diciassette

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Era la vigilia di Natale e Jungkook, Yoongi e Jimin si trovavano al centro commerciale per poter riuscire a comprare qualcosa da mangiare da portare a casa di Seokjin e Namjoon l'indomani mattina.

Dopo la sera della sua esibizione, Jungkook non aveva più visto Taehyung. Era completamente sparito dalla faccia della terra e non usciva più con tutti loro. Jimin diceva sempre che il corvino restava a casa per poter studiare, ma la verità era che il ragazzo non voleva farsi vedere dal minore e dal resto del gruppo dopo il comportamento che aveva avuto nei loro confronti.

«Hyung, cosa regalerai a Hobi domani?» chiese Jimin mettendo quattro pacco di patatine all'interno del carrello.

«Scordatelo Jimin, so che Hoseok ti ha detto di chiedermelo. Non dirò niente a nessuno.» sbuffò il maggiore. «Siete così prevedibili.»

«Fottiti hyung.» si arrese immediatamente il biondo spingendo il carrello nella corsia successiva. «Piuttosto tu Kookie? Cosa regalerai a Taehyung?»

«Presumo n-nulla. Non stiamo insieme o altro, a malapena riusciamo a stare nella stessa stanza.» sospirò tristemente il minore.

«Aish, io non vi capisco! Perché la tirate così tanto per le lunghe? Sembra che proviate piacere a farvi del male a vicenda.» esclamò nervoso Jimin.

«Hyung, vuoi piantarla? Evidentemente non è destino che funzioni tra di noi.» scrollò le spalle.

Yoongi si passò una mano sul viso stanco a causa di tutta quella situazione e si voltò verso Jungkook «Mi stai prendendo per il culo? Ti stai arrendendo sul serio? Sei tornato dalla Nuova Zelanda dopo tre anni, gli hai stravolto la vita dopo averlo lasciato in un modo terribile, vi siete detti cose che non pensate realmente, vi siete baciati e dichiarati e adesso che potreste essere sul punto di fare pace lo lasci andare così? È assurdo.» rise istericamente il maggiore allontanandosi dai suoi amici per uscire fuori dall'edificio.

«Hyung! Ma dove stai andando?!» urlò Jimin, non ricevendo nessuna risposta però. «Stronzo! Non vorrai lasciar pagare tutto quanto a me?!»

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Yoongi scese di corsa dalla sua vettura incamminandosi nel vialetto. Prese a suonare il campanello e a bussare insistentemente notando che nessuno si stava facendo vivo.

«Kim Taehyung! So che sei in casa, apri questa cazzo di porta!»

Bussò ancora e ancora finché all'interno non sentì un forte lamento e dei passi farsi sempre più vicini alla porta. Taehyung la aprì svogliatamente guardando un po' incredulo e scioccato il suo hyung.

«Cosa ci fai qua? Jimin-»

«So che Jimin non c'è, ero con lui fino a qualche momento fa. Devo parlare con te.» disse infine entrando in casa.

«Con me? Perché?» si allarmò il minore chiudendo la porta di casa e raggiungendo il maggiore in salone.

«Perché sei un coglione, Jungkook è un coglione! Vi ostinate ancora a mandare avanti questa situazione, sapendo che così vi ferirete e basta. Facendo in questo modo mentite soltanto a voi stessi. Jungkook adesso crede il  sia destino che tra voi due non vada bene e vuole arrendersi, Tae! Per favore, non lasciargli commettere lo stesso errore di nuovo.»

Taehyung allacciò le braccia al petto e si appoggiò allo stipite della porta con lo sguardo rivolto al pavimento «Beh, se ne è tanto convinto significa che è vero. Evidentemente ha ragione e non siamo destinati a stare insieme.» ridacchiò amaramente.

«Non cominciare anche tu con questa storia! Sappiamo benissimo entrambi che non è così.»

«Hyung, ci hai visti? Non riusciamo a non litigare e finiamo sempre per ferirci. La cosa migliore è che ci lasciamo andare.» scrollò le spalle sentendo gli occhi farsi più lucidi.

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