capitolo 25

2.8K 147 75
                                    

Aprì la porta senza chiedere chi fosse, ma appena i miei occhi verdi incontrarono i suoi color nocciola un brivido di freddo mi percorse la schiena e le mie budella si strinsero in una morsa dolorosa, appena realizzai chi fosse cercai di chiudere la porta il più velocemente possibile, ma poco prima di chiudersi fu fermato da un suo piede che si mise tra il legno color ebano e lo stipite della porta, a causa di ciò aiutandosi con le mani riuscì ad entrare senza che io opponessi resistenza, non solo a causa delle poche forze ma anche dello shock.
X:" Ciao Tancredi"
Tanch:" Ciao Lele" ecco un'enorme differenza tra me e lui, Lele riusciva a chiamarmi Tancredi ma io non riuscivo a chiamarlo con il suo nome intero; appena ripreso dallo shock, mi diressi verso il salotto e notai come il ragazzo dietro di me osservasse minuziosamente tutto il mio appartamento
Tanch:" Se ti fa così schifo la porta sai dov'è, non c'è bisogno che rimani con uno stronzo depresso del cazzo suicida a perdere tempo che potresti sfruttare con il tuo amato ragazzo" quelle parole mi uscirono acide come veleno, ma la verità è che stavo bene quando mi sfogano così, quando ero stronzo; depresso ma stronzo. Senza che io gli dessi il consenso cominciò a vagare per il mio appartamento e io lo seguì per tutto il tempo con lo sguardo, ma vidi che lui si soffermò principalmente sulla vista della mia piccola camera, la quale aveva la porta aperta, subito cercai di chiuderla, ma non feci in tempo a muovermi che lui entrò, manco fosse a casa sua. Il letto era sfatto e le coperte ammucchiate a casaccio sul materasso, il comodino era occupato da una lampadina che mi serviva quando il buio si faceva troppo fitto ed era attorniata da pacchetti di sigarette, ai piedi del letto erano presenti una grande quantità di bottiglie di birra e di alcolici vari, la finestra era aperta ma la tapparella era tirata giù a bloccare i violenti raggi del sole che ogni volta mi derivano gli occhi, l'armadio color castano chiaro era aperto e lasciava in mostra i pochi vestiti accumulati in disordine al suo interno, le scarpe si trovavano sparse una davanti al mobile, l'altra quasi sotto al letto, il tappeto grigio er macchiato in diversi punti, macchie rosse, verdi e gialle, sembrava un quadro di Picasso a momenti; era una camera spoglia e disordinata che però rispecchiava a pieno ciò che mi sentivo dentro. Vidi il suo sguardo soffermarsi sui vestiti all'interno del piccolo armadio
Lele:" Come mai hai così pochi vestiti? Una volta avevi così tanti capi che prima di uscire ti cambiavo minimo 20 volte" mi disse in tono scherzoso
Tanch:" Forse ho così pochi vestiti, perché ora non c'è più nessuno a consigliarmi" ribatti in tono freddo
Lele:" Sai perché sono qui?" Mi domandò
Tanch:" Sinceramente no e non mi interessa, vorrei solo che te ne andassi il prima possibile" cazzata più grande della vita, volevo solo che rimanesse con me, mi abbracciasse, mi desse un bacio e mi dicesse che era stato solo un brutto sogno, ma purtroppo era così e i tagli e il dolore che provavo erano veri.
Lele:" Sono qui perché quei due rompipalle dei miei coinquilini rompevano dicendo che dovevo venire a scusarmi con te e a cercare di capire perché sei così e darti l'opportunità di spiegarti; ma sinceramente non ne capisco l'utilità" disse sbuffando, mi sentì morire dentro, non risposi. Lo sguardo di Lele si fermò su una felpa rossa in cima alla pila dentro l'armadio, la prese tra le sue grandi mani, e si diresse verso la porta di casa per andarsene, probabilmente per sempre, ma lo fermai prendendolo per la felpa
Tanch:" ti prego...non portarla via...è l'unico ricordo che ho di noi due...e poi porta sopra il tuo profumo", semplicemente mi guardò, per poi appoggiare la mano sulla maniglia e uscire, portandosi con sé l'ultimo ricordo di ciò che eravamo stati.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Spazio disagio
Hi girlssssss
Come state?
Ve lo aspettavate?
Scusate per l'orario, aggiornamento delle 00:30
Buonanotte
Bye bye

Se fosse colpa nostra? ~tankele~ [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora