Capitolo 17

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Hero's POV

-Buonasera signor Tiffin. Gradisce dello champagne?-
L'ennesimo cameriere si avvicina a me con l'intento di offrirmi da bere.
Come tutti gli anni, mio padre ha organizzato un party per festeggiare insieme ai dipendenti la festa del Ringraziamento. La Tiffin Consolidated è piena zeppa di persone, non solo impiegati ma anche soci che si riversano nella hall dell'edificio che è stata adibita ad una sala di ricevimenti vera e propria.
E come ogni anno, mia madre non ha badato a spese: non solo ha chiamato il miglior catering di Londra, ma anche uno dei migliori barman che prepara dei cocktail da far paura. La prima volta che assaggiai i suoi capolavori avevo 15 anni. L'occasione, era il primo party aziendale al quale partecipai in azienda.
Scuoto la testa congedando il cameriere, mentre i miei occhi non smettono di fissare la figura di Josephine intenta a parlare con Landon e Noora dall'altro lato della stanza.
Stasera è semplicemente bellissima, nel suo abito lungo rosa di chissà quale materiale, morbido nei punti giusti, che mette in risalto le sue curve e la sua scollatura. Quand'è arrivata, io ero troppo concentrato ad ascoltare le solite barzellette che mio padre racconta tutti gli anni ai nuovi dipendenti. Con la scusa che sono una calamita per le donne, mi chiede di restare e fargli compagnia ma in realtà me lo chiede solo perché certe cose che dice non hanno ne capo ne coda. Sono cosi deprimenti che molti mi avranno preso per pazzo visto che per non fargli fare la figura dello scemo, inizio a ridere e non mi fermo più.
Grazie a Felix, che si è avvicinato e mi ha rivelato la cosa, ho abbandonato per un secondo mio padre e i suoi ospiti e sono uscito fuori solo per qualche secondo cosi da salutarla con un semplice bacio sulla guancia.
Mi è sembrata abbastanza nervosa, nonostante mi abbia raccontato che queste feste a Perth per lei sono all'ordine del giorno essendo i suoi genitori primari di un ospedale.

Forse è per mia madre?
Ringrazio il fatto che sia in compagnia di Landon e Noora: quei due mi piacciono. E Josephine tiene a loro.
La controllo da lontano, squadrando per bene chiunque si avvicini a lei. Da quando è arrivata, tutti gli uomini in sala non fanno che rivolgere sguardi un po' troppo costanti al suo lato B.
Non capisco se la guardano perché sanno che sta con me, o perché è una delle ragazze più belle in sala ( e anche quella più coperta visti i minidress che indossano le altre oche).
Evito di stare con lei perché c'è mia madre che come un corvo, mi controlla da lontano neanche avessi 5 anni. Se da una parte non voglio trascurarla perché farlo significherebbe farle credere che non voglio stare con lei in pubblico (e non è cosi) dall'altra so che starle troppo appiccicato, non farebbe altro che scatenare l'ira di mia madre. Desidero cosi tanto stringerla tra le mie braccia in questo momento che il solo pensiero di non poterlo fare mi manda su tutte le furie.
Inoltre la presenza di Chantal non aiuta. Jo è cosi gelosa di lei che le lancia certi sguardi assassini che fanno paura.
A differenza delle altre donne, cui gelosia era opprimente e fastidiosa, Josephine sa come comportarsi lasciandomi la mia libertà e i miei spazi. Ovviamente se sbaglio anche solo di una virgola, me la fa pagare. E di solito la mia punizione riguarda sempre il sesso.
-E' bella non è vero?-
Mercy mi arriva da dietro, e io istintivamente le metto un braccio sulle spalle attirandola contro di me.
-Di chi parli?- chiedo facendo il finto tonto.
-Della tua ragazza.. quell'angelo in quel magnifico vestito rosa. Sapevo che le sarebbe stato bene.-
-Aspetta..- dico voltandomi per guardarla. –L'hai aiutata tu?-
La giovane donna al mio fianco mi stupisce giorno dopo giorno. Non pensavo potesse essere cosi premurosa nei confronti di una ragazza che ha conosciuto da meno di una settimana.
-In realtà...- inizia mia sorella decisamente a disagio. -E un mio lavoro.-

Aspetta... cosa?

