Alice è una brillante diciannovenne
appena diplomata.
La sua vita è perfetta proprio come lei.
All'improvviso un tragico evento la
catapulterà nel peggiore dei suoi incubi.
Sarà combattuta tra il non voler deludere
i suoi genitori e il far avv...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
«Buongiorno Ale, oggi hai compiti o interrogazioni?» Domando seduta sul suo letto.
«No perché?» Risponde assonnato.
«Allora continua a dormire. Quando ti svegli usciamo. Oggi sei tutto mio.» Gli dico entusiasta e gli poso tanti baci sulle sue guance morbide.
Nel frattempo prenoto al computer in una spa per l'intero giorno.
Sento scendere le scale e penso sia Alessio, invece è il nostro inquilino, nonché amico Francesco.
«Ciao straniera!» Saluta allegro.
«Ciao Francy! Hai ragione è una vita che non stiamo insieme!»
«Meno male che abitiamo nella stessa casa!»
Conosco Francesco dalle elementari. Gli sono sempre stata vicina e l'ho sempre difeso da tutti. Forse in qualche modo sentivo che era speciale. Crescendo io sono stata la sua unica amica e confidente, nonostante lui fosse di tre anni più grande di me. Sono stata la prima a cui ha rivelato di non sentire attrazione per le donne. Ha passato dei momenti molto brutti nella vita, ma io ho sempre cercato di stargli vicino, proprio come lui ha fatto con me dopo la morte dei miei. Ricordo ancora come fosse oggi il giorno in cui è andato dai genitori e ha rivelato il suo orientamento sessuale. Non dimenticherò mai le loro facce. Ero stata io a convincerlo a parlare di questa storia con i suoi genitori e ad accompagnarlo. In meno di un minuto l'hanno sbattuto fuori di casa. Il buon nome della sua famiglia non poteva di certo macchiarsi in questo modo. E così l'hanno cacciato e tolto dal testamento. I miei genitori schifati lo avevano accolto a casa e voluto bene come un figlio. Aveva 20 anni e già con un lavoro, gli occorreva solo l'affetto di una vera famiglia.
«Come va in negozio?» Domando
«Tutto bene. C'è tanto lavoro e le clienti chiedono sempre di me. Anzi Ali, dovresti venire, così ti sistemo quei capelli.» Anche lui mi rimprovera per la poca cura che ho di me.
«Stasera ceniamo insieme?» Cerco di cambiare argomento.
«No Ali, ho un appuntamento. Incrocia le dita per me.» Dice euforico prima di salutarmi e uscire.
La giornata alla spa è stata fantastica. Ci siamo rilassati molto e Alessio è più entusiasta di me. Dopo aver visto un film in tv e aver mangiato sul divano, andiamo a dormire.
Porto Alessio a scuola e torno di corsa a casa per una sessione intensiva di studio. Tra una settimana dovrò dare filosofia del diritto e sono un po' indietro. Fortunatamente ho questa settimana di ferie per recuperare il tempo e ripetere l'esame.
Sento suonare il campanello, ma decido di ignorarlo. Non voglio distrazioni. Lo sconosciuto non si arrende e continua imperterrito a citofonare. Controvoglia mi alzo e apro la porta. Un tornado mi travolge e non so come, mi ritrovo dentro la macchina di Diego, con un borsone pieno di miei vestiti, direzione sconosciuta.