Epilogo

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Josephine's POV

-Che ne dici del 23 dicembre? Quando te l'ha proposto?-
E sono passati esattamente due mesi da quel giorno.
Sono stati mesi di grandi cambiamenti: dopo molte pressioni da parte di Hero e del padre, ho deciso di accettare il nuovo lavoro come direttore del settore informatico. Le cose per ora sembrano andare alla grande, ma noto sempre che le persone mi guardano dall'alto verso il basso considerandomi solo la futura moglie del capo e non una semplice dipendente.
Ho lasciato il mio appartamento e mi sono trasferita nell'attico che Hero aveva comprato a dicembre per noi due.
Arredarlo è stato difficile e soprattutto costoso ma Hero ha detto a Jade (la nostra arredatrice d'interni) che avrei avuto tutto quello che desideravo. Quando me l'ha presentata, non ho potuto non notare gli sguardi che gli lanciava di nascosto, prendendo nota di tutto quello che diceva mentre facevamo un giro della casa. Quando poi, Hero ha messo le cose in chiaro, informando Jade che solo io mi sarei occupata dell'arredamento e che avevo carta bianca per tutto, la tipa ha capito chi comandava ed è ritornata ad essere professionale.
Nonostante tutto ho voluto scegliere la maggior parte delle cose con lui.
Mi ha aiutato tanto anche Mercy, che si è occupata della zona notte (tranne della nostra camera da letto che ovviamente è stata decisa da me e Hero) e ho accettato dei consigli anche da Raisa e da Martha per la scelta di una cucina cosi grande da poter contenere circa 10 persone.
Le cose con Martha vanno alla grande. Da Capodanno, sembra essere diventata un'altra persona: disponibile, cordiale... quando si parla di Hero, sembriamo essere quasi alleate.
-Cosi tardi?- chiedo perplessa.
-Non ci sono date disponibili prima di dicembre di quest'anno, Jo.- dice Mercy leggendo alcuni fogli che si è preparata.
E' sabato, non andando a scuola e io a lavoro abbiamo deciso di incontrarci cosi da poter discutere dei preparativi del matrimonio. Tutte le sere, chiamo mia madre per avvisarla degli ultimi aggiornamenti ma soprattutto per sapere come stanno lei e papà.

Sono emozionati all'idea che mi sposo. E prossimamente verranno a farci visita.
Sbuffo rumorosamente, poggiando la schiena contro lo schienale del divano a L in soggiorno.
-Immaginavo qualcosa di diverso....-
-Cosa immaginavi di diverso?- chiede Hero sbucando all'ingresso dell'appartamento in compagnia di Felix.
Stamattina è dovuto andare in ufficio, per discutere di alcune cose con il padre. Scende i tre gradini che lo separano dal salotto, mentre Felix si mette nell'angolo della stanza e inizia a controllare il cellulare.

Sicuro parlerà con mia sorella. E già avete capito bene... Katherine Langford si è invaghita del migliore amico del mio futuro marito! 
-Ciao piccola.- dice raggiungendomi per poi sporgersi verso di me per baciarmi. –Cosa c'è che non va?-
-Non ci sono date disponibili prima di dicembre.- annuncia Mercy aggiornandolo precedendomi.
-Troppo tardi. Ti do massimo due mesi.- dice Hero andando verso la cucina per prendersi qualcosa da bere.
-Due mesi?- domanda Mercy incredula. –Ma sei impazzito? Non si può preparare il matrimonio dell'anno in solo due mesi! L'abito, i fiori, la location, gli inviti, la lista dei regali.....-
E' tutta colpa dei giornalisti. Hanno definito il nostro matrimonio come il matrimonio dell'anno, è da allora Mercy è super gasata. Ormai lavora a non so quanti bozzetti al giorno, sottoponendomeli sperando che io approvi qualcosa.
E' tutto troppo pomposo. Tutto troppo esagerato. Basta considerare gli invitati, che secondo una lista approssimata sono circa 450.
Martha ha invitato tante persone, George (orgoglioso del matrimonio del figlio) ha invitato tutti i soci dell'azienda.
Per non parlare dei miei genitori, e dei miei amici di Perth.
-Per non parlare delle partecipazioni, l'appuntamento con il comune...-
Mi giro leggermente verso Hero, sperando che capisca cosa mi sta passando per la testa. Lui con un bicchiere di vino tra le mani, ritorna da me, slacciandosi il bottone della giacca del completo per poi sedersi accanto a me.
-Cosa vuoi? Dimmi cosa desideri.- dice prendendomi per mano. –Un matrimonio solo tu ed io a Las Vegas? O in grande stile?-
Las Vegas non è per niente nei miei programmi. Certo voglio sposarmi al più presto con lui, ma non voglio farlo cosi. Non nella città dove la maggior parte delle coppie si sposano per poi divorziare dopo settimane. Andare in un'altra nazione, non se ne parla. Troppo complicato, è vero è super romantico ma.... Non desidero questo.
Sposto lo sguardo su Mercy, volendo un consiglio.
-Guarda me.- mi ordina Hero richiamando la mia attenzione.
-Voglio sposarmi qui ma... -
-Vuoi farlo al più presto.- conclude Hero completando al frase per me.
-E poi non voglio sposarmi a dicembre.. farà freddo. Ma se non ci sposiamo a dicembre, slitta tutto all'anno prossimo.- ammetto amareggiata.
-Con chi hai parlato?- chiede Hero rivolto verso la sorella. Mercy gli risponde elencandogli i nomi di alcuni sconosciuti, che di sicuro l'avranno aiutata con le ricerche fatte. -Devono trovarmi una data disponibile per maggio.- dice autoritario. –E fai capire ai fornitori che sono disposto a pagare qualunque cifra.-
Si gira verso di me, e non posso fare altro che sorridergli, perché in un modo o nell'altro riesce sempre ad accontentarmi. Ho sempre immaginato il mio matrimonio in estate, chissà su una spiaggia in Australia a piedi nudi.
Ovviamente evito di dirglielo, perché quello che voglio ora è solo pronunciare questo dannatissimo lo voglio cosi da diventare sua moglie a tutti gli effetti.
-Non ci sono location disponibili per questa primavera ma... a questo punto potremmo fare la cerimonia a casa nostra. La villa è grande.... E si potrebbe montare un gazebo in giardino.-
Sposarci a casa loro? Adoro quella casa. Sembra un castello principesco. Ma non sarà un po' troppo?
-Forse più di uno, visto che ci saranno 450 invitati.- aggiunge Mercy facendo spalancare gli occhi a Hero per la sorpresa.

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