-L'hai... l'hai realizzato tu?- chiedo sorpreso al massimo.

-Eh già.- ammette imbarazzata. 

-Sorellina è... bellissimo.- ammetto fiero. 

-Ha insistito tanto... e....-

-Ehi... non ti devi giustificare con me.- puntualizzo interrompendola. -E' un vestito bellissimo.-

Quasi come se riuscisse a sentire le nostre voci (cosa impossibile visto il vociare e la musica), Jo sposta il suo sguardo nella stanza in cerca di qualcuno. Quando i nostri occhi si incontrano, alza il calice che ha tra le mani nella nostra direzione in segno di saluto accennando uno dei suoi magnifici sorrisi che mi toglie il fiato.
-Perché non stai un po' con lei?- chiede Mercy ignara di tutto.
-E'... meglio di no. Sai c'è la mamma..-
Vorrei aggiungere che c'è anche Chantal ma ovviamente evito di farlo visto che Mercy non sa nulla di cos'è successo in passato con la figlia della socia di papà. Ero cosi stupido e giovane all'epoca. Se potessi tornare indietro eviterei di farlo.
-Hero, ascoltami.- dice Mercy sfuggendo dal mio abbraccio mettendomi le mani sulle spalle. –Non fare ciò che ti rende felice solo perché hai paura di ciò che direbbe la gente. La maggior parte delle persone in questa stanza sa bene cosa c'è tra te e Jo...-
Perché mi sta dicendo questo? Pensa questo perché la notizia della mia relazione con Jo è uscita sui giornali o per altro?
-Sai qualcosa che io non so?- chiedo perplesso.
-Fratellino, la stai evitando perché cosi credi che nessuno saprà cosa c'è tra di voi. Ma è proprio questo il punto: non ti stai divertendo perché non fai altro che tenere gli occhi fissi su di lei.-
-E' cosi evidente?- chiedo retorico conoscendo già la risposta.
-In passato a quest'ora saresti stato già ubriaco.- ammette Mercy. –Ora vai da lei e godetevi la serata.-
Mi spinge nella direzione di Jo, e nonostante le persone che ci sono a dividerci,mi muovo tra la folla quasi come se ci fossimo solo lei ed io. I miei occhi sono nei suoi, i suoi nei miei, la squadro da capo a piedi quasi come se la vedessi per la prima volta.
Quando capisce che sto andando proprio verso di lei, si gira leggermente verso di me mentre Noora e Landon continuano a parlottare di chissà cosa. Ma prima che possa anche solo dirle Ciao, sento la mano di qualcuno bloccarmi per un braccio.
-Hero.-
Senza neanche girarmi, riconosco al volo chi mi ha appena chiamato.
Guardo in direzione di Jo, che ha smesso di sorridere e si è girata di nuovo verso Landon e Noora fingendo che non sia successo niente.
-Chantal.- dico accennando un sorriso voltandomi verso di lei.
-Festa strepitosa.... Tua madre come sempre è stata grande.- dice mettendosi a braccetto per poi tirarmi verso l'angolo bar.
Do un ultimo sguardo a Jo, costatando che o è troppo distratta dalla conversazione delle persone in sua compagnia oppure fa finta di non vedermi.
-Ti stai divertendo? Ho visto che sei stato finora in un angolino tutto solo....- dice facendo la finta tonta.
Si gira verso il cameriere, ordinando due whiskey mentre io torno per un secondo con lo sguardo su Josephine. Un uomo si è avvicinato a lei. E' di spalle non riesco a vederlo, ma non è ne un nuovo dipendente ne Dylan Sprouse. Quindi dev'essere un socio di mio padre.
-Poverina.- esclama Chantal seguendo il mio sguardo porgendomi il bicchiere con l'alcool. –Si vede che è a disagio... non è un ambiente per lei. Per non parlare del vestito che ha scelto...-
-Una donna riesce a essere sexy anche se ha le gambe coperte.- dico sprezzante spostando per un secondo lo sguardo sulle gambe della donna che ho di fronte. –Josephine è bellissima anche con una tuta per casa. Credimi.-
-Parli cosi perché te la porti a letto.- dice lei bevendo velocemente il drink ordinato.
-E' la mia fidanzata, è normale che sia cosi no?- chiedo retorico facendole spalancare gli occhi per la sorpresa. –Ora se non ti dispiace, vorrei andare a rivendicare ciò che è mio.-
La mollo li, poggiando sul bancone dell'angolo bar il drink ancora tutto intero, mentre cammino tra la folla avvicinandomi a Josephine e al lurido stronzo che la sta abbracciando invadendo cosi pubblicamente il suo spazio personale.
Il primo ad accorgersi del mio arrivo è Landon, che come mi vede, lancia un'occhiata a Josephine indicandole di girarsi verso di me.
-Josh.- dico freddamente porgendo la mano all'uomo che sta toccando la mia ragazza.
Josh è lo stesso bastardo che abbiamo incontrato in ascensore due mesi fa quando Jo ha iniziato a lavorare da noi. Ricordo ancora l'occhiata che ha rivolto al sedere della mia donna quando quest'ultima è uscita dall'ascensore per andare verso il suo ufficio al terzo piano.
-Hero, ti stai divertendo?- chiede John con un tono di voce un po' troppo alto evidentemente brillo. Ogni anno, come se fosse una tradizione, Josh si ubriaca con la speranza di scoparsi qualche stagista.
Ha puntato gli occhi su Jo ed evidentemente ha sbagliato preda. Deve solo provare a toccarla che lo mando al cimitero.
-Ora si.- dico attirando Jo tra le mie braccia. Lei non se lo lascia ripetere due volte, e io le metto una mano sul fianco stringendola possessivamente a me.
-Oh perdonami se ho invaso i tuoi spazi personali.. ma ti ho visto con Chantal e sai la signorina mi sembrava abbastanza annoiata e volevo rallegrarla un po'. –
-Volevi rallegrarla portandotela a letto, Josh?- chiedo accennando un sorrisetto falso sul viso.
-Hero...- sussurra Josephine mettendomi una mano sul petto. –Perché non andiamo a farci un giro?-
Ignoro ciò che mi ha detto troppo concentrato a guardare Josh.
-E se anche fosse? E' pur sempre la ragazza più bella della festa no?- chiede Josh sfidandomi. Faccio dei passi verso di lui, spingendo di lato Josephine. Landon fa la stessa cosa con Noora, poi si mette in mezzo a me e Josh cercando forse di calmare le acque.
-Provaci.- sussurro con un tono di voce glaciale. –Provaci e vedrai cosa significa provare dolore.-
Il coglione che ho di fronte mi osserva, quasi come se fossi un fantasma.
Ha gli occhi che sputano fuoco (metaforicamente parlando) ma allo stesso tempo non è in grado neanche di serrare un pugno che cadrebbe a terra per via del poco equilibrio. Sento attorno a me ancora la musica suonata dai musicisti, ma il vociare degli ospiti sembra essere diminuito.
Si sono accorti di tutto.
Evitando una rissa, che di sicuro rovinerebbe la serata a tutti, mi giro verso Josephine e le prendo la mano, conducendola fuori esaudendo la sua richiesta.






-Ricordami di non lasciarti più sola.-
Sono appena rientrato in macchina dopo aver preso due buste d'asporto al Big Belly Burger. Ricordo ancora quando la prima sera che conobbi Josephine, la portai qui dopo essercene andati dal Shire. Sembra essere passata un'eternità e invece sono solo 2 mesi.
Quando Jo mi ha espresso il desiderio di mangiare qualcosa visto che nello stomaco non aveva altro che vino o champagne, non ci ho pensato due volte a portarla qui.
Ovviamente le si sono spalancati gli occhi quando ho fermato la macchina di fronte al negozio e poi sono sceso per fare ritorno poco dopo con due buste d'asporto enormi.
-Volevi davvero scatenare una rissa?- chiede lei sfilandosi le scarpe con il tacco per poi stendere le gambe e poggiare i piedi sul cruscotto. Non è la prima volta che lo fa e la cosa non mi da fastidio. In questa circostanza ancora meno visto che , da questa angolatura riesco a vedere uno strato di coscia libero da tessuti.
Mi chiedo che biancheria indossi.
Apro una delle due buste, porgendole il suo panino e la sua porzione di patatine ricoperte di maionese. Le inizia a mangiare con gusto, e per un microsecondo nella mia testa compare l'immagine di Jo, abbassata su di me, qualche sera fa a casa sua.
-Avrei voglia di metterci altro sulle patatine.- dico malizioso facendole corrucciare lo sguardo per la cosa insensata che ho detto.
-Che schifo smettila!- dice lei lanciandomi appresso una patatina che ovviamente finisce a terra in macchina.
-Non sembravi cosi schifiltosa qualche giorno fa....- dico ricordando benissimo la sensazione di avere le labbra e la lingua di Jo sul mio pene donandomi una sensazione di piacere mai provata prima.
-Credici o no è stata la prima volta.- dice lei bevendo un sorso della sua coca cola.
Davvero? Non ha mai fatto un pompino a Dylan? O ad un suo qualunque altro ex?
Sono stato il primo?
-Credici o no è stato il miglior pompino della mia vita.- dico malizioso cercando di controllare l'eccitazione mentre la patta dei pantaloni diventa un po' troppo stretta.
Jo ritorna a bere un lungo sorso di coca cola, facendo uno strano giochetto con la cannuccia e le labbra.
-Smettila di parlare di sesso mentre sto mangiando.-
-Tu smettila di mordere quella cannuccia altrimenti ti prendo in macchina.- dico senza pensarci due volte. Ormai sono partito. Quindi o mi do da fare con lei, o mi do piacere con una sega.
Preferibilmente fatta da lei.
-Questa è molto più grande della tua porsche... c'è più spazio.- dice lei voltandosi indietro verso i sedili posteriori.
-Credimi potrei prenderti anche nella porsche, godresti lo stesso.-
Josephine deglutisce rumorosamente, accartocciando la carta del panino per poi buttarlo nella busta d'asporto. Finisco il mio, mi rubo un paio di patatine dalla sua porzione, mentre lei riprende a bere questa volta guardandomi maliziosamente provocandomi apposta.
-Che c'è nell'altra busta?-chiede facendo la finta tonta.
-Gelato.- dico prima di aprire la seconda busta per mostrargli il barattolino. Glielo porgo, lei lo prende e lo apre mangiandolo con il cucchiaino che esce dalla confezione. Ne prende una manciata, e poi se lo porta alla bocca girandosi il cucchiaino in bocca per poi leccarlo come se fosse un lecca lecca.
-Smettila.- sussurro con la voce rauca per via dell'effetto che mi fanno le sue labbra. –Vuoi che ti prenda qui in macchina?-
-In realtà ho in mente qualcosa di molto meglio.-



Josephine's POV

-Ti rendi conto di ciò che ho detto? Ho fatto una stronzata.-
Sono con Inanna a casa sua, cucinando la cena visto che la mia vicina ha avuto la brillante idea di invitare Samuel, Khadija e Hero per passare un'altra serata tutti insieme. Mi fa piacere passare del tempo con Inanna visto che, con il lavoro, gli impegni con Hero e la sua nuova fiamma, lei ed io non ci vediamo quasi più. Quando ho bussato al suo appartamento circa un'ora fa, le ho chiesto di raccontarmi qualcosa su questo nuovo tizio entrato nella sua vita, ma lei non vuole parlarne visto che per ora dice che non è niente di serio.

So solo che si chiama Matthew. 
-Stavate facendo le cose zozze e ti è scappato.... Non ci avrà neanche fatto caso.- dice Inanna girando la salsa nella pentola.

Gli ho detto di amarlo. Mentre stavamo facendo sesso.

Brava Josephine complimenti!!!

-Non ci ha fatto caso dici? Secondo me è ilcontrario... dio, scapperà.-
-Jo quanti giorni sono passati dall'incidente?-chiede Inanna tranquilla.
-Tre.- dico facendo mente locale a quando c'èstato il party in azienda. Oggi è venerdi, il party c'è stato martedi... quindisi tre giorni.
-E le cose sono cambiate?-
-No, però....-
Suonano alla porta e non riesco a completare lafrase. Vado ad aprire sicura che siano gli altri, quando invece mi ritrovodavanti solo Khadija.
-Hey, e i ragazzi?- chiedo confusa.
-Sono giù.- sussurra a voce bassa come se nonvolesse essere sentita. Chiude la porta e poi mi prende per mano per andare incucina da Inanna.
-Hey sorelli.....-
-Non hai idea di cosa ho sentito.- esclama Khadijainterrompendo la sorella. La guardiamo entrambe perplesse ma allo stesso tempo curiose.–Eravamo in macchina, Sam mi ha rivelato che Hero doveva parlargli di qualcosadi importante...-
-Ecco hai visto? Vuole dirgli cosa mi è uscitoda questa dannatissima boccaccia!- dico mettendomi entrambe le mani sul visosconfortata.
-Perché cosa gli hai detto?- chiede Khadijaconfusa.
-Mi sta venendo da vomitare.- dico portandomi lamano sul ventre.
-Gli ha detto che lo ama.- rivela Inanna alzandogli occhi al cielo. –Cioè erano in atteggiamenti intimi e ha detto che ama lasua lingua e lui...-
-Ho capito, ho capito.- dice Khadija con unafaccia quasi schifata. –Ora si spiega tutto.-
-Cosa?- chiede Inanna confusa.
Per eliminare questa brutta sensazione difastidio al ventre, supero l'isola della cucina e mi avvicino a Inanna solo perprendere un bicchiere d'acqua fresco.
-Hero mi ha chiesto se potevo lasciarlo solo conSam ma sai mi conosci....-
-Sei rimasta giù ad origliare, vero?- chiedeInanna retorica conoscendo bene la sorella.
-Esatto. Mi sono nascosta dietro ad un muro e hosentito Hero chiedere a Sam come abbia capito di essere innamorato di me....-
Spunto nel lavandino l'acqua che stavo bevendo eper poco non mi affogo. Inanna vedendomi tossire mi da delle pacche dietrola schiena per aiutarmi a respirare.
-Credo che Hero si sia innamorato.- ammette Khadbattendo le mani.
Anche Mercy mi ha detto la stessa cosa. E'possibile?
Certo, Hero ha fatto dei cambiamenti per me, siè impegnato ufficialmente, e sembra tenerci ma ....addirittura essere innamorato?
E se stesse facendo tutto questo perchè sonostata io la prima a dirglielo? Premetto, che non so come mi sono uscite quelleparole dalle labbra..ero cosi eccitata e distratta che non ci ho fatto caso. Male pensavo. E' la verità.
Ci ho messo molto più tempo a capire se fossiinnamorata di Dylan, perchè è vero mi attirava ma mai quanto Hero. Dylan non sarà mai Hero, perchè lui cercava di tirare la parte peggiore di me,mentre Hero ... non lo so mi rende migliore.
-Mi viene da vomitare.- ripeto di nuovo andandoverso il bagno lasciando le sorelle Sarkis da sole in cucina.






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