Capitolo 26

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Josephine's POV


-Dovremmo parlare.-
Mi aggiusto le calze, il vestito, e i capelli sperando di essere presentabile. Mentre Hero è intento ad aggiustarsi e a richiudersi la patta dei pantaloni, io gli chiudo il primo bottone della camicia e gli annodo di nuovo la cravatta. Ha un succhiotto enorme sul collo, ma non mi interessa. Tutte devono sapere che è mio. A cominciare da Chantal.
-Cosa c'è da dire?- chiedo ironica vista la situazione. Spero che nessuno si sia accorto dell'ascensore fermo per troppo tempo.

-Beh potresti dirmi che mi perdoni...- inizia dolcemente Hero prendendomi il viso tra le mani. –E che ti sono mancato.-

-Non... non si era capito?- chiedo imbarazzata visto l'attimo di foga di qualche minuto fa.

-Tu sei mia.- sussurra contro le mie labbra. –Solo mia, non dimenticarlo mai.- -Non ho ancora messo la firma da nessuna parte che io sappia.- lo prendo in giro abbassandomi per prendere la borsa e il cappotto da terra.

-Tempo al tempo piccola.- sussurra sorprendendomi premendo il pulsante per riattivare l'ascensore.

Prima che c'è ne rendiamo conto, l'ascensore si ferma al 17° piano. Ovvero il piano di Hero.
Fuori dalla cabina, in attesa dell'ascensore, c'è Felix con una faccia super preoccupata.
-Bro, ma che cazzo è succ...- dice bloccandosi di colpo quando mi vede. –Ah... ecco ... ora ho capito.-

Dio che imbarazzo.

-Che succede?- chiede Hero cambiando discorso. –Mi cercavi?-

-In realtà...- inizia Felix titubante. –Cercavo entrambi. Tuo padre vuole parlarvi.-

Parlavi? Voi? Di chi sta parlando?

