Il cuore di Jungkook si spezzò in piccoli frammenti. Le sue speranze, il suo amore, la sua vita gli di distrassero lì, davanti a lui, con una semplice frase. Taehyung aveva smesso di amarlo e lui non sapeva più cosa fare. L'unico scopo che aveva fino a quel momento era di riconquistare il cuore del corvino, non di perderlo definitivamente. Era disperato, dentro di lui si era scatenata una tempesta che difficilmente si sarebbe calmata. L'unico in grado di riuscirci era colui che l'aveva appena provocata.
«T-tu non puoi.» sussurrò soffocato dalle lacrime il minore. Non riusciva a crederci, non voleva farlo.
«Mi dispiace Jungkook, è così.» parlò Taehyung con voce ferma e fredda. Era tutto vero.
In quel preciso istante fecero il loro ingresso i cinque ragazzi sorridenti, ma non appena videro la ex coppia con i visi arrossati e gli occhi lucidi restarono impalati. Capirono immediatamente che qualcosa non andava tra i due.
«Sento un'energia fin troppo negativa in questa casa. Cosa sta succedendo?» si fece avanti Namjoon mettendosi in mezzo ai minori.
«Non sta succedendo niente. Con permesso, io vado a farmi una doccia.» parlò Taehyung tenendo lo sguardo fisso in quello di Jungkook, prima di scomparire verso il piano di sopra.
A quel punto tutti i ragazzi circondarono Jungkook e lo tempestarono di domande. Sul perché stesse piangendo, perché Taehyung era così freddo e perché stavano discutendo nuovamente. Il minore non riusciva a rispondere nemmeno ad una singola frase, non riusciva a formulare parole di senso compiuto. L'unica cosa che occupava la sua mente era la frase di Taehyung, quella maledetta e dolorosa frase che l'avrebbe tormentato fino alla fine dei suoi giorni.
«Non lo vedi? Se continuo a respingerti è perché non ti voglio e non ti amo più Jungkook.»
Lo sguardo del piccolo era perso. Guardava davanti a sé ma non guardava realmente qualcosa. Era vuoto e colmo di lacrime, i suoi occhi erano rossi e bruciavano.
«Jungkook? Jungkook, rispondi.» Hoseok cominciò a preoccuparsi e perciò afferrò il ragazzo per le spalle e cominciò a strattonarlo.
Jungkook si voltò lentamente verso di lui con ancora gli occhi umidi e rimase in silenzio, non sapendo cosa dover dire di preciso. «L-lui.»
«Lui cosa? Che è successo Kookie?» gli chiese dolcemente Jimin poggiando una mano sulla sua spalla.
«Ha detto che non mi ama più.»
Tutti rimasero in silenzio. Era impossibile che Taehyung non amasse più Jungkook, prima dell'arrivo di quest'ultimo continuava a piangere e soffrire per lui e adesso affermava il contrario? I ragazzi rimasero sbigottiti e senza parole, era un'assurdità, quei due si amavano alla follia e lo si capiva solo dal modo in cui i loro occhi si emozionavano non appena si incontravano. Erano fatti per stare insieme e ancora si ostinavano a negarlo.
«Sono sicuro che non voleva dire veramente una cosa del genere.» si affrettò a giustificare le parole di Taehyung Seokjin, circondando le spalle del castano dalle punte bionde e coinvolgendolo in un abbraccio fraterno.
«Dovevi vedere il suo sguardo, hyung. Non l'ho mai visto così serio e lo conosco da tutta la vita.» sussurrò il minore tirando su col naso.
«I-io sono tornato per lui, tutto quello che sto facendo è per lui. Non fraintendetemi, siete i miei migliori amici da sempre, ma lui... lui è l'amore della mia vita e non riuscirei a sopportare di vivere lontano da lui per ancora un altro giorno.»Calde lacrime presero a ricadere incessanti dai suoi occhi sulle sue guance arrossate mentre quelle parole uscivano dal suo cuore, dalla sua anima. Era tutto vero; Taehyung era il centro del suo universo personale, avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui ma evidentemente non il corvino no, non più.
«È tutta colpa mia, non dovevo andarmene in quel modo. Mi odio, mi odio-»
Ad interrompere la sua frase fu Yoongi che lo strinse forte tra le sue braccia. Lo circondò e lo fece appoggiare sul suo petto lasciando così via libera al pianto. Gli accarezza la testa e stringeva maggiormente la presa sulle sue spalle e Jungkook pianse contro il suo addome.
«Jungkook, credimi se ti dico che non è davvero così. Sono più che certo che quella frase era solo un'arma da difesa.»«Un'arma bella forte hyung, mi ha distrutto.» eslcamò il piccolo con la voce spezzata dal pianto.
Jimin non resisteva più, non riusciva a vedere uno dei suoi più cari amici in quella situazione. Si sentiva così inutile senza poter fare nulla, perciò fece l'unica cosa che riteneva più giusta: corse in cima le scale e spalancò la porta di Taehyung.
Lo trovò seduto sul pavimento in un angolo della camera con le ginocchia rannicchiate al petto e la testa tra di esse. Era evidente che aveva mentito.
«Mi spieghi cosa cazzo ti passa per la testa?! Perché hai detto una cosa del genere, Taehyung!» urlò il biondo avvicinandosi minacciosamente al corvino. Quest'ultimo sussultò per lo spavento e si alzò immediatamente in piedi.
«Jimin, cosa-»
«Hai visto in che condizioni è?! Persino un cieco o un sordo capirebbero che è sincero questa volta!» urlò indicando il piano di sotto dove si trovava un Jungkook disperato.
«Jimin non sai nulla, per favore.» abbassò lo sguardo Taehyung allontanandosi di qualche passo dall'amico.
Jimin sbuffò «Vorresti dirmi che non ami più Jungkook nonostante tu abbia gli occhi gonfi e la voce spezzata?! Mi credi forse un idiota?!»
A sentire le urla, anche gli altri ragazzi raggiunsero la camera del corvino ma decisero di non intervenire non volevo scatenare ancora più casino.
«Perché vi ostinate a non credermi? Io.. davvero, non sono innamorato di lui. Dovrà farsene una ragione come ho dovuto fare io tre anni fa!» urlò ormai furioso il corvino.
Jungkook a quel punto non resistette più e avanzò con passo felpato verso Taehyung «Tu non sai niente! Quando me ne sono andato sono stato una merda per il modo in cui ti avevo lasciato! Mi odiavo e odiavo te perché sapevo che avevi ragione. In questi tre anni non ho fatto altro che andare da psicologi e psichiatri soltanto per poter accettare me stesso cosicché io potessi amare te senza alcuna vergogna da parte mia! Credevano che soffrissi di depressione, bipolarità e chissà cos'altro ma io non ho mai mollato pur di ritornare da te! Quando credevano che fossi finalmente pronto per amare me stesso la prima cosa che ho fatto è stata comprare un biglietto aereo! Mi sono fatto tredici ore di volo e sono venuto immediatamente qui da te e tu l'unica cosa che riesci a fare è respingermi e dire di non amarmi più. D'accordo Taehyung, io mollo.»
Un silenzio tombale riempì la stanza alle parole di Jungkook. Nessuno si sarebbe mai aspettato un'affermazione del genere, nessuno credeva che il minore avesse sul serio pensato a Taehyung in quei tre anni e invece egli li stupì. Ci furono secondi di silenzio interminabili in cui Lo sguardo del corvino non si distoglieva da quello del castano dalle punte bionde, entrambi colmi di lacrime non versate e parole non dette.
Jungkook lo guardò un'ultima volta prima di allontanarsi da tutti loro ed uscire da quell'abitazione una volta per tutte, lasciando così Taehyung in preda ai suoi demoni interiori.
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Change My Mind
Fanfiction[Sequel di 'More Than Friends'] ꧁꧂ Tre anni. Sono passati tre anni e ormai Taehyung si è fatto una nuova vita. Va al secondo anno di università ed ha pianificato tutto il suo futuro, non contando però un piccolo particolare che potrebbe stravolgere...