7. Perchè lui?

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"Midoriya, devi dirmelo" Todoroki era serio. Aveva una voce grave e ferma, uan voce che non aveva mai usato con me.
"Siamo ad un punto in cui devo sapere chi è."
Eravamo in macchina e i posti in cui guardare pur di evitare lo sguardo del ragazzo accanto a me che mi fissava inquisitore erano pochi. Optai per le scritte che apparivano sulla radio, ma Shoto la spense velocemente con un colpo sul pulsante.
"Izuku, rispondimi" era sul punto di gridare. Non mi aveva mai gridato. Mi sentivo in trappola, bloccato sul mio sedile da quelle parole.

Continuai a non rispondere a Todoroki, e lui, dal canto suo, non sembrava volersi arrendere.
Mentre lo ascoltavo domandarmi in ogni maniera possibile chi fosse la 'persona senza cuore' che non era capace di amarmi, pensai.
Pensai tanto a Bakugo.
Pensai a come da piccoli, molto piccoli, fossimo inseparabili.
O meglio, io ero indivisibile da lui. Sempre insieme.

Poi lui crebbe. Crebbe e il suo quirk si palesò al mondo in tutta la sua specialità e grandezza e questo gli fruttò L'apprezzamento degli altri.
Era circondato costantemente fa persone che adoravano il suo quirk, ma non conoscevano il proprietario.
Per lo Kacchan era tutto solo un 'BOOM BOOM' dai palmi delle mani, ma io sapevo che anche qualcosa dentro al suo petto faceva quel suono.
Era come rinchiuso in una cassa di pietra e mattoni; indistruttibile con la forza fisica, specialmente con la mia.
Volevo solo che buttasse giù quel muro, almeno con me.
Volevo che sapesse che per me lui era più del suo quirk.
Per me lui era umano.

"Eccoci" si limitò a dire freddamente Todoroki. Era incazzato con me e si vedeva.
I miei polmoni non davano segno di malfunzionamenti il che era solo positivo. Peggioravo a vista d'occhio, ma per ora ero ancora nella 'safe zone' del problema.
Non sarei morto l'indomani, in poche parole.
Ne ero felice, credo.

"Todoroki..."
"Mh...?" Non diede segno di volersi voltare verso di me. Non volevo che fosse incazzato con me, era l'unica ragione per la quale andavo a  scuola ancora. L'unico per la quale non avevo abbandonato la speranza di trovare una soluzione a tutto questo.
"Todoroki, ti prego guardami" implorai mentre l'ascensore sai e verso l'ultimo piano. Era un palazzo altissimo, nel centro della città. Sul portone avevo letto un paio di targhette dorate e avevo appreso l'importanza di quell'edificio: dottori, avvocati, liberi professionisti di ogni genere e tipo.
'Qui ci sta la gente con il grano' pensai.
Todoroki si voltò finalmente è un sorrisetto mi apparse in volto.
"Kacchan" dissi spostando velocemente lo sguardo dai suoi occhi al pavimento.
"Che c'entra Bakugo adesso?" Chiese visibilmente confuso.
"È Kacchan..." alludevi alla domanda di prima e lui capí.
Spalancò gli occhi.
"Cazzo..." si lasciò sfuggire. Lo guardai con le lacrime agli occhi.
Non volevo fosse deluso dalle mie preferenze, non volevo perderlo.
"N-no Midoriya, non piangere" sussurrò abbracciandomi.
Mi lasciò di sasso il suo gesto.
Gli andava bene?
'E anche se fosse che non gli va bene, non devi risponderne a lui' mi riprese la mia coscienza.
Mi sembro Kacchan.
Risposi all'abbraccio di Shoto aggrappandomi alla sua maglietta ed inspirando sul suo petto.

"Troveremo un modo Izuku."

~ 𝐖𝐨𝐮𝐧𝐝𝐞𝐝 𝐡𝐞𝐚𝐫𝐭~ [bakudeku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora