Capitolo 15

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Josephine's POV

Mi sveglio quando l'aggeggio elettronico che i comuni mortali chiamano sveglia inizia a suonare. La spengo, girandomi nel letto, trovandomi faccia a faccia con Hero. Mi accoccolo contro il suo petto, ispirando a fondo il suo profumo, lasciandogli dei baci languidi dalla giugulare in su.
-Mmm...- dice mugolando nel sonno. –Che ore sono?-
-Le otto meno un quarto.-
-Devo chiamare Felix e chiedergli se mi porta un completo pulito da casa...- dice Hero senza muoversi neanche di un passo.                                                                                                                                      -Dovrebbe essercene uno pulito nell'armadio.- lo avviso.                                                                          Nessuno dei due ha voglia di alzarsi da questo letto. Stiamo al caldo, abbracciati l'uno all'altro, dormendo beatamente. Peccato che dobbiamo tornare a lavoro.



Arriviamo in ufficio stranamente puntuali.
Io sono passata a prendere Noora, la quale ovviamente mi ha tempestato di domande vedendomi cosi riposata e felice.
-Avete fatto pace, vero? Dio, lo sapevo. Non riesce a starti lontana!-
Per evitare di pensare ancora ad Hero, le chiedo di raccontarmi di lei e Landon, se ci sono novità o cose cosi. L'ultima volta che abbiamo parlato è stato due giorni fa e per ora, mi dice che va tutto alla grande.
Parcheggiamo la macchina, superiamo i controlli, saluto al volo Landon prima di prendere l'ascensore e andare direttamente al settimo piano per iniziare a lavorare.
L'edificio dopo l'autorizzazione dei pompieri è stato dichiarato stabile, ma io sono ancora curiosa di capire cosa sia successo, e cosa sia andato in corto circuito. Essendo un'esperta informatica è normale mostrare curiosità per cose di questo genere.
Apro la porta del mio ufficio, pronta a lanciare il mio cappotto e la borsa sul divanetto, quando mi ritrovo di faccia la figura massiccia di Felix Kent.
-Felix?- chiedo retorica non aspettandomi di trovarlo qui. ­–Come mai sei qui?-
Hero è nel suo ufficio, cosa ci fa lui qui?
Felix mi guarda con un'aria colpevole. E' come se mi stesse chiedendo scusa per qualcosa.
Ma cosa?
Poi nell'aria, lo sento.
Un profumo femminile. Uno di quelli costosi , francesi, che lascia la scia.
Supero la figura di Felix, affacciandomi leggermente verso la mia scrivania, vedendola.
Oh cazzo.
La madre di Hero è qui.




Felix's POV

Tutto mi sarei aspettato tranne una richiesta del genere stamattina.
Sono arrivato in ufficio, Hero ha iniziato a lavorare con il padre su dei nuovi soci che devono firmare un contratto questa settimana, quando Martha, la donna che mi ha visto praticamente crescere e che considero come una seconda madre, mi ha chiesto gentilmente di essere accompagnata a fare una commissione.
Io sono principalmente un assistente. Non un porta pacchetti.
Ovviamente Hero e George non hanno potuto dirle niente nonostante fosse indispensabile la mia presenza lì. Loro pagano il mio stipendio e io da bravo dipendente, esaudisco ogni loro richiesta, a qualunque ora del giorno.
Ma quando , una volta in ascensore , mi sono offerto di andare a prendere la macchina, Martha mi ha detto che non c'è n'era bisogno, ho capito che stava complottando qualcosa.
Hero non le ha ancora parlato, visto che avendo litigato con Josephine e l'incendio scoppiato in azienda, non ha avuto tempo neanche di guardarsi allo specchio. Ha trascorso questi due giorni a casa di Samuel, sentendosi un completo estraneo vista la presenza costante di Khadija che per fortuna ha fatto di tutto per farlo sentire a suo agio (senza riuscirci).
-Marth.... Signora Tiffin.- la chiamo quando l'ascensore si ferma al settimo piano.
Cazzo, è il piano di Josephine.
-Muoviti Felix.- dice autoritaria come sempre uscendo dalla cabina.
Percorre il corridoio vuoto visto che gli impiegati non sono ancora arrivati, e quando arriva davanti all'ufficio di Jo, apre la porta ed entra, comportandosi come se fosse la padrona del mondo.
Questo impero l'ha creato mattone su mattone George. Lei era solo una regista da strapazzo quando conobbe l'uomo che oggi è suo marito.
Come può giudicare Josephine cosi? Non la conosce neanche.
-Cosa ci facciamo qui?- chiedo volendo spiegazioni.
Devo avvertire Hero.
-Mio figlio pensa davvero che non farò nulla per oppormi a questo scandalo? Felix caro mi conosci da tanto tempo... e sai bene anche tu che c'è una cosa alla quale le donne non rinunciano facilmente: i soldi.- dice prendendo posto sulla sedia di Josephine. –Le farò un'offerta che non potrà rifiutare.-
-Martha... - inizio razionale. –Non la conosci neanche... non credi di stare esagerando?-

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