Spiegazioni

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Appena conclusa la videochiamata Emmanuel chiuse immediatamente il computer poggiandolo sul divano e corse da Giuseppe.
“Senti, mi dispiace se ti sei imbarazzato” esordì con un leggero rossore sulle guance che Giuseppe non poteva non notare.
“Non preoccuparti” rispose “Tua madre mi sembra davvero una persona per bene”

“Non credevo che saresti tornato così presto, altrimenti l’avrei chiamata in un altro momento”
“Non c’è problema davvero, perché ti agiti?”
“Ti ho visto teso, non volevo metterti in imbarazzo”
Giuseppe si alzò dal letto e posò la fronte su quella dell’altro “Ho conosciuto la
madre dell’uomo che amo, credo che sia doverosa un po’ di agitazione”
La bocca di Emmanuel si allargò in un sorriso che scomparve quando, allontanadosi leggermente, poté notare l’espressione affranta di Giuseppe “Sicuro che sia tutto ok?”
Giuseppe sospirò e raccontò della telefonata avuta quella mattina con Valentina, del Natale senza suo figlio, lontano chilometri da quella città, delle lacrime di Beatrice, della sua rabbia ed Emmanuel rimase ad ascoltare attentamente con uno sguardo pieno di apprensione.

“Non può impedirti di vedere Niccolò, ci sono delle regole nell’accordo”
“Sono stanco di lottare ai danni di Niccolò, sono sfinito”
“Che intendi fare?”
Giuseppe scosse la testa sospirando di nuovo “Forse dopo le feste lo raggiungerò a Roma e starò con lui”
Emmanuel annuì e gli si sedette accanto stringendogli una mano dolcemente e permettendogli di appoggiare la testa sulla sua spalla
“Vieni a Parigi con me” sussurrò dopo qualche attimo trascorso a godersi quel gesto così intimo e morbido
“Come?”
“A Natale, vieni a Parigi con me”
“Dalla tua famiglia?”
“Sì, so che forse è prematuro, ma non potrei partire sapendoti da solo”
Giuseppe lo guardò stranito, come se avesse appena pronunciato delle parole assurde “Tu non eri quello che odiava impegnarsi?” domandò tornando a sorridere
“Ma voglio impegnarmi con te” sussurrò prima di regalargli un leggero bacio “Voglio camminare mano per mano sotto le luci natalizie di Montorgueil, portarti sotto la torre Eiffel come nel più scontato dei film romantici, e vivere Parigi con te come due innamorati qualunque nella città più romantica del mondo”
Giuseppe sorrise nel vedere gli occhi così sognanti del suo uomo “E voglio scartare i regali con te, sotto l’albero mentre i miei cinque nipotini ci saltellano intorno. Mi faresti questo onore?”
Giuseppe lo baciò di nuovo “Non vedo l’ora” rispose regalandogli un sorriso ampio e affettuoso.
Emmanuel approfittò di quel momento per lasciarsi andare a baci sempre più intensi e profondi, baciando con trasporto il suo compagno e sfiorando le sue forti spalle coperte dalla giacca, godendosi la meravigliosa sensazione di averlo tra le sue braccia, quando si rese conto che qualcosa nuovamente torturava l’animo di Giuseppe. Smise di baciare le sue labbra già arrossate per tornare a scrutarlo col medesimo sguardo di apprensione “Che succede?”
“Sono sciocchezze, mi dispiace” rispose prima di avvicinarsi per baciarlo di nuovo, ma Emmanuel lo respinse timidamente “Puoi parlarne con me, lo sai”
“Lo so, ma sono stanco di ammorbarti sempre con i miei problemi, ora ho solo bisogno di baciarti”
“Sicuro? Non credi sia meglio-”
Venne interrotto dalle labbra di Giuseppe premute con irruenza sulle sue, le mani a toccarlo con gesti precisi e smaniosi, piene di desiderio e una voglia quasi feroce.
“Credi che sia la soluzione?” domandò mentre Giuseppe lo sovrastava e gli mordeva la candida pelle del collo
“Fare l’amore con te è sempre la soluzione” soffiò sulla sua pelle prima di tornare a slacciargli la camicia ed Emmanuel si abbandonò completamente tra le sue braccia.

Quella mattina Giuseppe si alzò parecchio agitato cercando di nascondere il suo stato d’animo a Emmanuel, per quanto gli fosse possibile, e si recò in facoltà di buon’ora, sapeva che Antonio era tornato dal suo viaggio e non intendeva perdere un altro secondo per affrontarlo.
Ancora prima di prendere il suo tipico caffè si recò velocemente verso l’ufficio del collega, il cuore gli scoppiava nel petto per tutta la rabbia e l’agitazione che aveva accumulato.

Omnia vincit amor || Macronte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora