14. M'ama non m'ama

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Quando aprii gli occhi un senso di estraniazione mi investì come un tram.
"Dove..." sussurrai senza aspettarmi veramente una risposta da qualcuno, ma fu Kirishima a rispondere.
"In camera di Baku" disse distrattamente. Era un po' preoccupato a giudicare dal tono di voce. Sedeva accanto al letto dove ero sdraiato.
Ero ancora a casa di Bakugo? Cos'era successo? Dov'era Todoroki? E Kacchan?
"Kacchan..." mugolai, pur non sapendo che cosa volessi dire veramente.
"No, sono Kiri" ridacchiò il rosso. Sorridei anche io e mi misi a sedere con la schiena appoggiata alla testiera del letto.
"Come ti senti?" chiese avvicinandosi a me con la sedia e porgendomi in bicchiere d'acqua.
"Mh..." mi lamentai ingoiando quell'acqua dolciastra che mi diede la forza di parlare.
Stavo bene? Non lo sapevo nemmeno io. Le mie labbra sapevano di sangue e fiori.
Mi si illuminò la mente e mi ricordai della mia sfuriata.
Mi voltai timidamente verso Eijiro arrossendo in volto; "Ehm... E-Eijiro..."
"Midoriya?" chiede lui premuroso sporgendosi verso di me.
Presi un respiro profondo, "Uraraka..."
"E Bakugo non sono innamorati, no" finì lui la frase per me.
Che avesse capito? Che Todoroki avesse spiegato tutto?
Arrossii maggiormente in volto e abbassai lo sguardo.
Lasciamo cadere il discorso e mi concentrai sul sapere dove fosse il mio amico dai capelli bicolore.
"Un ultima cosa: dov'è Todoroki?"
"A parlare con Bakugo, credo."
Non doveva succedere. Si sarebbero presi a botte, o peggio, uccisi.
Todoroki odiava Bakugo per quello che mi aveva e mi stava facendo, non potevo lasciare che si incontrassero.
Non dopo che Kacchan aveva approva i miei sentimenti.
O per lo meno, una parte dei miei sentimenti.
Mi lanciai giù dal letto lasciando Kirishima stupirsi per la mia riacquistata agilità.

"Todo... roki..." andiamo vedendolo entrare dalla porta di casa indenne e quasi... felice. Sembrava felice, soddisfatto.
"Andiamo Midoriya, torniamo a casa."
Eseguii l'ordine, non salutai ne Kacchan ne nessun altro.
Per me in quel momento esisteva solo Todoroki, la mia stanza e una bella dose di riposo.
Una stanchezza pesante mi scivolò sulle spalle e mi portò a sbadigliare vistosamente.
Shoto accennò ad un sorriso; "Sei carino quando sbadigli".
Arrossii. No, non arrossii, avvampai. Divenni come uno di qui personaggi degli anime la cui faccia diventa color rosso luminescente.
"G-grazie..." sussurrai.

La notte era fresca, il mio letto spazioso. Non so come successe, ne so perché, ma il corpo di Shoto era caldo e invitante.
Scovolai lentamente dalla parte di letto del mio amico e appoggiai la mia schiena contro il suo braccio.
Un contatto umano, finalmente, dopo tanto.
Dopo troppo.
Mi braì di quel tepore che aumentò prima che me ne potessi accorgere.
Sentii il corpo di Todoroki avvolgermi, fasciarmi le braccia con le sue possenti e delicate.
Mi feci piccolo piccolo, schiena contro petto.
Eravamo incollati l'uno all'altro, i suoi piedi caldi sotto i miei gelidi.
Lo sentii respirare nei miei capelli provocandomi un lieve solletico.
Immagino di essere diventato color peperone, ma non importava. Nessuno mi avrebbe visto.
Calò il silenzio è rimanemmo così tutta la notte.

"Deku..." Non mi aveva mai chiamato così, col nome di Kacchan.
"...operati e rimani con me."

Angolo autrice
Hey hey hey, lettori e lettrici (tanto lo so che ci sono solo fujoshi qui ehehe).
I miei spazi autrice stanno diventando troppo abituati, ma voglio davvero ringraziarvi per le letture le stelline e tutto il resto.
Vuol dire molto per me.
Grazie <3

~ 𝐖𝐨𝐮𝐧𝐝𝐞𝐝 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭~ [bakudeku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora