Capitolo 6

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Ne esco dopo 10 minuti, trovando la luce della mia camera da letto ancora accesa. Ma in casa non si sente niente.

Se ne andato. Ovviamente. Cosa mi aspettavo?

Ma quando ritorno in camera, sicura di non trovarci nessuno, mi irrigidisco di colpo quando vedo Hero intento a guardare delle foto di quand'ero piccola sul comò accanto alla finestra.
-Avevo 5 anni.- dico all'improvviso notando la cornice che ha tra le mani.
Quel giorno faceva caldo. Mia madre dormiva ancora visto il turno notturno come infermiera, e allora mio padre quando mi svegliai, mi fece preparare e poi mi portò fuori a giocare in giardino. Prese una vecchia bici dal garage e disse: oggi bambina mia, imparerai ad andare in bici.

-Sarò caduta giusto 2 o 3 volte, ma ne è valsa la pena.- dico avvicinandomi a lui superando il letto. –Katherine non la smetteva di ridere di me.-

-Katherine?- chiede confuso.

-Mia sorella maggiore.-

-Io... non so praticamente nulla della tua famiglia.- ammette a disagio.

-Siamo in due... ho scoperto solo 10 minuti fa che hai una sorella.-

-Mercy.- mi chiarisce facendomi ricordare il nome della ragazza che l'ha chiamato giorni fa. 

-Bel nome... che tipo è?-

-Una rompiscatole... e Katherine?-

-Stessa cosa.-

Cala un silenzio imbarazzante tra di noi e le parole della conversazione di prima, ritornano a galla velocemente, spingendomi cosi a lasciare la mia camera per andare in cucina ed arrangiare qualcosa.  

-So cosa stai facendo.- dice lui raggiungendomi.

-Cosa starei facendo secondo te?- chiedo perplessa prendendo una padella e dell'olio. 

–Cucino è ovvio.- 

Nel frigo non c'è granchè ma posso sempre scongelare qualcosa e cucinarlo al momento. Abituata a mangiare pizza surgelata, di sicuro tutto sarà migliore.

-Sei arrabbiata.- dice sicuro di sé.
Ma dai genio! Ci sei arrivato.

-Perché? Perché una donna ti chiama alle due di notte per chiederti se può passare per casa e parlare di un party? No, non lo sono.-
Hero poggia entrambe le mani sul bordo dell'isola della cucina e si zittisce.

-Ma sai, non sono stupida.- aggiungo volendomi liberare di un peso. -Non so con che tipi di bionde tu sia uscito in passato, ma io non sono quel tipo di ragazza. Non è difficile fare due più due.- dico riferendomi al fatto che stava pensando di chiudere questa cosa con me. –Perciò torno a ripetertelo. Se vuoi chiudere con me, perché non lo so, hai voglia di provare nuove entrate... fallo. Ma non voglio essere segnata nella tua agenda come "Scopata del giovedi sera ore 9-10."-
Hero mi guarda con uno sguardo corrucciato ma allo stesso tempo divertito.

-Scopata del giovedi sera ore 9-10?- chiede perplesso. –Le nostre scopate ... anche se non posso neanche più definirle tali... durano molto di più di un'ora.-

-Sai di cosa parlo.- dico seria. –Non ti sto dicendo di non uscire con le altre. Ti sto semplicemente dicendo che se vuoi stare con altre persone e con altre intendo sessualmente parlando senza nessun impegno ufficiale, smettiamola di comportarci cosi. Come se fossimo una normale coppietta che cena insieme e fa il bagno insieme.-

-Ho capito. – dice lui muovendosi per raggiungermi. –Ma questa cosa... quella della normale coppietta che sta insieme e fa delle cose del tutto quotidiane... non mi dispiace cosi tanto. Perciò ho deciso di restare qui stanotte. Se non avessi voluto continuare a vederti, non ti avrei cercato e non mi sarei preso il tuo numero quasi con la forza.-

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