capitolo 38

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Il viaggio era ancora lungo Gian e Diego di addormentano, vidi Tanche che cominciava a dare segni di stanchezza, così gli levati le cuffiette, spensi la musica e lo feci avvicinare a me, lo feci appoggiare al mio fianco, il mio braccio gli circondava le spalle e la sua testa era appoggiata nell'incavo del mio collo, il suo fiato caldo sulla mia pelle mi fece rabbrividire, a questa reazione Tanch alzò la testa
Lele:" Tancredi Galli, io Emanuele Giaccari in un van che sfreccia in autostrada per andare a incontrare dei nostri fan, nel posto meno adatto ti prometto che da adesso in poi non ti lascerò più un secondo da solo, sarò al tuo fianco sempre, ti farò da scudo davanti agli insulti e ti aiuterò a rialzarti te lo prometto, qualunque cosa accada sarò con te"
I suoi occhi verdi puntati nei miei marroni, le gote arrossate, la felpa larga che faceva intravedere la clavicola, i capelli scompigliati mi fecero perdere il controllo, presi con due dita il suo mento e feci sfiorare le nostre labbra, che presto cominciarono a giocare insieme, la mano che avevo appoggiato alla sua guancia si inumidì, mi staccai di poco da quel bacio che si portava dentro tante parole mai dette, Tancredi non stava piangendo, solo una semplice lacrima aveva rigato la sua guancia destra
Tanch:" ti sto donando la mia ultima lacrima, ormai non ho più lacrime da piangere. Custodiscila"
Lele:" Ti prometto che non avrai occasione in futuro di piangere." Riunì le nostre labbra in un bacio che avrebbe fatto invidia al mondo, c'eravamo solo io e lui; si addormentò con la testa nell'incavo del mio collo... devo dire che le labbra arrossate per colpa di un MIO bacio su di lui stavano da dio. Io non dormì, rimasi sveglio ad accarezzare con una mano i capelli di Tancredi mentre con l'altra stringevo la sua mano facendo con il pollice dei piccoli cerchietti sul suo dorso. Arrivammo davanti all'hotel che ci avrebbe ospitato per le due notti a venire, il nostro manager ci aveva prenotato due stanze, io la condividevo con Tancredi, mentre Gian e Diego dormivano insieme. Arrivammo in stanza lasciammo le valigie in un angolo e ci buttiamo sul letto stravolti dal viaggio. Nella stanza accanto Gian aveva lasciato la valigia davanti all'armadio ed era andato in bagno, già da tempo nella testa di Diego frullava una domanda
"Lui e Gian che cosa erano?"
Decise perciò di parlarne con il diretto interessato, lo aspetto sul letto, nel mentre come suo solito si era tolto la felpa ed era rimasto solo con i pantaloni; Gian uscì dal bagno e si andò a sedere sul letto dove lo aspettava in ansia e anche un po' timoroso Diego
Diego:" Gian possiamo parlare?"
Gian:" certo, cosa succede?" Chiese spegnendo immediatamente il cellulare e prestando tutta la sua attenzione al ragazzo davanti a lui
Diego:" Allora...ecco...io...allua senti senza giri di parole, mi piaci okay? Okay, l'ho detto, ora vorrei sapere cosa provi tu, perché io non sto a capì più nulla sinceramente" disse, le guance gli si strinsero di un leggero rosato
Gian:" Ecco io..."

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Spazio disagio
Hi girlssssss
Come state? Che fate di bello a 00:35?
Spero che il capitolo vi piaccia, so che può sembrare noioso, ma questo capitoli mi servono per collegare il resto della storia
Secondo voi cosa risponderà Gian?
Dirà a Diego che anche lui gli piace oppure no?
Cosa ne pensate della promessa di Lele? Questa volta la saprà mantenere?
Buona lettura
Bye bye

Se fosse colpa nostra? ~tankele~ [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora