Fragilità

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Il telefono finalmente squillò ed Emmanuel rispose immediatamente con tono concitato quando notò che il display mostrava il nome di Giuseppe.

Fu però una voce femminile a rispondere

"Emmanuel?"

"Chi parla?"

"Olivia"

Fu percorso da un brivido lungo la schiena nel sapere che l'ex di Giuseppe stava chiamando a quell'ora di sera, dopo che il suo compagno era sparito per tutto il giorno, la donna dall'altro capo del telefono proseguì "Giuseppe è da me"

"Come sta?"

"È una lunga storia, ricordi l'indirizzo?"

"Sì"

"Ti aspetto".

Emmanuel afferrò il cappotto e le chiavi dell'auto in fretta per fiondarsi subito fuori di casa, scendendo le scale di corsa. 

Cercò di essere prudente per strada, anche se il piede pigiava sull'acceleratore quasi d'istinto, e raggiunse in una manciata di minuti la casa di Olivia.

La trovò sulla soglia della porta, le mani incrociate davanti al petto, un'aria indecifrabile, miscuglio di rabbia e apprensione.

"Dov'è?"

"È in camera, sono riuscita a metterlo a letto"

Emmanuel alzò un sopracciglio con lo sguardo preoccupato

"È ubriaco" spiegò Olivia "L'ho messo sotto le coperte perché potesse riposare un po', se lo merita" concluse quella frase con un tono un po' accigliato che Emmanuel colse immediatamente.

"Che ti ha detto?"

"Che stavi baciando il tuo ex davanti a lui"

"Non è andata proprio così"

"Non è a me che devi dirlo" replicò invitandolo a entrare e chiudendosi la porta alle spalle. Emmanuel rimase lì in piedi, imbarazzato e dispiaciuto per la situazione, non sapendo cosa dire o come comportarsi di fronte a quella donna che lo squadrava con attenzione maniacale "Emmanuel, devo parlarti", lui la osservò di rimando riuscendo finalmente a sostenere il suo sguardo.

Il tono serio e grave con cui aveva pronunciato quelle parole non gli permetteva di stare tranquillo e non riusciva a tenere ferme le mani per l' agitazione di fronte a quella donna così autorevole. 

"Io non voglio oppormi fra te e lui, voglio solo che Giuseppe sia felice" prese un respiro profondo "Lui se la merita un po' di felicità, ed io non mi voglio intromettere, ma non so se tu lo stai rendendo felice" 

Emmanuel si sentì profondamente in colpa memore della delusione che quel giorno aveva pervaso lo sguardo di Giuseppe, non rispose ed Olivia proseguì. 

"L'unico motivo per cui non mi sono intromessa è che se mi ha lasciata, se ha scelto te, indubbiamente è perché ti ama ed è serio nelle sue decisioni" 

"Ma?" intervenne Emmanuel "C'è un ma, immagino" 

"Ma non voglio che gli spezzi il cuore, non se lo merita, l'ho lasciato a te con la speranza che potessi renderlo felice" 

"Ed è così... Olivia, quello che ti ha detto non è esattamente come lo dipinge lui, io..."

"Va bene" lo fermò Olivia assumendo un tono più dolce. 

Emmanuel iniziò a far saettare lo sguardo qua e là per l' appartamento, il desiderio di correre da Giuseppe, ma i piedi perfettamente immobili, consapevole della brutta situazione che si era andata a creare. 

Omnia vincit amor || Macronte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora