Alice è una brillante diciannovenne
appena diplomata.
La sua vita è perfetta proprio come lei.
All'improvviso un tragico evento la
catapulterà nel peggiore dei suoi incubi.
Sarà combattuta tra il non voler deludere
i suoi genitori e il far avv...
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«Ciao bellissima ... Si mi manchi anche tu, lo sai, ma purtroppo sono bloccato qui ancora per qualche giorno ... Ti penso sempre ... No ... Ma che dici?! ... Ma no! ... Certo che sono solo! ...» Matteo è al telefono con non so chi, ma di certo non è suo padre! Appena chiude la conversazione mi blocco davanti a lui guardandolo minacciosa.
«Che fai mi spii?» Domanda scherzoso.
«Ma cos'è un gioco per te? Prima mi porti qui, fai il carino con me, mi baci, scappi e hai una fidanzata?» Non proseguo e non lo insulto perché sono troppo schifata.
La prima impressione è quella che conta nella vita e io avevo proprio fatto centro con lui. Si è rivelato la persona che pensavo, anzi peggio.
Lo guardo negli occhi, ma lui continua a reggere il mio sguardo per nulla intimorito o pentito. Quando lo distoglie, lo vedo digitare qualcosa al telefono.
«Bravo, ignorami. In fondo è quello che sai fare meglio. Ti lascio in pace così puoi trovare qualche altra scusa del cazzo da rifilare alla tua fidanzata.» Lui continua ad ignorarmi.
All'improvviso dopo aver toccato diverse volte lo screen del telefono, lo sento squillare.
«Pronto?» Una bambina risponde al telefono. «Matty? Ci sei?» Continua la bimba.
«Si ci sono amore.» Risponde dolce Matteo, senza guardarmi.
«Tutto bene? Hai dimenticato di dirmi qualcosa?» Domanda la bambina.
«Si, scusami ma ti ho detto una bugia prima. Non sono solo qui a casa.»
«Lo sapevo!» Risponde offesa. «Chi è? La conosco? Spero non sia Nicole!» Afferma infine.
Chi è Nicole?!
«No, non è Nicole. Non la conosci, si chiama Alice.»
«È la tua fidanzata?»Domanda curiosa.
Certo che no!
«No, lo sai che la mia fidanzata sei tu!» Risponde dolce.
«Si, si certo» Afferma poco convinta. «Allora ci sentiamo domani.» E chiude la conversazione.
Dopo tutto questo mette il telefono in tasca e prese le scale, si chiude nella sua camera, senza guardarmi o dirmi nulla.
Questa volta ho davvero esagerato.
Penso e ripenso ad un modo per farmi perdonare, ma non mi viene in mente nulla. Chissà chi è quella bambina, probabilmente sarà sua sorella. È stato così dolce con lei.
Alice non ti distrarre, devi pensare.
Rimprovero me stessa.
Non riesco a ragionare, mi distraggo con nulla. Succede spesso quando sono agitata, così utilizzo uno dei metodi che mi avevano insegnato a teatro: improvvisazione.
