Entrambi si avvicinano alla radura, mentre i ragazzi li guardavano sconcertati...o meglio, guardavano Roan.
Bellamy, a differenza di tutti gli altri, stava continuando a preparare la legna da ardere per fare il fuoco e per cucinare gli animali che aveva cacciato durante la serata.
Volta lo sguardo verso i due appena arrivati nella radura, ma si rimette subito all'opera.
Tutti gli altri ragazzi stavano guardando il terrestre con dello stupore nei loro sguardi.
"Sono Roan ed esigo che mi restitiuate Echo del popolo di Azgeda e Lincoln del popolo degli alberi" disse con tono autoritario rivolgendosi alla cerchia di ragazzi che, intanto, si era raccolta intorno a loro.
Alcuni erano impauriti, mentre altri si gettavano sguardi confusi tra di loro o bisbigliavano qualcosa di incomprensibile alle orecchie del terrestre e di Clarke.
"Levatevi, fatemi spazio" esordisce Wells, facendosi spazio tra la folla e, alla vista di Clarke ammanettata con quelle corde, il suo volto diventa rosso dalla rabbia.
"Cosa vuoi?" domandò a Roan.
"Li già detto e non lo ripeterò due volte" risponde lui in tono stufato.
"Altrimenti sapete già cosa succede" continua portando Clarke davanti a sé e bloccandola con una lama al collo, che aveva appena sfilato da una tasca dei pantaloni.
La ragazza geme dalla preoccupazione. Se ne stava immobile, con la paura negli occhi.
Voleva muoversi il meno possibile: un solo movimento in più e la sua gola avrebbe sfiorato quella lama.
"Se ti azzardi a toccarla, giuro che..." le parole, questa volta provenivano dalla bocca di Bellamy che, intanto, si era avvicinato di fretta alla folla creata intorno a loro.
"giuro che...?" lo ferma Roan con un ghigno sul volto.
Con un gesto agile, stringe Clarke per non farla scappare con una mano, mentre con l'altra afferra Bellamy dal colletto della sua giacca. Poi, lega anche lui con una corda.
Nessuno si muoveva, nessuno osava proferire parola o fare qualcosa per salvarli.
Roan aveva una presa talmente forte, che neanche un ragazzo dal fisico palestrato come il giovane Blake, sarebbe riuscito a liberarsi.
"Avete tempo fino all'alba per restituirmi i due prigionieri, altrimenti ucciderò i due ragazzi appartenenti al vostro popolo" li avvisa per poi trascinare entrambi verso il bosco.
Mentre i 100 guardavano la scena ancora traumatizzati, loro spariva o nel buio.
"E cosa siamo venuti a fare se non sei riuscito a riprenderti i due ragazzi del tuo popolo?" dice sarcastica Clarke.
"E tu come fai ad essere tranquilla dopo una cosa del genere?" risponde il ragazzo accanto con disprezzo.
"Tanto so che quest'omone non ci farà nulla" continua.
"Sentite, o state zitti oppure vi uccido. Entrambi. Ora." li interrompe Roan senza voltarsi e facendo delle pause tra una parola e l'altra.
Neanche Clarke sapeva spiegarsi il motivo, ma non aveva più paura, si era quasi abituata alla presenza di quell'uomo grande e grosso, da riuscire a mantenere la calma anche in momenti di tensione come quello.Non c'è molto da dire riguardo al viaggio di ritorno dalla radura.
Era stato silenzioso per tutto il tempo, fin quando non arrivarono, tutti e tre, in un campo.
Alla vista, i due nuovi prigionieri, spalancano la bocca: era uno spazio enorme, pieno di baracche e casette costruite in legno e sembravano anche tenere bene ed essere salde al terreno bagnato, a causa della pioggia.
"È questa casa vostra?" chiede Clarke.
"Si, ma non sarà mai la vostra. Farete solo una piccola sosta" risponde ironizzando Roan.
Giunti vicino ad una staccionata in legno, lui li lega a quelle palizzate, assicurandosi di averle strette per bene, in modo da non farli fuggire.
Crea dei saldi nodi, fin quando non arriva un altro dei terrestri che, fino a poco prima, era intento a costruire delle frecce.
Dicevano qualcosa di incomprensibile a Clarke e a Bellamy.
Probabilmente era un'altra lingua, ma la cosa li affascinava e li spaventava allo stesso tempo.
Sembravano entrambi minacciosi e arrabbiati.
I due ragazzi si guardano negli occhi, confusi e impauriti.
Dopodiché, Roan gli lancia una rapida occhiata come per avvisarli e segue l'uomo che poco prima gli aveva rivolto quelle strane parole.
Per ore, entrambi, si sono trovati in un silenzio imbarazzante: nessuno dei due osava spiccicare parola.
D'un tratto Clarke si gira dall'altro lato, dando le spalle a Bellamy e stringendosi le ginocchia al petto.
Il ragazzo la guarda malinconico.
"Clarke?" la richiama con un filo di voce, come se non volesse neanche farsi sentire.
La ragazza non risponde, non che non ne aveva voglia, ma era semplicemente in pensiero.
In pensiero a causa del ragazzo che stava a pochi centimetri da lei.
Era incredibile pensare al fatto che l'avesse dimenticata; per tutto il tempo in cui è stata "rapita" dal terrestre, lui se ne stava per i fatti suoi senza preoccuparsi minimamente per lei.
Poi si era aggiunto anche il problema che, in quel momento, erano legati a delle staccionata in legno da terrestri che l'indomani avrebbero potuto torturarli o fargli chissà quale altra cosa, impensabile per i ragazzi del popolo del cielo.
"Clarke?" ritenta il ragazzo, questa volta alzando la voce.
Lei, di tutta risposta, gira la testa verso di lui, quasi con le lacrime agli occhi per poi rigirarsi a fissare il prato che la circondava.
"Ehi" continua sussurrando Bellamy, avvicinandosi a lei e abbracciandola da dietro.
Lei, sorpresa dal suo gesto, sussulta al suo tocco.
"Non ci faranno nulla, tranquilla. Non possono ucciderci, altrimenti i nostri non gli ritorneranno mai indietro quei due arcieri"
Clarke annuisce, ma la paura non è ancora scomparsa.
Vedendola ancora in difficoltà, Bellamy la stringe ancora più a sé.
"Io non ho paura" le sussurra.
Clarke la guarda attonita, confusa dalla frase che ha appena detto.
"Chiudi gli occhi e dillo" continua lui, leggendo la sua espressione.
Lei, esitante, chiude gli occhi e si abbandona fra le sue braccia e poi respira in profondità l'aria della notte.
"Io non ho paura" ripete, tenendo ancora gli occhi chiusi.
Decide di spegnere l'orgoglio e tutto il resto, accocolandosi a Bellamy. Accanto a lui nulla le faceva più paura.
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Spazio autrice:
Ragazze/i non pensate che l'ira di Bellamy sia passata eh (e già ho spoilerato troppo).
Comunque, eccomi tornata con Apnea.
In questi giorni non ho scritto, scusatemi, ma sto passando tutte le mie giornate su WhatsApp dato che mi hanno aggiunta in tre gruppi su The 100 lol. E niente, adoro troppo la gente che ci sta dentro.
sono veramente troppo carine❤️.
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𝘼𝙥𝙣𝙚𝙖
RomanceClarke, una giovane ragazza nata nello spazio, abita ad Arcadia: la parte più ricca dell'Arca e passa le sue giornate tra lezioni di scienze terrestri e in compagnia del suo migliore amico Wells. Il suo sogno è quello di parlare, almeno una volta n...