Capitolo 19 - Nicol

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Anche stanotte non ho avuto incubi. Ho dormito benissimo tra le braccia di Matteo. Apro gli occhi e mi ritrovo davanti il suo volto dormiente.

Che liberazione è stata stanotte avergli raccontato tutto. Sapere che lui sa e che mi è stato vicino.

Ho pianto come mai prima d'ora. Tutte le lacrime che ho trattenuto per sembrare forte agli occhi di Alessio, mi sono liberata di tutto. Mi ha consolata e pazientemente mi ha ascoltato.

Se ripenso a stanotte ...

«Abbiamo sempre avuto un rapporto bellissimo, sia io che mio fratello, con i nostri genitori. Ci hanno sempre amato senza riserve e hanno messo la nostra felicità sopra ogni cosa. L'unica cosa che mi rincuora è sapere di renderli orgogliosi ogni giorno. Quella mattina ero andata a scuola per il mio esame orale di maturità. Avevo preso 95/100 e i miei genitori erano davvero fieri di me. Avevamo deciso di andare a pranzo per festeggiare. È stato un pranzo stupendo. Per regalo loro mi avevano aperto un conto con tutti i loro risparmi che mi sarebbero bastati per pagare l'università. Sapevano era il mio sogno diventare avvocato e loro erano così orgogliosi di me. Al ritorno dal pranzo decidemmo di andare a fare una passeggiata fuori Roma. Appena imboccata l'autostrada ci siamo trovati di fronte un tir che guidava contromano. Io ricordo tutto. Papà ha cercato di evitarlo ma il tir andava troppo veloce e in un attimo siamo stati catapultati. La macchina si è rigirata su se stessa. Io sono rimasta sveglia e cosciente per tutto l'incidente. Ho visto mio padre morire. Ho trovato la forza per aprire lo sportello e buttare fuori mio fratello. Poi non ricordo altro. Sono rimasta in coma per due settimane. Quando mi sono svegliata speravo con tutta me stessa di aver sognato tutto. Invece no, era tutto reale. Spesso la notte sogno la stessa scena. Penso che non mi dimenticherò mai la faccia dell'autista del tir. Era ubriaco dalla testa ai piedi. Ora voglio solo che paghi.»

Matteo apre gli occhi e mi riporta a oggi.

«Buongiorno. Sei bellissima stamattina.» E delicatamente mi bacia entrambi gli occhi. Li sento gonfi e pesanti per via di tutte le lacrime versate stanotte.

Ci alziamo e decido di farmi una doccia. Si, mi aiuterà.

Quando entro in cucina tutti gli occhi sono per me.

«Non mi hai detto che lunedì è il tuo compleanno!» Mi rimprovera Matteo.

«Mi deve essere passato di mente» Mento

«Chiedi il giorno Principessa? Ho in mente una sorpresa per te» Dice con entusiasmo, così tanto che mi sento coinvolta anche io e rido.

Lasciamo Alessio a scuola e ci dirigiamo all'università. Mano nella mano entriamo.

Un gruppetto di ragazze salutano Matteo ignorando me vicino a lui. Percependo la mia gelosia Matteo mi stringe ancora di più la mano e blocca una ragazza che le si sta avvicinando troppo.

«Vi presento Alice, la mia ragazza» Io mi giro verso di lui, mi fissa e le mie guance si colorano leggermente di rosa. Rimangono tutte di stucco. Falsamente mi salutano e riprendono i loro discorsi.

«Quindi sono la tua ragazza»

«Se sei d'accordo si. Ti va di essere la mia ragazza Principessa?» Risponde ammiccando.

«Certo, oh mio principe» La felicità ha un nome per me: ed è Matteo.

Mentre camminiamo mi blocca e mi prende il viso tra le mani. Mi bacia appassionatamente. Poi mi fissa. E di nuovo ci troviamo a specchiarci l'uno negli occhi dell'altro. Occhi blu a occhi verdi. Tocca il mio ciondolo.

«Sei veramente la mia Principessa. Voglio darti il mondo. Voglio vederti così, felice, come ora, sempre. E voglio essere io il motivo della tua felicità.» Come sempre la profondità delle sue parole mi spiazza e involontariamente i miei occhi cominciano a gonfiarsi e a produrre lacrime. Lacrime di felicità. Dio quanto sono felice.

Alice - Serie DESTINY 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora