Parte 13

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(Alvaro pov)
Andammo subito a chiamare gli infermieri. Correvamo. Correvano. Era tutto ancora attaccato a lui. L'ossigeno, la macchina per controllare il battito cardiaco, la flebo.. tutto.
Noi eravamo affianco al lettino insieme ai medici, quando il suo battito iniziò ad accelerare. Aprí un occhio, il battito si ristabilí. Aprí entrambi gli occhi. Fece un respiro profondo e gli staccarono l'ossigeno. Si mise seduto. E guardandoci disse solo due parole..
"Itziar...papá"
Iniziai a piangere e a ringraziare i medici, i quali ci dissero che il bambino non si sarebbe dovuto grattare in testa per nessun motivo.
Leòn ci abbracciò molto forte e restò a fissare il vuoto..
"Tutto bene figliolo" dissi preoccupato.
Mi sorrise e rispose "si papà"
Lo guardai con i lacrimoni agli occhi.
"Itzi devo dirti una cosa" disse Leòn perplesso.
"Ehy dimmi" gli rispose Itz incuriosita.
"Secondo me dovresti metterti con papà" disse Leòn.
"Leòn io ed Itziar stiamo già insieme" aggiunsi io.
"Siiii che bello" iniziò a ballare. Io ed Itziar ci guardammo sorridendo e ci abbracciammo. Entrarono i medici.
"Signori, vostro figlio sta bene ora peró dovrà rimanere qui almeno un altro giorno per fare degli accertamenti.
Ringraziai ancora una volta i medici e me ne andai. Arrivammo e parcheggiammo, davanti casa c'era Julieta seduta sullo scalino del portone da sola.
"Julieta cosa ci fai qui, non eri con Blanca?"
"Mi ha detto di dirvi che lei si deve incontrare con uno, quindi mi ha lasciata qui." Io non ci potevo credere. L'ha lasciata lì non so per quanto tempo sola seduta fuori casa. Bah. Itzi la prese per mano ed entrammo.

(Itziar pov)
Io ancora non mi spiego come abbia potuto lasciare lì Julieta da sola. Pensai.
Entrammo e continuammo a disfare le valigie. L'atmosfera non era più tesa come prima.
"Mammaaaa!" Mi venne un colpo al cuore. Era la voce di julieta, voleva chiedermi se venivo a giocare con lei..
Non ci posso credere pensai. Mi ha chiamata... MAMMA.
Questa parola rimbombava bella mia mente, ed intanto delle lacrimuccie scorrevano sul mio viso.
"Certo tesoro fra poco arrivo" Alvaro mi guardò.
"Hai visto Itzi?" Mi disse "ora sei ufficialmente parte della famiglia"
"Alle valigie ci penso io, ora tu vai con julieta" mi disse sorridendo.
"Grazie... ti amo" gli dissi. Ero praticamente in lacrime. Quanto potevano essere dolci?! Poi Alvaro mi abbracciò e mi asciugó le lacrime.
Andai da Julieta... la mia bimba..
"A cosa vuoi giocare piccola?" Le chiesi.
"Non lo so, scegli tu. A me basta solo passare un po' di tempo con te" disse con gli occhioni.
"Oh julieta...sei veramente una bambina dolce. Ti prometto che sarò una mamma perfetta, lo faró io solo per te!" Le dissi tenendole la mano.
"E per León" mi chiede curiosa.
"Certo anche per lui" le dissi sorridendo.
È fu così che passi il resto del pomeriggio a rincorrere julieta nel giardino. Cazzo quella peste era veramente veloce. Non ho neanche dovuto fingere di perdere apposta.
"Mammaaaa sei lentaaaaa" disse ridendo.
"Ah Si? Vieni qui che ti prendo!" E fu così che arrivai a cena con bel un livido sul ginocchio. Inutile dire che non l'avevo raggiunta manco per un istante...
"Scusa mamma, la prossima volta mi farò prendere così sarai più felice hihihi"
"Ah e mi prendi pure in giro, dopo che mi sono procurata questa ferita a causa tua?!" Julieta e Alvaro iniziarono a ridere a crepapelle. Ma a me faceva male davvero! E così passammo il testo della serata in quell' atmosfera gioiosa e divertita.
"Notte mamma, notte papà. Vi voglio bene" ci disse Julieta prima di addormentarsi.

Stai con me in ogni respiro/Alvitz ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora