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LUCIFER

Ancora non mi parla. Cioè io ho fatto la mia mossa al karaoke cercando di avvicinarmi, ora tocca a lei no? Ma ancora non mi parla. Sono passati due giorni. Da piccolo mi dicevano sempre: Non andare mai a letto arrabbiato con qualcuno. Sistema prima le cose. E non l'ho mai fatto. Ho sempre fatto pace con i miei fratelli prima di andare a dormire. Ma ora per colpa di un triibrido testardo, quasi quanto me, non ho potuto faro.

Io e Set siamo nella sala comune, in un angolo. Lui ha chiarito con Seal e ora sono amici o almeno ci provano. C'è ancora un po' d'imbarazzo su come comportarsi e Seal sta ancora male anche se cerca di dimostrare il contrario. Lo stesso vale per mio fratello. Se non fosse per me se ne starebbe tutto il giorno nella sua camera da solo. Nonostante stia male si è ostinato ed è da quando siamo venuti qui che non fa che ripetermi di andare da lei, ma la guardo solo da lontano. È di spalle quindi non si accorge che la sto osservando. Sta studiando o ripassando non lo so, camminando in tondo vicino al divano.

-Prima o poi la sciuperai se continui a guardarla così-

Lo ignoro e continuo a guardarla. Eh sì, sono proprio cotto. Mi ricordo di queste sensazioni quando guardavo Eva. Il diavolo si è innamorato una seconda volta. Se si verrà a sapere sembrerò un pappamolle. Ma m'importa davvero? Nah, m'importa solo di lei e di quello che pensa di me. Stando qui ho sviluppato un certo senso per captare i mostri che manda Tabitha. Hanno tutti la stessa scia. Ed è quella che avverto in questo momento. Mentre una ragazza sta andando verso Seal. nessuno sembra vederla però.

-Set chi è quella?- mi scosto dal muro e faccio più attenzione alla ragazza per capire se la conosco

-Quale ragazza?- chiede voltandosi

-Quella che sta andando verso Seal-

-Io non vedo nessuno Luci'- avverto la sua preoccupazione. La ragazza continua ad avanzare con cautela

-Set chiama Poli o chiunque qui possa uccidere dato che ne io ne te possiamo- io non uccido per scelta, lui perché è un angelo. Va a cercare Poli mentre io mi avvicino veloce a Seal ancora concentrata sui libri.

-Seal attenta!- urlo scagliandomi contro la ragazza, ma non prima che abbia sbattuto Seal contro il muro facendola svenire.

-Seal!- la chiamo mentre intontita si mette in piedi. Inizio a combattere contro il mostro a corpo libero. Spero Set si sbrighi a portare Poli altrimenti dovrò ucciderlo io. Quando finalmente lo metto KO di Set ancora nessuna traccia. Ha ancora le sembianze di una ragazza, ma ha dei denti affilati e scommetto anche velenosi. Sono a cavalcioni su di lei. Mi volto un attimo verso Seal che si sta riprendendo dalla botta. Mi guarda con occhi supplichevoli

-Non farlo- dice, ma non urla. Io la capisco solo leggendole il labiale, ma non ho scelta. Se non lo faccio lei ucciderà Seal. mi alzo di scatto portando il mostro su con me rendendolo per il collo. Stringo. Ancora di più. Un altro po' e sarò diventato come tutti credono che sia.

Il mostro si dimena e d'un tratto viene scagliato contro la parete da una ragazza che le spezza il collo. Il mostro cade a terra e come tutti gli altri diventa cenere e scompare. La ragazza si volta verso di me come se nulla fosse e mi fa l'occhiolino avvicinandosi. Quello sguardo, ha qualcosa di familiare. Seal mi si avvicina sorreggendosi a me. Da quando è finita con Set è triste e molto debole per questo ancora si deve riprendere dalla botta di prima. Le avvolgo la vita con un braccio e la stringo a me baciandola sui capelli.

-Che scena dolce- dice una voce che conosco fin troppo bene. Sia io che Seal ci voltiamo verso la porta che viene chiusa da una signora vestita di bianco. Si avvicina e raggiunge la ragazza che è ancora di fronte a noi compiaciuta per la sua vittoria. Ora vedo chiaramente la somiglianza.

-Ciao Morte- dopo essermi assicurato che Seal stia bene e averla mandata con Poli e Set in camera, sono arrivati ora, nella stanza restiamo solo noi tre. Morte è la morte. Quella vera. In carne ed ossa. La ragazza è sua figlia. Io e Morte siamo amici da sempre e ci siamo sempre divertiti insieme. Così come me anche lei è un'incompresa da molti.

-Che ci fai qui?- chiedo sorpreso

-Non si abbraccia una vecchia amica?- spalanca le braccia con un sorriso a trentadue denti e la abbraccio

-Questa tua versione di te non mi dispiace affatto sai?-

-Già, neanche a me- concorda la ragazza che mi squadra dalla testa ai piedi

-Siamo passate a salutarti. Ci stiamo trasferendo qui sulla terra per iniziare il suo addestramento-

-Per questo hai potuto uccidere? Perché ancora non sei La morte?-

-Esatto. Anche se non vorrei mai diventarlo-

-Ne abbiamo già parlato. È così che funziona anche se non vorrei-

-Quando inizierà l'addestramento? Per esperienza ti consiglio di farla vivere una vita normale prima- suggerisco

-Sì, è quello il piano. Vivere una vita normale mentre la addestro. Ma questa è un'altra storia... Be' noi dobbiamo andare, ma per qualsiasi cosa basta che mi chiami. Se avrò bisogno d'aiuto farò lo stesso con te- mi fa l'occhiolino. Sì, la figlia è proprio uguale alla madre. Abbraccio entrambe prima che se ne vadano così ne approfitto per andare da Seal. È in piedi, Poli non c'è. Mi sorpassa e sulla soglia della porta si volta.

-Quelle ragazze chi erano?- sta cercando di fare conversazione.

-Gelosa?- alzo un sopracciglio e mi avvicino di un passo con mezzo sorriso per cercare di scherzare. Lei porta le braccia al petto.

-Ti piacerebbe. Volevo ringraziarle-

-Sono passate a salutare. Sono andate via. Sono vecchie amiche-

-Peccato... Io vado da Poli- esce dalla stanza, ma prima di chiudere la porta si volta di nuovo a guardarmi.

-Grazie. Per avermi salvato e perché l'avresti ucciso quel mostro per salvarmi-

-Farei di tutto per salvarti- rispondo senza pensarci.

-Questo non significa che non sono più arrabbiata con te- si volta e se ne va

Ciaooo allora cosa ne pensate? Ho introdotto anche La Morte e sua figlia in questo capitolo perché è una storia che mi gira per la testa da un po' di tempo. Vi piacerebbe se la scrivessi?

Il Mio Diavolo Guardiano. LuciferDove le storie prendono vita. Scoprilo ora