-Vuole parlare con entrambi?- chiede Hero perplesso indicando con un dito se stesso e me.
-Sicuro che voglia parlare anche con me?- chiedo titubante guardando Hero perplessa.
-Certo, ti stavo venendo proprio a chiamare.- ammette sicuro di se. Noi ancora nella cabina, usciamo ed entriamo nell'atrio spazioso. Ora che ci penso non sono mai stata nell'ufficio di Hero.
Quest'ultimo vedendomi cosi titubante, mi mette una mano dietro la schiena e praticamente mi spinge nel suo ufficio.
-Oh eccovi qui!- esclama il signor Tiffin quando compariamo sulla soglia.
Mi guardo intorno, costatando che ci sono pareti di vetro, una scrivania enorme e una vista mozzafiato.
L'ufficio di Hero profuma della sua acqua di colonia. E' arredato molto semplicemente, e ci sono delle foto sparse in giro nonché quadri d'arte appesi qua e la.
-Papà , ciao.- dice Hero sempre al mio fianco. -Che succede?-
-Buongiorno Josephine.- dice George avvicinandosi a me dandomi un bacio sulla guancia. –Sei splendida oggi. Ti vedo raggiante.-
Ho appena finito di scopare con suo figlio è normale.
Hero si sfila la giacca, per poi riporla su una delle poltrone di pelle nera.
-Siediti ti prego... ho bisogno di parlarti.-
George mi spinge verso le sedie proprio davanti alla scrivania, e mi invita a prendere posto.
Che cos'ho combinato?
-Ho appena ricevuto il resoconto del settore 4.- dice aprendo una cartellina per porgermi un foglio con delle cifre. –Noti niente di strano?-
Cosa dovrei notare? Sono solo numeri esorbitanti. In realtà, c'è un aumento dei profitti rispetto al mese scorso. Ma potrei sbagliarmi.
Alzo lo sguardo verso il padre di Hero, corrucciando lo sguardo senza capirci granchè.
-I bilanci sono ottimi. C'è stato una crescita dello 0,4% rispetto al mese scorso.- ammette Hero alle mie spalle poggiando le mani sullo schienale della sedia.
Avevo ragione allora.
-Esatto. E indovina grazie a chi?!- chiede retorico il padre di Hero sorridendomi amabilmente.
Il settore 4. Il settore delle energie rinnovabili. Ricordo il giro fatto in azienda come se fosse ieri.
-Avete sostituito i processori.- dico capendo il fine del suo discorso.
George annuisce fieo, mentre immagino la faccia confusa di Hero alle mie spalle che non sta capendo niente.
-Di che state parlando?- chiede appunto prendendo posto accanto a me sulla sedia libera.
-Quando Josephine è arrivata qui, ha chiesto a Dylan come mai il settore delle energie rinnovabili, utilizzasse dei processori più costosi rispetto alla norma. Molte volte mi avevano sottoposto il problema in passato ma avevo sempre evitato di affrontare la cosa visto che mi sembrava alquanto banale e invece....-
-Abbiamo guadagnato 3 milioni di dollari in più in un solo mese.- ribatte Hero completando la frase per il padre.
-E tutto grazie alla tua fidanzata.- aggiunge George mentre io resto in silenzio troppo scioccata dalla notizia.
Un processore può fare questo? Hanno risparmiato cosi tanto in un solo mese?
-Ho solo fatto il mio lavoro signor Tiffin.- dico modesta scrollando le spalle porgendogli il foglio.
-Oh ti prego chiamami George.- mi corregge facendomi diventare tutta rossa. -Questo è vero... ma la tua bravura e la tua brillante idea, ha spinto Dylan Sprouse a proporti come suo successore.-
-Cosa?-chiedo confusa.
Che diavolo sta dicendo? Dylan era direttore del settore informatico. E ora che se n'è andato ha proposto me come suo successore? Per questo motivo stamattina se n'è uscito con quella cosa?
Cosa ci avrà visto in me per darmi tutta questa fiducia?
-Oh mio Dio.- sussurra Hero prendendomi per mano. –Hey, hai sentito? Non sei contenta?-
Lo guardo perplessa, poi inizio a scuotere la testa.
-Non posso accettare.-
-Cosa?- chiede Hero perplesso.
-Perché mai cara?- chiede George stupito.
-Sono qui da solo 3 mesi. C'è gente che è molto più competente di me... e non voglio avere questo posto solo perché sto con suo figlio...-
Che cosa dirà la gente di me? Già ora è difficile. Se avessi anche questa promozione, le cose andrebbero anche peggio. E poi mi sento in colpa, perché le cose con Hero non vanno cosi bene.
Sono innamorata di lui è vero, ma se le cose dovessero andare male? Dovrei fare i bagagli e andarmene?
-Josephine, ascoltami.-
Il signor Tiffin si muove nell'ufficio, superando la scrivania di Oliver per mettersi alle mie spalle.
-Non ti sto dando questo lavoro perché stai con Hero... non sarebbe professionale. Ti sto dando questa opportunità perché hai una mente brillante, potresti fare grandi cose. Se accettassi di gestire l'intero settore informatico, sono sicuro che dopo qualche mese riusciresti ad incanalare tutto il lavoro di questi anni creando qualcosa di straordinario.-
Belle parole ma mi sento comunque una favorita. Come se stessi guadagnando tutto questo solo perché sto con Hero.
-Papà, puoi lasciarci un secondo soli?- domanda Hero notandomi cosi nervosa.
-Certo figliolo.... Promettimi che ci penserai.- ribadisce George Tiffin mettendomi una mano sulla spalla.
Annuisco accennando un sorriso a quest'uomo con un cuore enorme grande quanto a questa città.
Forse la paura più grande non è sapere cosa penserebbe la gente, ma deludere chi sta credendo in me.
-Hey.- dice Hero sporgendosi verso di me poggiando i gomiti sulle cosce cosi da prendermi entrambe le mani tra le sue. –E' un'occasione d'oro.-
-Un'occasione d'oro che però non sento di aver meritato a pieno... cos'ho fatto per meritarmi questo posto? Ho solo suggerito di cambiare dei processori troppo costosi.-
-E ti pare poco? Ascoltami... pensaci. Nessuno ti mette fretta. Prenditi il tuo tempo e decidi cosa fare... potresti anche iniziare dopo le vacanze natalizie.-
Vacanze natalizie. Manca poco alle vacanze di Natale e io non so che fare.

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