modo nervoso.

«No, tu non mi ami. Se mi amavi sul serio non mi avresti mai abbandonato in quel maledetto parcheggio, cazzo!» urlò tutto ad un fiato il castano tirando fuori le sue emozioni più brutte che l'avevano accompagnato per quei tre anni; rabbia, paura, tristezza. «Io ho sofferto e continuo a soffrire! Sto male da tre fottuti anni e a te non è mai importato!»

«Certo che mi importa, come puoi pensare che non lo faccia! Per favore, so di aver sbagliato ma devi-» Taehyung lo interruppe prima che potesse finire quella frase.

«Non devo fare niente, sono stanco di tutta questa storia. Jungkook, devi lasciarmi sul serio in pace.» sussurrò il corvino mentre altre lacrime rigavano le sue guance.

«Non posso.» pianse anche Jungkook.

«Vaffanculo Jungkook. L'hai fatto per tre anni, fallo anche adesso!» urlò contro il più piccolo ferito e spezzato.

In quel momento la porta si aprì e sorprendentemente spuntò Seokjin.
«Jungkook ma che- Taehyung? Che cosa ci fai anche tu qui?» domandò confuso.

«Ti prego hyung, accompagnami a casa.»

Taehyung lanciò un ultimo sguardo ferito a Jungkook per poi uscire da quello stanzino e dal locale. Arrivò al parcheggio e fortunatamente trovò immediatamente la macchina del suo amico. Salì sul sedile del passeggero e attese l'arrivo di Seokjin.

Certo che ha proprio una faccia tosta a dire di amarmi ancora, che stronzo sbuffò pesantemente Taehyung ripensando alla discussione di prima.  Si asciugò immediatamente il viso ancora umido e si massaggiò una tempia. Gli scoppiava la testa.

Fortunatamente l'amico non ci mise molto a tornare. «Come facevi a sapere che eravamo qua?» chiese il più piccolo non appena Seokjin entrò in auto. «Sapevo di poter trovare Jungkook qui, ma non pensavo ci fossi anche tu.»

Rimasero secondi in silenzio, dove Seokjin uscì da quel parcheggio e partì in direzione della casa del corvino, e ripresero a parlare «Vuoi parlarne?» domandò il maggiore notando l'espressione ferita dell'amico. Taehyung semplicemente scosse la testa e chiuse gli occhi. Voleva solamente dimenticare Jungkook al più presto.

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