dieci

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Dopo aver visto quella ridicola scena che raffigurava l'amore della sua vita insieme a quel morto di cazzo di Baekhyun, Jungkook ritornò a casa con un nodo alla gola ed un forte mal di testa. Non riusciva a crederci che Taehyung preferisse sul serio quello là piuttosto che lui, insomma mi ha visto bene? Sono anche andato in palestra in questi tre anni sbuffò il ragazzo aprendo la porta dell'appartamento.

«Ehi Kookie.» lo salutò Seokjin che si trovava sul divano intento a leggere una rivista «Va tutto bene?» chiese notando lo sguardo dell'amico.

Jungkook scosse il capo e si mise comodo di fianco allo hyung «Ho visto Taehyung con quel Baekhyun.»

Seokjin posò il giornale che teneva tra le mani sul tavolino davanti a loro e pose la sua totale attenzione al più piccolo «E..? Li hai visti baciarsi, tenersi per mano o altro?»

«Certo che no, come minimo gli avrei spaccato la faccia.» esclamò indignato il castano dalle punte bionde «Lui l'ha riaccompagnato a casa e sembravano stare bene insieme.»

«Sai Kookie, - il moro cominciò a parlare - a volte non tutto è come sembra. Potrebbero anche essere solo amici, non ho mai visto dell'interesse da parte di Tae nei confronti di quel pallone gonfiato.» cercò di smorzare la tensione Seokjin e ci riuscì, infatti Jungkook ridacchiò.

«Vuoi dire che a Taehyung non è mai piaciuto?»

Seokjin scosse il capo rassicurandolo «Si sono incontrati qualche giorno prima del tuo ritorno e Taehyung inizialmente aveva rifiutato di vederlo. È stato Jimin ad insistere sostenendo che gli facesse bene uscire con qualcuno che non sia io o Nam o gli altri.»

Jimin? Quel nanerottolo impiccione se la vedrà con me prima o poi, aish.

Jungkook si sentì immediatamente più rassicurato, ma questo non cambiava il fatto che Taehyung volesse comunque andare avanti «Lui però non mi vuole più.» sospirò malinconico il minore.

«Io non crederei molto alle sue parole, sappiamo tutti com'è Taehyung; quando si sente indifeso si mette sulla difensiva nascondendo i propri sentimenti.»

Jungkook annuì un po' titubante e pensò che il suo hyung non aveva in effetti tutti i torti. Una volta, all'età di 13 anni, i due ragazzi più piccoli avevano discusso per uno stupido videogioco. Quando Taehyung si sentì fragile e indifeso contro il prepotente Jungkook dell'epoca si chiuse in sé stesso nascondendo la paura e il dolore e finse di non volergli parlare più. Fortunatamente però, grazie al resto del gruppo, i due fecero pace e ritornarono amici come un tempo.

Mi sembra di star vivendo un dejavú.

«Mi stai dicendo che non devo mollare?»

«Non devi neanche pensarci, voi due vi appartenete.»

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«Sei sicuro di non voler uscire con noi, TaeTae? Ci saranno anche gli altri.» disse Jimin cercando per l'ennesima volta di convincere il proprio amico a mettere un piede fuori casa.

«Si, Jimin, sono sicuro. Devo ancora studiare per l'esame e ho anche mal di testa.» rispose il corvino. In realtà aveva già studiato per l'esame e non era vero che stesse male, ma pur di evitare di vedere Jungkook si sarebbe inventato la qualunque.

Il biondo sospirò «D'accordo, chiamami se hai bisogno di qualcosa.» si arrese il ragazzo uscendo di casa e lasciando il corvino da solo in salotto.

Dopo quello che era accaduto quella notte, aveva evitato per tutto il giorno Jimin sentendosi fin troppo esposto e vulnerabile. Sapeva di stare sbagliando, infondo il biondo era il suo migliore amico dalla culla, ma odiava sentirsi in quel modo davanti a qualsiasi persona. L'unico con cui perdeva sempre il controllo delle proprie emozioni era Jungkook, per questo aveva deciso di mentirgli; così avrebbe sempre tenuto tutto sotto controllo e avrebbe evitato di soffrire.

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