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LUCIFER

Seal apre la porta di casa sua, una villa un po' isolata dalla città come l'accademia, e ci fa segno di seguirla dentro. Cammina all'indietro allargando le braccia per mostrarci il salotto, le sue valigie le ho io. Poli e Set già conoscono la strada per le loro stanze, mentre Seal accompagna me nella mia, dopo aver lasciato le sue valigie nella sua camera. Lascio cadere il mio borsone sul letto al centro della stanza e mi guardo intorno.

-Non so quanto userò questo letto e il fatto che la tua camera sia affianco la mia non aiuta molto- dico in tono malizioso, guardandola e avvicinandomi a lei. Le prendo il viso tra le mani e la bacio spingendola sempre più fino a farla cadere sul letto così da poter salirle sopra. Mi sostengo con gli avambracci per non schiacciarla e continuiamo a baciarci senza pudore. Ad allontanarsi è lei.

-Dovrei presentarti i miei zii che, per la precisione, saranno qui a momenti. E ti avverto, non avendo dei genitori, loro sono iper-protettivi nei miei confronti. Potrai anche essere il diavolo, ma avrai paura di loro, fidati- mi da un rapido bacio a stampo prima di spostarmi e alzarsi dal letto. Io continuo a guardarla mentre si avvicina alla porta.

-Vieni o già hai paura?- lo sguardo divertito. Con uno scatto mi alzo e la raggiungo avvolgendola tra le mie braccia.

-Non ho paura di niente, specialmente se sto con te- l'abbraccio e le bacio il collo. Scappa così la rincorro giù per le scale fino ad afferrarla da dietro facendola ridere ancora di più. Qualcuno si schiarisce la gola attirando la nostra attenzione. Seal si irrigidisce cercando di allentare a mia presa sui suoi fianchi invano, perché non la lascio. Quando alzo lo sguardo vedo quelli che presumo siano gli zii di Seal.

-Ciao zia Sofi, zio Caleb- li saluta e finalmente la lascio permettendole di abbracciarli. Sorride, ma è un sorriso imbarazzato. Non credevo avesse vergogna davanti la famiglia.

-Perché non ci presenti il tuo amico- dice Sofi enfatizzando la parola "amico" con tono allusivo.

-Lui è Lucifer. Loro sono i miei zii, i fratelli di mio padre- okay, è veramente agitata e la cosa mi piace.

-Ciao- li saluto normalmente. Non mi spaventa incontrare la sua famiglia, ho sopportato cose peggiori.

-Avete già salutato Poli e Set? Cami ci raggiungerà dopo Natale perché deve stare con la famiglia- cerco di avvicinarmi a lei, circondandole la vita, ma si scansa mantenendo le distanze con una risatina imbarazzante ed estremamente provocante, almeno per me.

-Sì lo so, Poli ce lo ha detto- dice Sofi. Caleb continua a tenere lo sguardo fisso su di me. Ad un altro incuterebbe timore, ma non a me.

-Allora Lucifer, voi state insieme?- chiede quest'ultimo. Rispondo prima che possa farlo Seal.

-Sì, stiamo insieme- approfitto dello stupore della mia ragazza per attirarla a me.

-Noi andiamo di sopra- sposta la mia mano per intrecciarla alla sua e mi trascina via mentre io non posso fare a meno di ridere per la sua reazione.

-Tenete le porte aperte! Ti tengo d'occhio- urla Caleb per farsi sentire mentre nello stesso instante Sofi dice:

-Ci vediamo dopo per decorare l'albero!- sempre urlando.

Una volta di sopra andiamo nella camera di Seal. Mi siedo sul letto e la faccio sedere sulle mie gambe così da poterle accarezzare le guance.

-Mi dispiace- nasconde il viso fra le mani che le allontano per continuare a guardarla e accarezzarla

-Non fa niente. Va bene se hai vergogna davanti a loro. Sarà più divertente per me vederti impazzire-

-Oggi conoscerai il resto della mia famiglia. Ovvero il marito di zia Sofi e i loro figli e la moglie di zio Caleb, zia Davina è un amore, e i loro figli. Poi anche qualche parente da parte di mamma, per lo più verrà il suo branco a Natale. Dopo farai l'albero? Sai qui prendiamo il Natale molto seriamente, in parte perché è la mia festa preferita e costringo tutti ad addobbare- fa una piccola risata

-Non l'ho mai fatto prima... Il Natale festeggia la nascita di Gesù e non siamo in buoni rapporti come sai, quindi non ho mai festeggiato- resta interdetta per un attimo, ma poi il sorriso torna sulle sue labbra.

-C'è una prima volta per tutto. Menomale che ti ho invitato allora- e mi bacia impedendomi di ribattere. E io glielo lascio fare perché mi piace il modo il cui mi distrae e mi convince a fare delle cose che normalmente non farei. Delle cose che faccio solo per lei, per vederla felice e sorridere, con quel sorriso che mi fa dimenticare tutti i miei problemi e mi fa sentire un ragazzo innamorato come tanti altri.

Dopo un po' mi caccia dalla sua stanza perché ha paura che i suoi zii ci possano sorprendere, anche se non credo farebbero tanti problemi, infondo viviamo praticamente insieme all'accademia, ma l'accontento andando dai ragazzi. Loro condividono le camere con una porta comunicante dato che Poli è gay e non è interessata a Set. 

Il Mio Diavolo Guardiano. LuciferDove le storie prendono vita. Scoprilo ora