2. Petali

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Mi svegliai con la faccia nel cartone della pizza della sera prima, la divisa ancora addosso e la tv accesa.
Presi velocemente coscienza della situazione in cui ero e mi allungai verso l'origine del suono che mi aveva svegliato.
Sul display del mio telefono un nome faceva capolino sopra al simbolo di una cornetta verde; 'scorri per rispondere'; seguii l'ordine che mi impartiva l'apparecchio che vibrava.
"DEKU"
Era la voce di Uraraka.
"O-Ochako?" Chiesi stropicciandosi gli occhi e sbadigliando via tutto il sonno che mi appesantiva.
"Scendi, sbrigati, siamo in ritardo" gridava la ragazza dall'altra parte del telefono.
"Sei sotto casa mia?"
"Si, muoviti, c'è anche Iida."
Fortuna volle che la divisa non aveva mai lasciato il mio corpo e che quindi ci misi meno del previsto ad uscire di casa.

"Ce l'hai fatta Midoriya" mi canzonò Iida.
Feci un cenno con la testa e mi accodai a loro.
Uraraka era in vena di chiacchiere come al solito e cominciò a parlare esagitatamente fino a che il portone della scuola non ci si parò davanti.
"Uraraka, smettila, ti prego" la implorò Tenya. Lei non sembro offendersi e smise di parlare sfoggiando un sorriso imbarazzato.
Il mio sonno arretrato e travagliato a causa della mia posizione si fece sentire e i miei piedi ai impigliarono tra di loro facendomi volare in terra.
Ero preparato all'impatto del mio viso col suolo, ma il quirk della mia amica fece il suo miracolo ed evitai di sfracellarmi contro i gradini.

"Complimenti Uraraka, ma avresti potuto lasciarlo cadere."
Era Bakugo. Bakugo aveva assistito alla scena.
Un senso di vergogna mi pervase, ma una vergogna che non avevo mai provato prima nei suoi confronti.
Mi stupii di me stesso e mi rimisi in piedi giusto in tempo per vedere Bakugo andarsene ridacchiando.
Spostai gli occhi su Ochako e notai che le sue gote erano arrossite vistosamente. Il mio cervello fece autonomamente due più due e giunsi ad una conclusione: "Ochako, ti piace Bakugo?!"
Fu più un grido che una constatazione e mi beccai un lieve buffetto da parte della ragazza le cui guance erano diventate di un rosso scarlatto.
"Shhh"
"Ti piace Bakugo?!" ripetei sottovoce. Iida era sorpreso quanto me, ma in maniera diversa.
Lei annuí brevemente e si guardò la punta delle scarpe.

Non saprei dire che cosa provai quel giorno. Non capivo se era stupore, tristezza o gelosia, so solo che non capivo più nulla.
Non seguii nemmeno un secondo delle lezioni e attorno a me era tutto come ovattato.
'Se ad Ochako piace Kacchan sicuramente ci metterà meno di niente a farlo suo' pensavo continuamente. Era l'unico pensiero che ero in grado di formulare.

A pranzo non toccai nemmeno il vassoio.
"Deku, che hai?" mi chiese la ragazza dai grandi occhi marroni mentre sedevamo in mensa.
Mormorai un 'nulla' e tornai a fissare la mia ciotola.
Non vedevo l'ora che quel giorno finisse.
Passai il resto della giornata a fissare il vuoto e quando la campanella suonò corsi fuori dall'aula da solo. Non volevo parlare, ascoltare o vedere nessuno.
Non mi capacitavo del mio comportamento. Non sapevo darmi una spiegazione a tutto quello che mi stava capitando.
Passai la notte dormendo come una persona civile, più o meno; volevo solo svegliarmi dall'incubo in cui la mia migliore amica e il ragazzo di cui ero invaghito avevano qualche chance di essere.

Purtroppo, non era un sogno, e tutto minacciava di andare anche peggio.

"Deku, Deku" Uraraka mi corse incontro all'entrata del liceo saltellando carica di buone notizie. Buone per lei, per lo meno.
Lasciai che prendesse posto sui gradini accanto a me.
"Ciao Uraraka" mi sforzai di sorriderle e ci riuscii meglio di quanto pensassi.
"Indovina?"
Era passata circa una settimana da quando ero riuscito a cavarle una specie di confessione su Bakugo; avevo scoperto che le piaceva e a lui non sembrava dispiacere.
'L'unico a qui dispiace qui sei tu, idiota'.
Era vero. Ero l'unico che ci era rimasto male.
"Non lo so" dissi solo attendendo che l'agonia finisse.
"Io e Bakugo usciremo sta sera" gridò tutta contenta.
Una fitta al cuore.
Ero arrivato alla conclusione che quello che provavo per Kacchan era forte, molto forte e che non potevo farci nulla.

"Oh... wow..."
Lei sembrò non accorgersi del mio cambio di espressione e tornò a fantasticare guardando il cielo con gli occhi sognanti.
Non avevo mai desiderato che la campanella suonasse come in quel momento.
Afferrai lo zaino velocemente e corsi verso la classe di inglese.

Fui il secondo ad entrare, con mia sorpresa. Ero convinto di essere stato il più veloce, ma qualcuno era stato ancora più svelto.
Mi sedetti accanto al vincitore di quel gara immaginaria. Aveva i capelli bicolore e lo riconobbi. Doveva chiamarsi Todoroki, o qualcosa di simile, non lo sapevo; dopotutto non aveva ancora parlato con nessuno della classe dall'inizio della scuola.
Mi salutò con un silenzioso cenno della testa e io ricambiai.
Attendemmo in silenzio tutti gli altri.
Bakugo entrò seguito da Kirishima, un ragazzo con dei capelli assurdi, ridendo di gusto.
Quando furono più vicini sentii Kacchan dire: "E così le ho chiesto di uscire" con il suo solito tono spavaldo e sfrontato.
Si stava riferendo ad Ochako. Era stato lui a fare il primo passo.
Si ovattarono tutti i suoni attorno a me e quasi non sentii i suoi compagni ridere e fargli complimenti.
Sentii un improvviso dolore allo sterno. La gola bruciava e sentii l'impellente bisogno di tossire.

Corsi fuori dalla classe per dirigermi in bagno suscitando diversi sguardi confusi e qualche richiamo del professore che stava entrando. Ignorai tutti, primo tra tutti Kacchan che mi squadrò interrogativo.
Spalancai la porta della stanza in cui ero diretto e me la chiuso dietro a chiave.

Un attacco di tosse frenetica si impossessò del mio corpo fecondo mi tremare violentemente.
Dovetti spingere il diaframma con tutta la forza di cui ero capace prima che il fastidio che avevo in gola si dileguasse.
La mano che avevo davanti alla bocca si riempì di qualcosa di umido e soffice.
Studiai la cosa che occupava il mio palmo a lungo prima di giungere ad una conclusione:

Erano... petali?

~ 𝐖𝐨𝐮𝐧𝐝𝐞𝐝 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭~ [bakudeku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora