17. You meant everything

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Con ogni probabilità sarei sopravvissuto.
Non era un intervento troppo complesso, avevo studiato la procedura la notte prima.
Avrebbero solo dovuto eliminare la radice che collegava la scatola dei sentimenti del mio piccolo cervello no bacato con quella che arrivava ai polmoni.
Poteva sembrare una cosa invasiva, ma il medico mi aveva assicurato che sarebbe stato semplice e che mi sarebbe rimasta solo una piccola cicatrice sul torace.
'Queste tecnologie di oggi'...

"Cosa?!" Chiesi in un misto tra lo stupito e il contrariato.
Non volevo che Todoroki spendesse qualcosa per me, nemmeno per regalarmi un portachiavi, figuriamoci per un'operazione.
Ma aveva già fatto il versamento e non voleva sentire ragioni. Lo ringraziai stampandogli un bacio sulla guancia e notai che le sue guance si ti seri di un rosa acceso.
Sorrisi sotto i baffi e tornai a guardarmi le scarpe. Erano sempre le solite scarpe rosse da ginnastica, tutte rovinate e con le suole consumate, ma le adoravo.
Me le aveva regalate Kacchan qualche anno prima e non le avevo più tolte; mia madre si lamentava perché, nonostante me ne comprasse mille paia, io mettevo sempre e solo quelle.
Spostai lo sguardo fuori dal finestrino, giusto in tempo per vedere la macchina di Todoroki parcheggiare davanti al palazzo del medico dove eravamo già stati.
Entrammo e Todoroki premette il bottone del penultimo piano.
"Perché non l'ultimo?" chiesi, notando la differenza.
"Non può operarti sulla scrivania, Midoriya" disse sarcastico.
"Mh... hai ragione" ridacchiai.
Istintivamente feci scivolare la mia mano nella sua e la strinsi forte.
Lo sentii ricambiare e il mio cuore sorrise rilassato.
"Hai paura?"
"Un po'...". Sentii una lacrima scaldarmi il viso.
"Non dobbiamo farlo per forza se non vuoi" cercò di rassicurarmi mentre mi passava un dito sulla guancia bagnata.
"Voglio farlo. Voglio chiudere questo capitolo." dissi deciso intrecciando le mie dita a quelle di Todoroki.

"Bene Midoriya, spogliati e lascia pure tutto all'infermiera, ci pensiamo noi a farti ritrovare tutto dopo l'intervento" spiegò il dottore con un enorme sorriso sulla faccia.
Mi voltai verso Shoto e lui mi sorrise rassicurante, così presi un po' di coraggio e mi spigliai del necessario.
Vidi Todoroki uscire dalla sala mentre mi stendevo sul lettino.
Sentivo l'ago entrarmi nel braccio ma non ci feci caso: stavo fissando nella mia mente l'immagine di Kacchan per l'ultima volta.
Pensai che se me lo fossi immaginato abbastanza a lungo sarei riuscito a ricordarmi di lui.
In un baleno mille ricordi, mille momenti mi invasero la mente in modo confuso, rumoroso e disordinato. Li apprezzai tutti mentre i miei occhi si abbandonavano in un pianto isterico.
Il dottore fu estremamente discreto e mi lascio piangere per diverso tempo.
Todoroki non poteva entrare, ma immaginai che stesse guardando da fuori.

"Non c'è un modo... p-per..." cercai di prendere fiato ma non ci tiuscii. Tossii un po' e mi sporcai le mani con delle goccioline di sangue.
"Non voglio... n-non voglio dimenticarlo..."
A quel punto il medico fece entrare Todoroki.
"Izuku... tieni" disse con gli occhi lucidi e mi porse il suo telefono.
"È Katsuki" mimò con le labbra e io mi aggrappai telefono come se ne andasse della mia vita.

"K-kacchan..."
"Deku...?" Sentire la sua voce mi fece cadere altre lacrime dagli occhi.
"Kacchan... io..."
"Nerd, perchè piangi?" Chiese lui; aveva un tono preoccupato. Non volevo che si preoccupasse.
"Niente... Katsuki ascoltami..." presi forza.
Quali sarebbero state le ultime parole che gli avrei detto?
Che cosa volevo dirgli più di ogni altra cosa al mondo?
"Nerd?"
"Kacchan... ti ricordi quando ti dicevo che l'unica cosa che conta davvero è ciò che sei?"
Sapevo che se lo ricordava. Era diventato il suo mantra da quando glielo avevo detto la prima volta.
"Katsuki... sei una persona fantastica. Ricordatelo. Sempre. Anche quando non ci sarò più io a ricordarti quanto sei speciale sotto al tuo Quirk. Ti prego, ti prego ricordatelo."

Detto questo non gli lasciai il tempo di rispondere e chiusi il telefono e lo restituii a Todoroki che mi stampò un bacio sulla fronte.
Mi ristesi sul materassino e cominciai a contare fino a dieci mentre sentivo un liquido freso pervadermi le vene del braccio.
In un attimo tutto fu buio.
L'ultima cosa che vidi fu un'immagine nitida nella mia mente.
Il viso di Kacchan.

Angolo autrice
Signori e signore, felice di presentarvi l'inizio della fine.
Più che altro la fine della sanità mentale di Kacchan.
Spero davvero che vi stia piacendo tutto ciò è vi spoilero solo che è ancora abbastanza lunga la questione prima di finire.
Vi adoro per il sostegno, i voti e le letture.
Grazie davvero <3

~ 𝐖𝐨𝐮𝐧𝐝𝐞𝐝 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭~ [bakudeku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora