capitolo 16

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Avete mai pensato cosa è il buio? Il buio di cui tutti hanno paura è solo uno spazio vuoto dove non filtra nessuna luce, nessuna speranza; il buio e come il nero è un colore molto particolare: è più scuro degli altri ma spicca più di tutti perché se tutti noi vedessimo un quadro colorato con tutti i colori al mondo ma con una striscia nera noi ci concentreremmo su quella linea e cominceremo a pensate al perché si trova lì e così tutti i colori che la avvolgono faranno solo da retroscena. Il nero è molto bello e significativo come colore, come cosa, come essenza; pensate allo yin e allo yang c'è il bianco accecante e il nero che ti avvolge e sono racchiusi in un eterno abbraccio; ecco io sono così, sono abbracciato dal buio, dal nero, non sento, non vedo nulla fino a quando il mio nascondiglio buio non si illuminò e con difficoltà a causa del bianco accecante cominciai a vedere nuovamente, cercai di muovere la testa ma al minimo spostamento di essa sentì come se un martello mi battesse sulla testa, con difficoltà cominciai a cercare di muovere tutto il corpo che fu attraversato da un torpore quasi piacevole, cercai di muovere la mano che notai essere stretta in quella di Diego; appena sentì la mia mano stringere la sua subito alzò la testa dal lettino e quasi con le lacrime agli occhi mi parlò
Diego:" Tanch sei sveglio...come ti senti?" Mi chiese accarezzandomi il viso con leggerezza quasi avesse paura di farmi male
Tanch:" sto bene...a parte il mal di testa" sussurrai con voce roca, poiché sentivo la bocca come impastata
Diego:" aspettami qua, vado a chiamare il dottore e Gian che è qui fuori a sciacquarsi la faccia in bagno" appena uscì dopo pochi secondi comparve un'uomo sulla porta avvolto in un camice bianco che nascondeva sotto una camicia azzurra e dei pantaloni marroncini
Dottore:" Signorino Galli è sveglio! Aspettiamo i suoi amici e poi le dico le sue condizioni" annuì solamente e subito cadde il silenzio, il quale fu interrotto da i due ragazzi che rientravano in stanza, appena Gian vide che avevo aperto gli occhi mi corse incontro e mi abbracciò, solo allora mi accorsi di non riuscire ad alzare il braccio destro, ovvero dove ricordo di aver fatto i tagli, appena Gian si spostò da sopra di me abbassai lo sguardo e spalancai gli occhi, avevo il braccio fasciatodal gomito al polso con la fasciatura più gonfia all'altezza del polso, il dottore vedendo il mio sguardo sul polso si decise a parlare
Dottore:" Allora le tue condizioni sono stabili sei svenuto per circa 8 ore quindi adesso sono le 16:45, hai perso conoscenza per vari motivi, il primo di tutti è la mal nutrizione, la seconda è l'affaticamento, il terzo l'insonnia ma soprattutto il taglio che ti sei fatto ha portato a un leggero dissanguamento, appena sei arrivato ti abbiamo operato per richiudere l'enorme taglio e inoltre ci è mancato poco a colpire la vena principale che passa nel polso; se l'avessi perforata a quest'ora non saresti qui con i tuoi amici" disse guardando Gian e Diego che erano seduti ai lati del mio letto.
Dottore:" Inoltre ho parlato con loro e mi hanno detto che siete qui in vacanza e dovete ripartire domani mattina e mi hanno chiesto di dimetterti; abbiamo fatto in modo che oggi tu sia in grado di essere dimesso, ma ti avverto: niente sforzi, non sforzare il polso o salteranno i polsi, mangia qualcosa di non troppo pesante almeno stasera e non cercare mai più di fare ciò che hai tentato oggi siamo intesi?" Io annuì anche se non ne ero molto convinto
Dottore:" Finisci la flebo e poi potrai essere dimesso, ragazzi aiutatelo in questi giorni potrebbe stancarsi più facilmente e avere bisogno di aiuto"
Gian:"Non si preoccupi dottore"
Dopo neanche mezz'ora ero fuori dall'ospedale con Diego che mi sosteneva con un braccio in vita, mentre Gian camminava davanti a noi per andare ad aprire la macchina, dopo esser saliti calò il silenzio
