cinque

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«Cosa ci fai tu qui?» domandò scioccato Taehyung guardando la figura di Jungkook.

«Ci lavoro. Piuttosto cosa ci fai tu qui con questo?» domandò il castano dalle punte bionde con una nota di disgusto nella voce non appena spostò lo sguardo su Baekhyun.

«Questo ha un nome.» si intromise indispettito il castano.

«Credo di saperlo fin troppo bene il tuo nome.» rispose indignato il minore spostando tutta la sua attenzione su chi gli interessava davvero.

«Jungkook, cosa ci fai qua? Mi stai seguendo?» chiese serio Taehyung, massaggiandosi una tempia.

«Certo che no, infondo sono solo ritornato dalla Nuova Zelanda per riconquistare il tuo cuore.» rispose sarcastico Jungkook mettendo leggermente in imbarazzo i due ragazzi seduti al tavolo.

Il corvino sbuffò «Piantala, non sei divertente.»

«Chi ti dice che io voglia esserlo? Sono serissimo.» rispose convinto Jungkook fissandolo dritto negli occhi. Baekhyun, sentendosi fuori posto, si schiarì la voce richiamando l'attenzione della ex coppia su di sé.

«Possiamo ordinare adesso?»

Jungkook tossì «Si, certo.» rispose serio riportando il suo sguardo sul block-notes e appuntando le ordinazioni dei due ragazzi. Si allontanò dal loro tavolo, non prima di aver lanciato un ultimo sguardo al corvino, e camminò dritto verso la cucina sparendo dalla loro vista.

«Mi dispiace Tae, non credevo che lui lavorasse qua. Se vuoi possiamo anche andare.» parlò il castano scusandosi.

«È tutto okay, dovevo sapere che prima o poi mi sarei ritrovato in questa situazione.» sospirò Taehyung passandosi una mano sul viso.

Baekhyun ridacchiò «Con lui che ti serve ai tavoli?» chiese ironicamente facendo ridere il corvino.

«Cosa? No, certo che no. Intendevo che avrei dovuto affrontarlo.» ridacchiò abbassando lo sguardo.

«Non mi sembra tu sia rimasto tanto scioccato dopo averlo visto.» chiese successivamente il castano con un po' di scetticismo nella voce.

«Oh, ecco.. ci siamo visti qualche giorno fa a casa mia e di Jimin.» ammise Taehyung con sguardo perso nel vuoto.

«Perciò vi siete parlati?»

«Non proprio.» rispose Taehyung ricordando quella terribile sera quando il minore era riapparso dopo tre lunghi anni.

«E allora-»

«Baekhyun, per favore possiamo non parlarne? Non mi va di pensare a Jungkook in questo momento.»

«D'accordo, scusami.» sussurrò imbarazzato Baekhyun, cambiando argomento.

Come se fosse stato semplice non pensare a lui mentre serviva i tavoli proprio lì vicino al suo.

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La cena stava procedendo tranquillamente, Jungkook dopo avergli portato la cena non si era più fatto vedere e Taehyung pensava che magari Dio l'avesse voluto premiare e che quindi il castano dalle punte bionde avesse finito il suo turno. Ma ovviamente quando si convinse che potesse rilassarsi, il minore spuntò dalle porte della cucina ritornando nella sala.

Taehyung seguì con lo sguardo ogni suo movimento, non lo perse di vista neanche un secondo mentre fingeva di ascoltare quello che aveva da dirgli Baekhyun.

«È stato così assurdo, non credi?» chiese divertito il castano e Taehyung annuì distrattamente mentre non perdeva d'occhio Jungkook. I loro sguardi si incrociarono e il minore gli sorrise sinceramente. Il cuore del corvino perse un battito, cazzo se gli mancava quel ragazzo ma non voleva dargliela vinta così facilmente.

«Perciò io sono andato da lui-» Taehyung guardò Baekhyun con fare interessato annuendo varie volte mentre sentiva lo sguardo di qualcuno bruciare su di lui. In realtà non gli interessava quello che stava dicendo, ma voleva infastidire Jungkook.

Osservò con la coda negli occhi nuovamente il ragazzo e notò che lo stesse ancora guardando.
Jungkook camminava verso un tavolo mentre teneva ancora Taehyung sott'occhio, voleva assicurarsi che non succedesse niente di troppo esagerato con quel Baekhyun.

Baekhyun, solo a pensare a quel nome gli veniva il vomito. Che razza di nome è Baekhyun? Sembra un nome da cani. Lui è un cane, sbava dietro a Taehyung come uno di loro.

Assorto nei suoi pensieri, il ragazzo non si rese conto di un altro cameriere e gli finì addosso facendo rovesciare a terra il piatto di zuppa che teneva tra le mani.

Taehyung rise a quella scena, Jungkook rimaneva sempre io solito imbranato e impacciato. Solo con più muscoli e molto più bello.

«Perché stai ridendo? Mi stai almeno ascoltando?» chiese indispettito Baekhyun, guardandosi alle spalle per vedere cosa facesse tanto ridere il ragazzo davanti a sé.
Vide le condizioni di Jungkook e capì.

«Oh, ridi per lui.» affermò un po' triste Baekhyun abbassando lo sguardo.

«Perdonami Baekhyun, è solo-»

«Non fa nulla, Taehyung, ma voglio solo che tu sappia che le mie intenzioni sono serie. Richiamami quando lo saranno anche le tue.» disse il castano alzandosi successivamente e andandosene via, lasciando Taehyung solo a quel tavolo.

Jungkook, che osservò l'intera scena da lontano, si avvicinò al corvino e poggiò una mano sulla sua spalla. «Aspettami alla chiusura, sai anche tu che dobbiamo parlare.»

Taehyung annuì sconfitto e si sistemò comodo sulla sedia. Sarebbe stata una lunga attesa.

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Il locale aveva chiuso da poco e Taehyung stava attendendo Jungkook negli spogliatoi dove erano soliti i camerieri a cambiarsi.

«Arrivo tra un secondo.» la testa del castano dalle punte bionde spuntò dalla porta. Successivamente il minore tornò in cucina, dove il suo capo lo stava incaricando di chiudere lui il ristorante.

«Sarà fatto capo.» esclamò Jungkook prima di salutare l'anziano signore e vederlo uscire dalla porta sul retro.

Adesso restavano solo lui e Taehyung.

Ritornò negli spogliatoi e la prima cosa che vide fu il corvino con i gomiti appoggiati alle ginocchia e il capo chino coperto dalle mani.

«Perché sei tornato?»

Jungkook rimase sorpreso da quell'improvvisa domanda, ma senza esitare rispose.

«Te l'ho detto, per te.»

«Non mentire e sii sincero Jungkook, per favore.» il corvino si alzò in piedi e si avvicinò all'ex ragazzo con ormai le lacrime agli occhi.

«Perché non mi vuoi credere?! Sono sincero, Tae!» un urlò frustato abbandonò le sue labbra mentre tentava in tutti i modi di far capire al ragazzo la propria sincerità.

«Ne ho abbastanza di te e delle tue stronzate, me ne vado.» sbuffò arrabbiato il più grande, sorpassando Jungkook e dirigendosi verso la porta.

Fece per aprirla ma sembrava essere bloccata, perciò tentò di forzare la maniglia ma essa di staccò dalla parete di metallo e rimase tra le sue mani.

«Oh merda.» esclamò ad alta voce.

«Che succede?» sospirò il minore voltandosi verso il suo hyung.

«Credo di aver rotto la porta.»

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