9. Attimi Di Sguardi

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Clarke rimane per qualche minuto immobile, non capendo cosa stesse succedendo quando vede una ragazza e un ragazzo legati ad una staccionata di legno con delle corde.
Entrambi si dimenavano per liberarsi, ma con scarsi risultati e due ragazzi dei 100 che li stavano tenendo d'occhio.
"Ma siete impazziti? Perché li avete legati?" chiede infuriata Clarke.
"Li abbiamo trovati nei dintorni del bosco, intenti a colpirci con le loro frecce...dovevamo legarli o ci avrebbero fatto del male" risponde Wells.
"Ma poi come...come...quando cioè...come fanno ad esserci due esseri umani sulla terra?" chiede ancora incredula appoggiata ad Octavia, la quale non riusciva a spiccare parola dalla sorpresa.
Clarke vede Bellamy intento a parlare con i due sconosciuti, ma loro neanche lo guardano in faccia.
Lui si gira verso la tenda e nota Clarke e Octavia insieme, al che, decide di avvicinarsi.
"Non vogliono parlare" dice con tono serio e sospirando.
"Lo faranno, lo faranno" dice convinto Wells andando verso di loro e strappando un fucile dalle mani di una delle due guardie e puntadoglielo addosso.
"Fermo, cosa fai?" dice Clarke cercando di correre, zoppicante, per fermare Wells.
"Clarke, non parleranno mai se usiamo le buone maniere" dice lui.
Clarke posa l'arma a terra e si accovaccia in modo da poter parlare con i due terrestri.
Ma come prima cosa li osserva bene: la ragazza aveva dei lunghi capelli neri, magrolina e uno sguardo che alla sola vista ti faceva venire la pelle d'oca. Il ragazzo, invece, era gigante: fisico palestrato e dalla pelle olivastra. Entrambi avevano delle pellicce come giacche e vestiti che mai i ragazzi dell'Arca avrebbero indossato. I loro visi, invece, erano macchiati con dei tatuaggi neri intorno agli occhi.
"Voi chi siete?" prova a chiedere Clarke dopo svariati secondi passati a fissarli.
Nessuna risposta...dalle loro bocche uscivano soltanto dei versi di dolore causati dalle corde troppo strette.
"Come avete fatto a sopravvivere al Cataclisma?" riprova, questa volta alzandosi e spostando lo sguardo, puntato nei loro occhi in modo da acquisire un tono più severo.
Nessuna risposta, ancora.
"Visto? Te l'ho detto che non parlano..." interviene Wells con aria di superiorità.
Clarke sospira e, non sapendo cosa fare, ritorna di nuovo verso la tenda.
"Ma cosa facciamo con loro due?" chiede Bellamy avvicinandosi a Clarke.
"E perché chiedi proprio a me? Non ne ho idea" dice lei, trattenendo una risata.
"Beh, perché tu sembri l'unica più intelligente tra questi qua" risponde il ragazzo guardando dietro alle sue spalle e ammiccando con lo sguardo per poi tornare su Clarke.
Lei scuote la testa divertita.
"Dopo di me" continua poi lui, finendo la battuta.
Clarke lo guarda per poi scoppiare in una risatina.
Wells, nel frattempo, rimane con i due terrestri, ma non perde tempo nel tener d'occhio anche Clarke e Bellamy, vedendoli entrare nella tenda-infermeria.
In quel momento poco gli interessavano i terrestri, stava solo pensando al fatto che, forse, l'aveva perduta per sempre: aveva perduto Clarke, la sua migliore amica, la persona a cui più teneva.
Al solo pensiero, Wells si avvicina ad una delle staccionate e, con forza, sferra un pugno al palo di legno.
Non riusciva a non pensarci: voleva solo recuperare i rapporti con la sua migliore amica.

"Siamo a corto di cibo per sopravvivere" dice all'improvviso Bellamy, mentre si stende su una delle brandine vuote, accanto a quella di Clarke.
"E fino ad adesso non abbiamo ricevuto neanche un segnale da parte dell'Arca" continua lei togliendosi la benda dalla gamba per poi cambiarla con una nuova.
Bellamy la osserva, mentre lei era di spalle.
Era strano pensare al fatto che sull'Arca non la calcolava minimamente e ora erano persino più che amici.
I suoi capelli biondi le cadevano lunghi sulla schiena, ed erano la cosa per cui lui andava più pazzo: sembravano d'oro e le incorniciavano perfettamente il viso.
Lui sorride e, quando nota che Clarke stava per voltarsi verso di lui, cambia espressione.
"È vero" risponde facendo finta di guardare in alto e mettendosi le mani dietro alla testa per stare più comodo.
"Dovrei andare a caccia" continua.
"Perché? Ne sei capace?" chiede con aria di sfida lei, sedendosi vicino a Bellamy.
"Perché? Dubiti di me e delle mie capacità?" risponde lui con lo stesso tono.
Poi seguono solo una serie di risate e di sguardi, che si fanno sempre più silenziosi.
Uno guarda gli occhi dell'altra e viceversa.
'Non ci sono parole per descrivere la profondità e la bellezza di questi occhi' pensa Clarke, mentre Bellamy si perdeva in quelli di lei, occhi che avevano lo stesso colore del mare, di un azzurro intenso e che ti bastava fissarli per pochi secondi per ritornare ad essere felice.
Entrambi si avvicinano, dandosi un bacio leggero in cui la foga aumentava mano a mano che i secondi passavano.
Clarke si siede a cavalcioni su di lui e posa le sue mani dietro al suo collo come per avvicinarlo a sé.
Bellamy, invece, aveva entrambe le mani sulle sue spalle per poi scendere sui suoi fianchi.
In quel momento Clarke si sentiva pervadere tutto il copro dalle fiamme e, nonostante il caldo e le mille farfalle che le svolazzavano nello stomaco, voleva stare incollata a lui...anzi, soprattutto per questo motivo, perché questa sensazione la faceva sentire bene e, in qualche modo, spensierata.
"Ragazzi, non vorrete finire per farlo qui...ci vuole un posto più romantico" interviene Octavia entrando nella tenda.
Di colpo, i due ragazzi si staccano e si siedono sulla brandina come se non fosse successo nulla.
Clarke la guarda sorridente, ma con il viso più rosso di un pomodoro e Bellamy si gira dall'altra parte grattandosi il collo, imbarazzato.
"Clarke, me lo sarei aspettata da tutti, ma non da te" continua Octavia facendo la finta offesa e facendo seguire questa frase da un sorrisetto.
"No...cioè, si...voglio dire hai ragione" risponde Clarke, ma più che una frase intera, risuonano come varie sillabe spezzate.
Dopo svariati secondi di sguardi e di silenzio, si rende conto di quello che ha appena detto.
"No, non volevo dire questo!" esclama continuando a diventare ancora più rossa e gettando le braccia in avanti come per fare un segno di negazione ad Octavia.
Poi, guarda Bellamy, il quale si era messo steso più indietro, mantenendosi con le braccia sul lettino e guardandola maliziosamente.
I due fratelli scoppiano in una risata, mentre Clarke cerca di fare la disinvolta.
"Va bene, io ora devo andare" dice alzandosi e avviandosi all'uscita.
"Dove?" le domanda Bellamy, afferrandola dal polso, come a fermarla.
"A vedere cosa stanno combinando con quei terrestri" dice con tono ovvio.
Non aveva intenzione di perderli di vista e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di avere più risposte da parte di quei due strani ragazzi piombati, all'improvviso, nel loro accampamento.
Bellamy annuisce e si alza, passando dalla stretta al polso, al tenerla per mano per uscire insieme.
Al gesto, Clarke gli sorride e si avviano verso la staccionata a cui erano ancora legati i terrestri.
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Spazio autrice:
Ehilà, nuovo capitolo e spero che vi piaccia.
Un po' noiosetto, devo dire, ma più in là accadranno altre cosucce che mi stanno venendo in mente e alcuni di voi mi stanno dando delle idee. Per cui, sto annotando tutto e ne farò dei capitoli.
Io sono in ansia per l'episodio 7x12 di The 100 che uscirà tra un giorno e non vedo l'ora di guardarlo🥺
Come al solito, commentate e lasciate una stellina per supportare🙃✌🏻✨

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