5. Can you please don't leave me?

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"Deku! Deku!"
"Kacchan"
Vidi Kacchan corrermi incontro sorridendo. Un sorriso sincero, come se fossimo solo noi al mondo.
Una gioia immotivata e forte mi pervase il cuore.
Mi accorsi che effettivamente eravamo solo noi al mondo.
Kacchan correva, ma non sembrò avvicinarsi mai.
Ero io che mi allontanavo.
Stavo lottando con tutte le mie forze per avvicinarmi anche io, ma qualcosa mi teneva fermo.
"Deku?" Kacchan si stava fermando, contrariato dal mio allontanamento.
"Mi dispiace Kacchan"
Furono le ultime parole che dissi prima di cadere in un vuoto scuro e profondo.
Senza fondo.

Mi svegliai di soprassalto e realizzai di essere nella mi camera.
Niente vuoto, niente buio, niente Kacchan.
Sgusciai fuori dalle coperte e mi rifugiai in bagno.
Avevo un petalo appiccicato a una guancia.
Lo rimossi, ancora stranito da quello che mi stava capitando.
Dovevo trovare una soluzione a quel problema.
Cosa aveva detto Shoto?
'Devi stare lontano da Kacchan'
Pft, facile a dirsi, ma farlo?
Anche solo uno sfioramento con Kacchan mi faceva stare meglio.

"Todoroki" esclamai sottovoce quando lo vidi entrare silenzioso e serio dal cancello della scuola.
Il suo viso sembrò illuminarsi e mi raggiunse in una semi corsa.
Mi ero assicurato di mettermi in un punto in cui non vedevo ne Kacchan ne Ochako.
Volevo sputacchiare meno petali possibili oggi, se non era di troppo disturbo.

"Come va oggi Midoriya?" la voce di Todoroki era sempre estremamente gentile e calma. In qualche maniera riusciva a rasserenarmi.
Non so con quali forze, ma un gemito di assenso mi uscì dalla gola.
"Ieri notte..." cominciai ma avevo la voce roca e ogni volta che respiravo la gola bruciava, così smisi di emettere suoni articolati e rimasi in silenzio.
A Todoroki dev'essere dispiaciuto vedermi così.
Era passato un mese e poco più da quando tutto questo era cominciato.
Kacchan e Ochako erano sempre più legati: inseparabili.
Ma Kacchan era sempre lo stesso.
Dicono che l'amore ti cambi, ma a quanto pare per Katsuki non vedeva questa massima.
Come del resto nessuna massima valeva per lui. Ed era forse per questo che lo amavo. Perché era così fragile sotto tutto quello dura superficie e nessuno se ne rendeva conto.
Nessuno se ne era mai reso conto, credo.
Ero felice di essere l'unico.

La velocità con la quale la giornata passò fu incredibile.
Mancava poco al suono dell'ultima campanella della settimana.
"Deku!"
Mi voltai di scatto, colto di sorpresa da quel nome. Non parlavo con Kacchan da molto tempo. Meglio così.
"Deku, sei ancora un perdente?" chiese con il suo solito ghigno.
"Che vuoi dire?" Tornai a voltarmi con lo sguardo sui libri che avevo in mano.
"È un po' che non ti vedo fallire..." spiegò.
Era il suo modo di dire che era un po' che non vi parlavamo. Probabilmente il suo modo di dire che gli mancavo.
"Ti sono mancato, Kacchan?" chiedi con un po' di spavalderia nella voce. Un sorrisetto crebbe sul mio volto.
"Che cos- No, come può mancarmi uno come te?! Ma che idee ti fai? Ahh, lascia stare, torna a liberarci dal peso della tua inutilità, stupido Deku."
Forse non gli mancavo così tanto alla fine.
E probabilmente aveva ragione. Tutto quello che dovevo fare per renderlo felice, felice davvero, era questo.
Sarei dovuto sparire, magari per sempre.

Ma sarebbe stata questione di mesi, se una soluzione non mi si fosse palesata davanti agli occhi.
E le ricerca andavano sempre peggio.

~ 𝐖𝐨𝐮𝐧𝐝𝐞𝐝 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭~ [bakudeku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora