Capitolo 10

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-Hey, congratulazioni!-
Hero ha appena consegnato le chiavi al parcheggiatore, quando dopo avermi aperto la porta sento la voce di Khadija per poi vederla proprio fuori al ristorante mano nella mano con Samuel.
Mi abbraccia, congratulandosi del nuovo lavoro, mentre Sam da una pacca sulla spalla ad Hero.
-Congratulazioni Langford.- dice Samuel dandomi un abbraccio veloce anche un po' imbarazzante.
Non ho mai avuto un vero contatto con Samuel Larson, ma mi è sempre sembrato un tipo a posto, premuroso e romantico nei confronti delle donne.
Forse in passato, sarà stato anche un donnaiolo come Hero, ma Khadja deve averlo calmato.
-Entriamo?- chiede Hero mettendomi una mano dietro la schiena, aprendomi la porta lasciandomi entrare.
Mentre lui e Samuel si occupano della prenotazione, Khadija ed io iniziamo a parlottare sotto voce.
-Non pensavo che lavorassi in azienda.-
-Ho conosciuto Hero la sera prima che iniziassi il master...credimi è stata una sorpresa anche per me.-
-Dio, è cosi strana questa uscita a quattro.- dice lei sovrappensiero.
La guardo interrogativa, corrucciando la fronte.
-Non fraintendermi, sono felicissima. Non sono mai uscita con un'altra coppia, ma essere qui stasera con voi.... Non è mai successo. Hero non è mai stato con noi per un'uscita di coppia... sembra felice.-
Guardiamo entrambe in direzione di Hero e Samuel, vedendoli parlare tra di loro, scherzando e ridendo come due ragazzini.
-Non voglio correre con la mente ma si....stiamo bene.- dico prima che i due ci avvisino che il tavolo è pronto.
Una cameriera ci accompagna al tavolo, ci sediamo, suscitando l'interesse di alcuni commensali che quando vedono Hero e Samuel in compagnia di due belle ragazze, iniziano subito a parlottare sottovoce.I ragazzi scelgono il vino , mentre Khadija prende un menù e lo mette davanti a me per decidere cosa prendere.
Per questo motivo mi piace questa ragazza.
Non ci conosciamo per niente, ma può immaginare l'imbarazzo che sto provando e sta facendo di tutto per farmi sentire a mio agio in questo ambiente del tutto nuovo. E' cosi simile a Inanna.
-Questo sembra buono.- dice indicando con un dito una delle tante pietanze che ci sono disponibili.





La cena è andata alla grande. Il vino, la pasta che abbiamo ordinato e perfino la carne, era tutto cotto magnificamente. Il mio palato ha gustato finalmente del cibo che non fosse scongelato.
Dopo il dolce, quando la sala è ancora mezza piena nonostante sia mezzanotte passata, Hero chiede il conto e quando glielo portano, non vede neanche la cifra che subito posa la sua carta di credito sul piattino dorato.
Poi però, quando il cameriere ritorna con la ricevuta, si abbassa verso il suo orecchio per dirgli qualcosa.
Oliver guarda verso le finestre, e io guardo nella sua stessa direzione notandole coperte da enormi tende che non lasciano intravedere nulla.
-Grazie mille.- dice Hero congedando il cameriere.
-Paparazzi?- chiede Sam preoccupato. Hero annuisce, prima di prendere dalla tasca dei pantaloni le chiavi della sua macchina.
-Tu e Khadija avviatevi a casa. Ci vediamo li.- dice porgendomi le chiavi, facendomi una carezza quando le nostre dita si toccano.
Mi metto il cappotto, Khad fa lo stesso mentre ci avviamo verso l'ingresso, subito colpiti dai flash dei fotografi al di là della porta d'ingresso.
Sono innervosita da tanto gossip. Queste persone vengono pagate per rovinare la vita degli altri.
Vivono dedicandosi alla vita dei ricchi.
-Stai tranquilla.- dice Hero accarezzandomi il braccio. Lo guardo accennandogli un sorriso, sperando che capisca che è tutto a posto.
Sono nervosa è vero, ma sono in compagnia. Andrà tutto bene.
Il cameriere che ci ha servito per tutta la sera, fino alla fine, apre la porta del locale ricevendo una marcia sproporzionata. I paparazzi occupano tutto il marciapiede, ma alcuni buttafuori creano una specie di passaggio cosi da lasciarci passare. Alla fine, quasi come un faro che illumina una nave al buio, vedo la macchina di Hero.
Khad e Sam sono davanti a noi mentre Hero mi mette una mano dietro alla schiena, camminando al mio fianco. I flash dei paparazzi ci accecano, le domande investono Sam e soprattutto Hero, chiedendo dettagli su chi sia io, come mi chiami e cose cosi.
Khadija sarà abituata a tutto questo? Da quanto tempo starà con Samuel?
Superiamo la folla, alcuni di loro cercano di bloccarmi tirandomi per la giacca, ma Hero gli lancia uno sguardo furioso e glaciale e i paparazzi si ritirano. Sam e Khadija fanno il giro della macchina verso il lato passeggero, mentre Hero mi apre la portiera e mi fa entrare.
Quando tocco il sediolino, mi tranquillizzo all'istante. Khadija al mio fianco, si mette la cintura poi Sam chiude la porta e io inserisco le chiavi nella toppa per l'accensione.
I fotografi continuano a scattare foto su foto, poi io metto in modo e me ne vado, mentre Hero e Samuel aspettano la macchina di quest'ultimo per andarsene e raggiungerci dopo.
-Come fai a sopportare tutto questo?- chiedo perplessa. –Sembravi a tuo agio.-
-Sto con Samuel da un anno e mezzo ormai. La prima volta che uscimmo, mi tempestarono di domande e scattarono foto di tutti i tipi. Il giorno dopo, uscii un'articolo e delle mie foto  che mi descrivevano come la nuova conquista di Samuel Larson nonché la donna che gli aveva messo il guinzaglio al collo.-
Continuo a guidare mentre Khadija mi racconta ciò.
-Credimi è stato difficile ma Samuel e i suoi genitori mi hanno aiutato... sapevo che uscendo con lui sarei entrata nel suo mondo. Ma stare con lui significa anche questo. Ne vale la pena nonostante tutto.-
-Lo ami?- chiedo rivolgendole lo sguardo per qualche secondo.
-Si... si lo amo.- dice lei imbarazzata abbassando lo sguardo giocherellando nervosamente con le dita delle mani.
-Si vede... anche lui sembra esserlo.- dico sincera.
Mi concentro sulla strada, attraversando il ponte per andare verso casa. All'improvviso però, vedo attraverso lo specchietto frontale dell'auto, le luci abbaglianti di una macchina dietro di me accendersi ad intermittenza.
Khadija si accorge della stessa cosa, e si gira leggermente per poi dirmi:
-Sono i ragazzi.- dice facendomi tranquillizzare.
Tiro un sospiro di sollievo pensando che fossero altri paparazzi.
La macchina si sposta alla mia sinistra, e vedo Samuel e Hero sorridere come due stupidi. Il mio ragazzo, seduto sul lato passeggero, mi fa segno di seguirli, e quando manchiamo l'uscita che ci porterà a casa mia, capisco che la serata non è ancora finita.

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