Diego:" Se ti chiedi perché abbiamo detto che eravamo in vacanza e che ti dovevano dimettere era perché sapevamo che tu gli avresti chiesto lo stesso, quindi...poi se ti chiedi cosa ne pensiamo di ciò che è successo, beh, siamo arrabbiati con te per non avercelo detto ma soprattutto siamo preoccupati e da adesso in poi starai sempre con uno di noi, e so che lo stai per chiedere e la risposta è no, non lo abbiamo detto a Lele, anche perché è irraggiungibile... però ci ha inviato un messaggio dove ci ha detto che oggi a cena alle 8:30 ci sarebbe stato anche Jacopo e che devi venire anche te, così secondo le sue parole smetterai di essere un bambino"
Tanch:" Grazie per tutto, veramente io...io...non so cosa...cosa mi è preso...io..."
Gian:" Tranquillo tanch ce lo spiegherai quando te la sentirai"
Tanch:"grazie...non voglio che Lele lo sappia se lo chiede rispondete che mi sono slogato il polso cadendo dalle scale va bene?" Chiesi tremante, la loro risposta fu un okay sospirato, ma ormai avevano capito che con me c'era ben poco da arrabbiarsi, sono testardo e si questo nessuno mi batte. Arrivammo davanti all'hotel con fatica Gian mi trascinò verso l'ascensore, mentre Diego nella hall aveva visto Marco e lo informava della mia "slogatura" arrivati in camera Gian mi stess sul letto e mi lasciò risposare; nel mentre tornò Diego che con Gian cominciò a frugare nelle varie borse alla ricerca di lamette o comunque di qualsiasi cosa che mi facesse male, presero tutto ciò che trovarono e lo buttarono via. Furono velocemente le 8:00 e Gian mi svegliò dolcemente, un po' come una mamma che sveglia il figlio con la febbre.
Gian:" Tanch svegliati, se te la senti devi prepararti per scendere giù con noi" in realtà di scendere giù a quella maledetta cena non ne avevo voglia ma dovevo, quindi con fatica e con l'aiuto del mio migliore amico andai in bagno a lavarmi la faccia e mi vesti con un felpone viola e dei jeans neri, nulla di elegante ma volevo essere comodo e soprattutto volevo nascondere il più possibile la fasciatura. Quando fui pronto io e Gian raggiungemmo Diego davanti all'ascensore e ci dirigemmo verso il piano del ristorante. Appena entrati nella sala vedemmo il solito tavolo con lo staff che salutammo gentilmente e due tavoli più avanti trovammo Le...Emanuele e Jacopo, ci avviciniamo al tavolo io mi sedetti davanti a Lele con affianco Gian e dall'altra parte Diego.
Lele:" Ciao ragazzi...e ciao Tancredi" disse guardandomi con disprezzo
Jacopo:" Ciao ragazzi, voi dovete essere i Q4" disse porgendoci la mano, aveva in sorriso che non era falso, di più; tutti noi ci presentammo e ordinammo qualcosa da mangiare io dato che non avevo fame, anzi tutto il contrario, presi gli spaghetti ai frutti di mare. Tra noi regnò il silenzio finché non fu spezzato da Lele
Lele:" Tancredi, potevi vestirti un po' meglio? Lo sapevi che oggi sarebbe venuto Jacopo, basta provare a fare bella figura no?" Mi chiese acido, abbassai lo sguardo ormai colmo di lacrime e dissi a bassa voce
Tanch:" scusa...hai ragione...scusami anche te Jacopo..." detto ciò aspettiamo i piatti in silenzio. Il cameriere arrivò da lì a poco con ciò che avevamo ordinato, tutti cominciarono a mangiare mentre io fissavo il mio piatto, presi la forchetta e cominciai a mangiare finché Jacopo non mi chiese di passargli la brocca dell'acqua, e io stupido senza neanche pensarci la presi con il braccio sbagliato e sforzai il polso per passargliela, a causa del dolore la lasciai cadere e il liquido all'interno si riversò sulla tovaglia; Gian e Diego si girarono spaventati credo la mia figura, io mi tenevo il polso ferito con l'altra mano con le lacrime agli occhi dal dolore.
Jacopo:" Tancredi tutto bene?" Chiese fintamente preoccupato, io annuì solamente e subito intervenì Lele
Lele:" Basta rispondere puoi sai? E poi smettila di fare tante storie, abbiamo visto tutti che lo hai fatto apposta" disse con disprezzo, io semplicemente abbassai lo sguardo e decisi di non mangiare più. Gli facevo realmente schifo, ma andava bene così. 

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spazio disagio
Hi girlssssss
1400 parole, quasi non ci credo.
Spero che vi piaccia come capitolo ci ho messo veramente tanto. Domani non so se riuscirò a pubblicare poiché sono fuori tutto il giorno, spero non vi dia fastidio.
Buona giornata
Bye bye

Se fosse colpa nostra? ~tankele~ [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora