8. Non posso, non voglio

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"Il problema è piuttosto serio."
Lo sapevo, eppure quelle parole mi colpirono come un missile. Un peso incredibile sulle spalle crollò e istintivamente curvai le spalle in avanti.
Shoto cercò di raggiungere la mia mano ispezionando lo spazio tra le nostre poltrone.
La afferrai e la strinsi fino a a farmi diventare le nocche bianche.
Avevo paura di fare male a Todoroki, ma lui non diede segno di essere infastidito.

"Serio, ma non incurabile" aggiunse il dottore che sostava seduto nella sua grande poltrona di pelle studiandoci da dietro i suoi occhialetti a mezzaluna leggermente abbassati sul naso.
Sollevai lo sguardo e allentai un po' la presa sulla mano del mio amico.
"C-cosa si può fare?"

Il medico prese un lungo respiro, si bagnò un po' le labbra rugose e appoggio il mento sul dorso delle sue mani incrociate.
Doveva essere una soluzione complessa, costosa e probabilmente implicava qualche controindicazione.
"Operare..."
Operare? Solo? Così semplice?
"ma..."
Ecco, lo sapevo. Ma non importava, almeno c'era una soluzione.
"...perderai una parte della tua memoria e la capacità di portare il cervello a  creare la reazione chimica dell'affetto..."
Cosa?
Cosa voleva dire tutto questo?
Che non avrei mai più potuto amare? Che non sarei stato più in grado di voler bene a Shoto, a mia madre, a Kacchan?
E la parte della memoria? Che cosa avrei dimenticato?
"C-che... cosa vuol dire 'una parte della tua mwnoria'?" Chiesi titubante.
Non ero sicuro di volerlo sapere.
"Dimenticherai la persona che ami."
No. Non posso farlo. Non posso e non voglio dimenticare Kacchan.
Non perché non volessi dimenticarmi di amarlo, quello lo avrei fatto volentieri. Non volevo dimenticare i momenti che abbiamo passato, non volevo nemmeno dimenticarmi i suoi insulti, il mio soprannome offensivo, lui.
Non volevo scordarmi quel nome.
Quel volto.
No.
Decisi che non lo avrei fatto.

"Mid-..."
"No, non cambierò idea per te Shoto" dichiarai fissando lo specchietto retrovisore affascinato dalle luci della città.
Erano colorate e brillanti.
Un piccolo rimorso per la mia scelta si insinuò su per il mio stomaco.
'Non le vedrò più'
Era vero. Non avrei, di li a poco, più potuto vedere quei bagliori.
Ne il bagliore negli occhi di Shoto.
Il viso di mia madre, quello di Iida.
Niente più sole all'alba o al tramonto.
Niente più scuola.
Niente di niente. Mai più.

"Shoto..." cercai di dire ma la mia voce fu rotta da un singhiozzo.
Percepii le guance bagnarsi di lacrime calde che sgorgavano dai miei occhi.
Lo vidi voltarsi un secondo per controllare dalla mia parte e poi tornare a guardare la strada.
"Midoriya..." mise la sua mano sulla mia;
"Non voglio morire... Non adesso..." singhiozzai.
Lui sposto la sua mano alla cieca sul mio volto. Rimanemmo in silenzio per il resto del viaggio.

Angolino dell'autrice
Hey hey hey, scusate sia l'assenza sia la brevità del capitolo, ma per ora il nostro broccolo non sarà più al centro dell'attenzione.
Grazie per le 130 e passa letture, siete fantastici, davvero.
Luv y'all <3

~ 𝐖𝐨𝐮𝐧𝐝𝐞𝐝 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭~ [bakudeku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora