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LUCIFER

Sono giorni ormai che io e Seal continuiamo ad ignorarci teoricamente. Andiamo avanti con le nostre non conversazioni e le nostre non uscite. Ne abbiamo fatte tre escludendo quelle in comitiva del week-end.

All'inizio ero intenzionato ad ignorarla effettivamente, ma quando venerdì l'ho vista seduta sul letto, con lo sguardo fisso nel vuoto. Così triste, così... sola. Non ho potuto fare a meno di non invitarla ad uscire. Set e Poli ci reggono il gioco anche se non perdono occasione di dirci che dobbiamo chiarire. Chiarire davvero. E in effetti anch'io lo penso.

Ieri Seal e io eravamo da soli in camera e lei ha detto che appena ne ha l'occasione vuole andare in libreria per prendere dei libri che vuole leggere. Sì, non studia mai, ma legge parecchio. Così glieli ho presi io e spero basti per tornare ad essere amici come prima. Se non dovesse funzionare credo che rinuncerei ad un ennesimo passo avanti da parte mia. Ma non voglio nemmeno pensarci.

-Da quando sei così perseverante fratello?- chiede Set scherzando. Siamo in salotto, io appoggiato al muro e lui accanto a me con un sorriso sghembo. Quanto gli diverte questa storia.

-È l'ultimo tentativo fratello- scuoto la testa rassegnato. Le mie speranze sono minime al riguardo. Continuiamo a chiacchierare, ma veniamo interrotti da una ragazza. L'ho già vista girare attorno a Set e quando gliel'ho fatto notare si è messo a ridere. Non pensa minimamente alla possibilità di stare con un'altra ragazza, anche solo per divertirsi nel tempo che gli resta sulla terra come ho fatto io all'inizio.

Quando la ragazza in questione ridendo tocca il braccio di Set, gli do un colpo sulla schiena divertito mentre lui mi supplica con lo sguardo di salvarlo. Ed è allora che la vedo. Seal. Set non la vede, ma io sì. Ha gli occhi lucidi. Fa qualche passo indietro continuando a mantenere lo sguardo su di loro e poi si volta andando in camera correndo. Le vado dietro e, entrando in camera, la trovo sdraiata sotto le coperte con la schiena rivolta verso la porta, ma vedo che sta tremando. O più probabilmente piangendo. Mi avvicino e senza esitazioni le tolgo le coperte di dosso. Sussulta e poi lentamente si gira verso di me mettendosi seduta, incrociando le gambe sotto le cosce. Ha gli occhi rossi e lo sguardo basso.

-La smetterai mai di ignorarmi?- decido di non parlare di quello che è successo. Meglio distrarla litigandoci e magari facendo pace.

-Forse- la sua voce è debole e continua a tenere lo sguardo basso. Porto una mano dietro la schiena dove faccio comparire i libri che le ho preso mentre con l'altra le alzo il mento per farmi guardare.

-In una delle nostre tante non conversazioni di questi giorni hai detto che volevi dei libri... Eccoli- glieli passo e lei fa un debole sorriso. Quando alza lo sguardo verso di me, mettendo da parte i libri, ha gli occhi lucidi. Senza dire niente mi abbraccia stringendomi forte a lei che cerca invano di non singhiozzare.

-Credevo di averla superata- dice nell'incavo del mio collo, le accarezzo i capelli coccolandola. Quando si è calmata si allontana da me, di poco, interrompendo l'abbraccio. In questo momento i nostri nasi si sfiorano e sento il suo respiro. Ha gli occhi fissi sulla mia bocca come io li ho fissi sulla sua. Le accarezzo la guancia col pollice e incontro il suo sguardo. Decido che è il momento. Non vorrei farlo per rispetto a Set, ma ha giurato e poi chi prendo in giro? Voglio farlo. Voglio baciarla. Mi avvicino lentamente di qualche centimetro, ma lei balza in piedi andando al centro della stanza.

-La smetti di scappare? Sai che anche tu lo vuoi- mi alzo e la raggiungo pacatamente, niente a che fare col tono che ho usato.

-Non è vero. È quello che pensi tu- è parecchio agitata ma non demordo

-Mi vuoi baciare Seal. Perché non lo ammetti?- mi avvicino di un passo e lei arretra di uno

-Perché non è così- risponde sulla difensiva, le braccia al petto

-Hai paura non è così? Hai paura che quello che ha detto Set, quello che ha detto anche Poli perché sono sicuro te ne abbia parlato, sia vero. E tu non vuoi ammetterlo. Perché lo ami e stavi con lui quando mi hai conosciuto e non te lo perdoneresti mai- ho alzato la voce, ma solo per farmi ascoltare da lei. Ha la testa dura.

-Credi che io abbia paura? Che non abbia il coraggio di baciarti?- ride sarcasticamente e poi fa un passo verso di me

-Se io voglio baciarti ti bacio. Se voglio ucciderti ti uccido. Se voglio farti sparire dalla mia vita ti faccio sparire. È abbastanza chiaro?- anche lei ha alzato la voce e ora gli occhi che prima erano rossi di pianto sono rossi di rabbia e irritazione.

-Puoi dire quello che vuoi. Tanto lo sappiamo entrambi che vuoi baciarmi, ma non ci riesci- sì, la sto provocando. La conosco abbastanza da sapere che se provocata alla fine fa davvero quello che vuole senza importarsene delle conseguenze.

Ho un'idea! Faccio comparire una ciambella zuccherata e inizio a mangiarla masticando molto, molto, lentamente spostando tutta la sua attenzione sulle mie labbra. In tre morsi ho finito la ciambella e quando mi lecco le labbra per togliermi lo zucchero rimasto appiccicato Seal sii morde un labbro. Ci so ancora fare con le donne. Non posso fare a meno di ridere per la sua espressione.

-Io ho il coraggio di baciarti- sentenzia attirandomi a sé. Le nostre bocche si scontrano, si cercano e si trovano. Appoggio la fronte alla sua e sorride, sorride anche lei.

-Anch'io ho il coraggio di baciarti- senza darle il tempo di capire cosa voglio dire la afferro per le cosce che porta attorno la mia vita, le sue braccia attorno al mio collo, e la porto contro al muro. Ride divertita e io catturo quell'attimo. Quella risata genuina che non sentivo da giorni ormai, con le mie labbra. A differenza del bacio di prima questo è più violento.

Lascia che la mia lingua entri a contato con la sua mentre io mi spingo di più contro di lei che avvolge ancora più strette le gambe attorno a me. Le tocco la schiena, il ventre, il volto avidamente, mentre lei passa le mani dal mio collo, alle mie braccia, ai miei addominali. Alla fine del bacio le mordo il labbro per assaporarla l'ultimo istante. Abbiamo entrambi le labbra gonfie e rosse per quel bacio e so che entrambi vorremmo non staccarci mai l'uno dall'altra. Sorride sulle mie labbra e mi contagia perché faccio lo stesso.

-Sai di zucchero- mi lecca le labbra anche se tutto lo zucchero rimasto l'ha già preso lei col primo bacio. Toglie le gambe dalla mia vita e si mette in piedi difronte a me. Siamo praticamente attaccati, lei al muro e io a lei. Porto le braccia agli angoli della sua testa e mi beo della sua bellezza. Aspettare ne è valsa decisamente la pena. Con una scintilla negli occhi sposta il mio braccio che la teneva vincolata a me e si allontana andando verso la porta.

-Ci si vede novellino- è tutto quello che dice, ma il suo sguardo, il suo sorriso, dicono tutto e a me bastano quelli. Quando esce dalla stanza sono ancora con una mano sul muro, mi volto appoggiandomici con la schiena e mi passo le mani nei capelli ripensando a quello che è successo. Sorrido come un'idiota e non posso farne a meno. Devo raccontare tutto a Set dato che ci sarà già Seal a dirlo a Poli. 

Il Mio Diavolo Guardiano. LuciferDove le storie prendono vita. Scoprilo ora