Capitolo 3

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Appena chiusi il portone mi ci accasciai contro lasciando scivolare quelle lacrime salate che avevo trattenuto lungo il tragitto dal bar a casa mia, mi sfogati nel silenzio di quell'appartamento vuoto, mi lasciai andare al buio dentro di me e senza rendermene conto con ancora le ultime lacrime che si asciugavano sulla mia pallida pelle mi ritrovai quella maledetta lametta sulla mia bianca pelle, la mia mano si mosse con violenza sul quel piccolo polso e lo graffio in modi diversi e dolorosi fino a quando la rabbia, la tristezza e il mio corpo si stancarono, con la debolezza dovuta da quello sfogo mi fascia i polsi e arrivai con fatica al letto, mi buttai su di esso e chiusi gli occhi alla ricerca di un po' di pace in mezzo a quel casino, mi risvegliai che era notte inoltrata, il mio cellulare segnava le 4 del mattino avevo dormito molto e ora avevo bisogno di una bella sigaretta, presi il pacchetto e andai sul terrazzo ad ammirare quella palla bianca e splendente che era la luna, nel mentre nella mia testa si ripetevano le parole dell'incontro avuto il pomeriggio, soprattutto la sua voce  che mi chiamava col mio soprannome che solo lui usava... presi il telefono dalla camera e aprì le email lessi attentamente ciò che il messaggio diceva, avremmo avuto 47 tappe in giro per tutta Italia, sarebbe stato fantastico incontrare tutti i fan e le fan ma ciò comportava anche vivere con i ragazzi che avevo ferito...sarebbe stata dura. Il mattino arrivò ma questa volta non vidi il sole sorgere poiché era offuscato dalle nuvole ma anzi dovetti rintanarmi in casa per evitare la pioggia che scrosciava all'esterno. Mi misi sotto le coperte e pensai a molte cose, ma a un certo punto mi balenò in mente l'immagine di Lele che spaventato dai tuoni e dal temporale si nascondeva tra le coperte; quando succedeva io andavo da lui lo abbracciavo e lo facevo stendere sul letto cercando di farlo rilassare fino a quando non si lasciava prendere da Morfeo per andare nel suo colorato mondo dei sogni, al pensiero che lui poteva essere spaventato presi in mano il telefono e senza rendermene conto composi il suo numero e attesi che lui mi rispondesse. Dopo alcuni secondi in cui io aspettavo una risposta dall'atro capo del telefono senti la sua flebile voce
Lele:  " Tancredi..."
Tanch: " Lele va tutto bene? Sei spaventato dal temporale?"
Lele: " Ho paura soprattutto perché non c'è nessuno qui con me" disse con una voce che lasciava intendere che stava per piangere
Tanch: "Calmati Lele ci sono io qua, non sei solo, ti ricordi come facevamo pensa a qualcosa di bello che ti fa stare bene, coricato tra le coperte e ascolta la mia voce, cerca di tranquillizzarti" dissi, dopo 20 minuti passati così finalmente sentì il suo respiro farsi pesante e cosi spensi la chiamata, quasi mi sentivo sollevato, felice emozione che da tempo ormai non provavo più. I giorni passarono tra fumate e tagli e il giorno della partenza arrivò, mi presentai alla stazione con una felpa nera che mi andava grossa e dei jeans neri, cercai di sistemarmi in caso vedessimo qualche fan ma per le occhiaie non potei fare molto perciò indossai un paio di vecchi occhiali neri. Appena arrivato alla stazione vidi subito i tre ragazzi che mi aspettavano e senza nemmeno salutarci ci incamminiamo verso la banchina, io rimasi indietro mentre loro avanti ridevano a causa di una battuta di Gian, sembravano felici quasi estraniati dalla confusione e dalle molte persone che spintonavano per arrivare al loro treno, erano sul loro pianeta. Salimmo sul treno e prendemmo posto nei sedili a quattro, appena partì calò in silenzio glaciale tra noi, Diego si era addormentato con la testa appoggiata alla spalla di Gian che a sua volta aveva la testa appoggiata al finestrino con le airpods, invece io avevo messo le mie cuffiette e cercavo di farmi il più piccolo possibile perché quel silenzio mi stava schiacciando, uccidendo, nel mentre affianco a me si trovava Lele che stava leggendo un libro che non avevo mai visto, parlava quanto si capiva dal tipo della amore platoniano, ovvero la teoria che ognuno fosse legato con un filo rosso alla sua anima gemella. Passai le 5 ore che ci rimanevano in treno per arrivare a Rimini, dove si sarebbe tenuto il primo incontro con le fan, senza fare assolutamente nulla ma perdendomi nelle parole delle canzoni che scorreva nelle mie orecchie, le quali mi facevano pensare ma soprattutto rilassare. Arrivammo in stazione a Rimini dove alcuni ragazzi dell'agenzia ci aspettavano tra cui Marco, ovvero il nostro manager, ci salutarono tutti mentre il nostro capo ci abbracciava e ci invitava a salire su un pulmino in modo da arrivare all'albergo senza attirare troppo l'attenzione. Il pulmino era spazioso e bello, aveva gli interni color crema, aveva i finestrini oscurati che però non ci impedivano di vedere la bellezza del mare, Marco vedendoci attaccati ai finestrini ad osservare quella distesa blu ci disse che il giorno dopo l'incontro saremmo stati ancora qui e che potevamo andare al mare se volevamo, tutti esultarono io no...io non potevo andare al mare, si sarebbero visti i tagli e il mio corpo e non volevo che qualcuno vedesse lo schifo che ero.
Arrivammo all'albergo Marco fece per noi il check in e poi salimmo nelle nostre camere, anzi nella nostra camera, poiché in quattro avremmo condiviso una sola stanza. Misi le valigie dentro l'armadio e mi sedetti sul divano posto davanti a una grande finestra da cui si poteva ammirare il mare com le sue onde bianche. Passammo il pomeriggio a fare tik tok e stories Gian e Lele fecero una diretta mentre Diego imparava un'altra spartito da suonare sulla sua amata chitarra, era davvero bravo. Era ormai ora di cena e io non mi ero ancora mosso dal divano, ma adesso ero coricato su di esso con la faccia verso lo schienale rannicchiato su me stesso, mi faceva male la testa, probabilmente a causa del poco sonno che avevo in quei giorni.
Gian: "Tancredi andiamo a mangiare cambiati forza" disse avvicinandosi a me.
Tanch: " Io non vengo giù ho mal di testa e non molta fame"
Lele: " Sicuro?"
Tanch:  "sisi tranquillo"
Detto ciò uscirono lasciandomi nuovamente alla mia solitudine che mi portò a chiudere gli occhi e ad addormentarmi

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SPAZIO DISAGIO
Heyyyyyy girls
Come va?
Spero che vi piaccia il nuovo capitolo
Bye bye

Se fosse colpa nostra? ~tankele~ [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora