Don Giovanni

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Forse era tutto frutto della sua fantasia ma gli parve che, dal loro incontro in ufficio, Macron fosse ovunque. Se lo ritrovava in caffetteria durante la pausa pranzo, nei corridoi, fuori dalla facoltà per rispondere ad una chiamata o per prendere una boccata d'aria.
Si domandò come poteva non essersi accorto della perenne presenza di quell'uomo, pareva essere in ogni luogo, in ogni istante. Non poteva fare qualche passo senza trovarlo nel suo stesso corridoio, in biblioteca o chissà dove.
Iniziò a fare caso a lui, volente o nolente i suoi occhi non riuscivano a staccarsi da quell'uomo, cercava di leggere il quotidiano, rispondere a delle mail, ma inevitabilmente il suo sguardo si posava sempre su quello del collega.

Fece inoltre un'altra considerazione al riguardo: a furia di osservarlo si era reso conto che le studentesse effettivamente parevano ammaliate dalla sua presenza, dovette ammettere, suo malgrado, che sfoggiava grande charme ed era molto popolare. Scosse la testa cercando di cacciare quei pensieri infantili, sentendosi un ragazzino del liceo, ma non poteva non fare caso allo sciame di ragazze che gli giravano attorno.

Giuseppe ed Emmanuel gestivano la situazione in modo molto diverso, Giuseppe, nonostante fosse perfettamente conscio del fascino che esercitava, aveva deciso di mantere rapporti esclusivamente istituzionali con gli studenti, andava d'accordo con loro e gli piaceva instaurare un rapporto sereno, però non si era mai spinto più in là per evitare qualsiasi tipo di coinvolgimento inadeguato.
Emmanuel pareva ignorare quello che Giuseppe definiva "semplice decoro" creando sdegno nel collega, e anche un pizzico di invidia nonostante Giuseppe mai lo avrebbe ammesso e mai avrebbe concesso la confidenza che invece Emmanuele permetteva.
Lui invitava gli studenti, prevalentemente e prevedibilmente donne, a sedere con lui durante la pausa pranzo, quando usciva per fumare una sigaretta chiacchierava animatamente con gli studenti come fosse uno di loro. Qualche ragazza addirittura gli sfiorava distrattamente le braccia, lo sguardo colmo di ammirazione, le labbra intrappolate dalla stretta degli incisivi, Emmanuel non se ne accorgeva o faceva finta di non farlo.

Un giorno durante la pausa pranzo Giuseppe si sedette al tavolo con Antonio e qualche altro collega, mente stava gustando il suo pranzo notò che nel tavolo di fronte a lui Macron stava chiacchierando con due studentesse che lo guardavano e si atteggiavano come due attrici di un film a luci rosse, Macron chiacchierava serenamente con loro fin quando non alzò lo sguardo verso Giuseppe e gli fece un occhiolino.
Giuseppe, incapace di trovare una risposta adeguata a quel gesto tanto inaspettato quanto inopportuno distolse lo sguardo pensando fra sé e sé che sarebbe stato un incontro decisamente lungo quello del pomeriggio.

"Che hai?" domandò Antonio
"Oggi pomeriggio ha l'incontro con Macron" rispose Michela al suo posto "Non vedi com'è nervoso?" e si lasciò andare ad una leggera risata
"Non sono nervoso è che..."
"Non so davvero come mai non ti piaccia è così.. Affascinante" proseguì la collega "E poi è un uomo davvero intelligente e colto, non capisco proprio cosa non ti convinca"
"È indubbiamente intelligente, semplicemente non siamo due persone dai caratteri compatibili, tutto qua" e chiuse il discorso tornando torturare con la forchetta il suo cibo.

Quel pomeriggio Emmanuel si recò nel suo ufficio con un'aria decisamente meno impostata, gli dedicò un ampio sorriso "Buonasera Giuseppe " disse prima di accomodarsi sulla poltroncina davanti alla scrivania
"Buonasera don Giovanni" rispose Giuseppe lasciandosi scappare un sorriso
"Hai visto quelle due ragazze stamani in mensa?"
"Veramente è da una settimana che ti vedo circondato da ragazze"
Emmanuel sorrise e gli strizzò l'occhio, ancora.
"Te l'ho detto che il tuo primato era mio"
"Forse perché non faccio il galletto con le studentesse credi di essere più affascinante?"
Emmanuel inclinò la bocca in un sorriso molto particolare a cui Giuseppe non poté non fare caso "Credo sia molto difficile essere più affascinanti di te, Giuseppe".
L'uomo tossicchiò imbarazzato per quella frase, ma prima che potesse trovare qualcosa di arguto con cui rispondere Emmanuel tirò fuori dalla valigetta alcuni documenti da visionare insieme al collega, e quella semplice frase rimase come sospesa tra quelle mura.

"È andata così male?" domandò Antonio mentre sorseggiava il suo gin
"No, è stato..." non poteva accennare ad Antonio cos'era successo, era troppo strano perfino da ricordare, figurarsi se avesse dovuto spiegarlo a terzi
"Lo so, Macron non ti piace, non siete... Affini hai detto?"
"Siamo diversi, già" rispose Giuseppe mentre faceva roteare il ghiaccio nel suo bicchiere "Però è un uomo intelligente e capace, gliene do atto"
Antonio sorrise mentre il pub iniziava a rimpiersi di ragazzini "È venerdì" constatò Antonio "Sarà pieno di studenti, preferisco evitare"
Giuseppe gli sorrise di rimando notando che si era fatta una certa ora.

All'ingresso del pub salutò il collega recandosi verso la sua auto finché non vide Macron poco più in là che chiacchierava con un altro uomo, indubbiamente più giovane di qualche anno.
"Possibile?" si domandò "Lo trovo veramente ovunque"

Non poté finire di metabolizzare quel pensiero che vide il ragazzo più giovane avventarsi sulle labbra di Macron.
Giuseppe rimase a bocca aperta, ma il suo stupore aumentò quando vide Macron approfondire il bacio, una mano sul fianco del ragazzo e l'altra in mezzo ai suoi capelli scuri.
Totalmente incredulo proseguì il breve tratto di strada e si rinchiuse nella sua auto "Okay" sussurrò mentre inseriva la chiave nel quadrante "Questa non me l'aspettavo"

Rimase però sorpreso, mentre guidava per tornare a casa, di quando l'immagine del suo collega impegnato in quelle effusioni gli fosse rimasta impressa.
Tentò di scacciare il pensiero ma più ci provava e più si figurava davanti le sue mani, il suo corpo slanciato stretto a quello di un altro uomo, i suoi capelli leggermente scompigliati.

"Ho decisamente bisogno di dormire un po' " decretò dopo aver parcheggiato l'auto nel vialetto di casa.

Omnia vincit amor || Macronte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora