"Si, sto mangiando...si, dopo vado a fare la spesa, okay mamma, bacioni, ciao" chiude il telefono in faccia alla madre, Clarke.
Aveva appena finito di fare colazione e si stava recando a fare la spesa per la sera stessa, mentre Abby era alla riunione del consiglio, come al solito.
Esce di casa e di corsa va a prendere il cibo.
Quella notte aveva passato ore e ore a pensare al bacio che la sera prima le aveva dato Wells.
Non riusciva a toglierselo dalla mente, ma lei lo considerava come un fratello e una relazione con lui, era l'ultima cosa che si aspettava.
Aveva bisogno di allontanarsi per un po' da lui e da tutti per respirare, nonostante avesse deciso di dirgli che lei non era pronta, non voleva rovinare il rapporto che si era creato durante tutti questi anni e che da un momento all'altro poteva crollare del tutto.
Cammina, tranquilla per il ponte sospeso dell'Arca, quando ad un tratto nota strani movimenti da parte degli abitanti: tutti sono preoccupati, qualche madre disperata è in lacrime, i mariti che urlano contro le guardie...
Clarke, confusa, vede la madre andarle incontro.
"Mamma, che succede?" domanda lei.
"Durante questa riunione hanno deciso di mandare 100 di voi sulla Terra" risponde mettendole le mani sulle spalle, come a rassicurarla.
"Ma non è sicuro lì, non sappiamo se è abitabile" dice ancora confusa la figlia.
Abby, a quel punto, la prende per mano e la riporta a casa, facendo attenzione a non sbattere contro la gente che bruricava per il corridoio.
Giunte a casa, entrano ed Abby si assicura che la porta scorrevole si sia chiusa del tutto.
"Clarke, ascoltami...noi abbiamo monitorato il pianeta per tutti questi anni, e siamo giunti alla conclusione che al 99% è abitabile. Abbiamo fatto una lista di voi giovani adolescenti da mandare sulla Terra e tu sei tra questi" spiega velocemente.
Clarke non sapeva se essere onorata, oppure se essere preoccupata di quel restante 1% e che la madre l'aveva messa in una lista che molto probabilmente l'avrebbe condannata a morte così giovane, senza aver commesso mai un reato.
Lei sorride malinconica. "Wells è tra questi?" chiede poi.
"Si, ci sarà anche lui con te e mi sono assicurata che avesse un posto vicino a te sulla navicella" le risponde.
Lei non sarebbe mai partita senza il suo migliore amico e, con tutto questo trambusto, aveva anche dimenticato quello che lui le aveva detto la sera precedente.
Clarke inspira per mantenere la calma, cercando di scacciare via i brutti pensieri e mantenendo invece quelli positivi: come ad esempio che di lì a poco sarebbe stata una delle prime persone a mettere piede sulla Terra dopo 97 anni.
"Si, ma perché questa decisione improvvisa?" la guarda Clarke.
"Perché stiamo riscontrando problemi più gravi di quanto pensassimo con l'ossigeno e le provviste, quindi abbiamo bisogno di andare al più presto sulla Terra o moriremo tutti qui su".
Clarke lo sapeva che c'era qualcosa che non andava, qualcosa che faceva stare in pensiero la madre più del solito.
"Quando partiremo?" chiede ancora una volta.
"Domani mattina presto, prepara tutto il necessario. Il resto dell'Arca vi raggiungerà una volta che avremo capito se il nostro metodo funziona" spiega ancora.
Clarke non riesce neanche a risponderle.
Va verso la porta d'ingresso, inserisce il codice e poi esce di casa.
"Dove vai?" le chiede Abby. "Vado da Wells, torno subito" riesce a dire prima che la porta scorrevole si chiude.
Mette le mani in tasca e, in pochi secondi, pensa a quanto le mancherà l'Arca e a tutti ricordi legati ad essa.
Certo, non era il posto in cui sognava di vivere, ma era affezionata a quella grande navicella metallica. Ma allo stesso tempo, non vedeva l'ora di stare nel posto che aveva sognato da anni e che ogni sera, prima di andare a dormire, osservava dalla sua vetrata.
Cammina svelta sul ponte sospeso, quando ad un tratto si immerge troppo nei suoi pensieri e, senza neanche accorgersene, si avvicina a una delle finestre, in corrispondenza alla sua camera, da dove si può vedere la Terra.
Fa un piccolo sorrisetto e abbassa lo sguardo. Poi, sente una voce familiare dietro di lei.
"Ehi" la chiama. Lei si gira e vede la figura del suo migliore amico.
"Ehi, stavo giusto venendo da te" gli dice, ancora con lo sguardo fisso a terra.
Lui ignora quello che ha appena detto, esita qualche secondo e inizia a parlare.
"Sei contenta della nuova notizia?" domanda Wells riferendosi a quello che le aveva detto la madre pochi minuti fa.
"Si, ma mi mancherà l'Arca e ho paura di quello che potrebbe succede lì giù...non sappiamo cosa ci aspetta realmente, e se fosse un brutto posto?" risponde, girandosi verso di lui.
Senza pensarci sue volte, si getta tra le sue braccia.
Non le interessava più di nessun altro, voleva solo qualcuno accanto che fosse in grado di capirla, e chi se non il suo migliore amico?
I due si stringono in un dolce abbraccio di rassicurazione, mentre Wells le accarezza i capelli.
"Tranquilla, andrà tutto bene" la tranquillizza lui.
Clarke sorride ancora tra le sue braccia, tirando un sorriso forzato.Clarke stava andando in infermeria a fare provviste per l'atterraggio.
Si reca all'ingresso e, appena entra, si catapulta a prendere quelle giuste prima che finiscano.
Quando ne ha prese abbastanza, si gira e va alla cassa.
Nota un ragazzo girato di spalle che le è familiare.
"Ehi principessa, io te ci stiamo incontrando troppo spesso" scherza Bellamy.
"Si, hai ragione" fa la stessa cosa Clarke.
"Allora, ho scoperto che andrai sulla Terra" continua.
"Eh già, ma come lo hai scoperto?" domanda lei.
"Un mago non svela mai i suoi trucchi" dice girandosi verso di lei e facendole l'occhiolino.
Al che lei ride e paga le sue provviste.
"Perché ridi?" le chiede ed entrambi escono dall'infermeria.
"Sei un tipo divertente" cerca di sdrammatizzare.
"Ah si?" fa il finto sorpreso e Clarke annuisce come risposta.
"Vedrai quando mi conoscerai meglio" dice d'un tratto lui.
Era strano sentirselo dire, ma Clarke era sicura che questo sarebbe accaduto non prima di 5 mesi.
"Ma come faccio a conoscerti meglio se io andrò sulla Terra e saremo kilometri e kilometri distanti?" domanda mettendosi una mano nella tasca della giacca, mentre con l'altra sorreggeva la busta di provviste appena acquistate.
Bellamy d'un tratto si fa serio, quasi come se le parole di Clarke lo avessero ferito. Sembrava che nascondesse qualcosa e che mai nessuno avrebbe dovuto scoprirlo.
"Non saremo poi così distanti, fidati" dice mantenendo lo sguardo basso.
Clarke preferiva non invadere il suo spazio, per cui decide di cambiare discorso, ma lui la precede.
"Alla fine ieri sei tornata a casa in tempo?" guarda davanti a sé.
"Ehm, non proprio...alla fine le cose si sono leggermente complicate" risponde Clarke ridendo.
Per quanto avrebbe voluto raccontargli ogni cosa, non se la sentiva di parlarne. Voleva discuterne prima con Wells.
"Io sono arrivata a destinazione, grazie mille per la compagnia" dice lei indicando la porta di casa sua.
"Certo, di nulla...ci vediamo domani principessa" la saluta Bellamy.
Clarke entra in casa, mette tutto quello che aveva comprato sul tavolo al centro del salotto e poi si chiude in camera sua.
Non aveva mai provato così tanta ansia in vita sua, eppure le stava capitando la cosa che più avrebbe voluto al mondo. Ma tutto quel pensare, tutti quei complessi mentali che si stava facendo, non le permettevano di stare tranquilla.
In poco tempo, riesce a prendere sonno, sfinita dalla stanchezza.
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𝘼𝙥𝙣𝙚𝙖
RomanceClarke, una giovane ragazza nata nello spazio, abita ad Arcadia: la parte più ricca dell'Arca e passa le sue giornate tra lezioni di scienze terrestri e in compagnia del suo migliore amico Wells. Il suo sogno è quello di parlare, almeno una volta n...