[60 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]
I due tornarono alla moto, parcheggiata sul bordo strada di una via sterrata che si inoltrava in mezzo ai campi e al nulla, quando il sole era già sbucato dall'orizzonte.
Il ritorno in moto fu stranamente silenzioso, entrambi erano immersi nei loro pensieri, il vento scompigliava loro vestiti e capelli entrambi umidi per la rugiada che li aveva avvolti mentre dormivano nel prato.
Ad un certo punto Chuuya fece per imboccare la via che portava a casa di Dazai, ma l'altro lo fermò:- No, ti accompagno fino a casa. Tua zia mi ha chiesto di badare a te e non voglio che ti butti in qualche canale per la disperazione.
- Quello sei tu, semmai.
Chuuya non disse altro si diresse verso casa sua senza opporsi, non aveva voglia di discutere appena sveglio.
Mentre viaggiavano tra le vie quasi deserte della città che andavano illuminandosi della luce del giorno, tra le file di lampioni morenti, Dazai si appoggiò pesantemente a Chuuya e con voce lamentosa disse:
- Sto morendo di fame... A casa tua mi offri la colazione, vero?
Chuuya sbuffò:
- No.
- Daiii, Chuuya-Kun... Non vorrai lasciarmi morire di fame.
- Non morirai di fame se aspetti un'ora a fare colazione, e poi di che ti lamenti tu vuoi morire.
Dazai grugnì infastidito:
- Ma quanto sei stupido, Chuuya-Kun, non l'hai ancora capito? A me piace suicidarmi non soffrire!
- Stupido sarai tu.
Chuuya parcheggiò la moto e seguito da Dazai rientrò nel suo appartamento, dove Koyo, evidentemente appena sveglia li stava aspettando.
- Ciao zia. - Sbadigliò Chuuya.
- Buongiorno, Koyo-San. - Ammiccò Dazai.
Koyo sorrise:
- Non avete dormito niente, vero? Si vede lontano un miglio. Non vi chiederò di dirmi cosa avete fatto, perché non sono affari miei, ma sappiate che sono comunque curiosa.
Dazai stirò le labbra in un sorriso complice che resse pochi secondi prima di spalancarsi in un grande sbadiglio, che il ragazzo si sbrigò a coprire con il dorso della mano.
- Ragazzi, perché non andate un po' a riposarvi e dormire per bene un'oretta in camera di Chuuya, intanto vi preparo la colazione.
Chuuya provò a dire, che no, quella era una pessima idea, non avrebbe mai più dormito con qualcuno, specialmente Dazai, accanto, ma fu preceduto dalle parole dell'amico.
- Grazie, lei è un angelo, davvero! Chuuya voleva lasciarmi morire di fame.
Chuuya arricciò la bocca seccato poi si avviò su per le scale con un grugnito di stanchezza, passò davanti alla camera di sua nonna con un nodo in gola, che ingoiò come tutte le volte, entrò in camera sua e si buttò pesantemente sul suo letto.
Dopo un po' sentì qualcosa di pesante sdrairsi accanto a lui, facendo scricchiolare le toghe del letto.- No, questo è il mio letto! Tu stai sul tappeto!
Esclamò spingendo Dazai giù dal proprio letto, sul pavimento della camera.
- Nooo. Sei cattivo Chuuya-Kun! Ci stiamo in due! Stringiti.
- Ti ho detto di no!
- Ma per terra è freddo e scomodo! Stacci tu se non mi vuoi!
- Questo è il mio letto!
- Io sono l'ospite!
- Ti sei autoinvitato!
- Ho realizzati il tuo sogno!
Dazai allora giocò la sua carta vincente con un ghigno soddisfatto, Chuuya si girò a fissarlo con le sopracciglia aggrottate, evidentemente combattuto, poi si rannicchiò in un angolo del letto.
- E va bene vieni, ma non toccarmi. Voglio dormire in santa pace almeno una volta.
- Yeee, è bello litigare con te! Vinco sempre io! Sei proprio un bravo cagnolino.
- Taci e non farmi cambiare idea, bastardo.
Dazai ridacchiò, poi si sistemò tra le lenzuola accanto a Chuuya, e senza più dire una parola i due si addormentarono uno accanto all'altro.
Chuuya aprì gli occhi circa un'ora dopo, si guardò intorno e realizzò di essere solo, evidentemente Dazai si era già alzato e per un attimo sperò che se ne fosse proprio tornato a casa sua.
Sbadigliò e si alzò invitato dal buon odore di cibo che entrava dalla porta mezza aperta della sua camera. Si sfilò i vestiti sporchi e si infilò una felpa larga, calda e un po' sformata, poi strofinandosi gli occhi si avviò giù per le scale fino in cucina.
Dazai era seduto a tavola che mangiucchiava un biscotto e stava parlando animatamente con la zia di Chuuya, affaccendata ai fornelli. Appena il ragazzo con le bende notò la presenza dell'amico si girò nella sua direzione con un sorriso smagliante:
- Buongiorno, Chuuya-Kun!
Chuuya rispose con un grande sbadiglio e si sedette accanto a lui facendo sfregare rumorosamente la sedia contro il pavimento, poi si accasciò sul tavolo.
Appena sua zia gli mise davanti una tazza di tè fumante la strinse tra le dita gelide, cercando di scaldarle.Sentiva su di sè gli occhi di Dazai e Koyo, ma non voleva incrociare i loro sguardi e quindi teneva gli occhi bassi, concentrati sulle venature nel legno del tavolo.
Quando sentì la mano di sua zia arruffargli i capelli, sobbalzò. Poi alzò la testa di scatto e fissò la zia negli occhi ed esclamò:
- E io dove andrò, ora?
Sua zia distolse lo sguardo e tornò ai fornelli.
- Vedi, Chuuya, questo è un problema, ma non sapevo quando parlartene... Il mio lavoro mi tiene lontano da qui a volte anche mesi... Quindi non so... Ovviamente puoi stare qui da solo in quel periodo che non ci sono, anche se non so a livello legale... Solo che sinceramente non me la sento di lasciarti da solo, sto pensando di licenziarmi e trovare qualcosa qui in zona e...
- No!
Esclamò Chuuya scattando in piedi, rischiando così di rovesciare la sua tazza.
- No zia, non voglio che abbandoni tutto per me! Troveremo un'altra soluzione... Ci dev'essere...
Sua zia lo fissò con gli occhi spalancati, poi si sciolse in un sorriso, allora Chuuya continuò:
- Ascoltami... Se proprio le cose si mettono male cambio scuola... Potrei andare in una di quelle con il dormitorio incluso, oppure...
- Casa mia è grande, ci sono tante stanze...
Si intromise allora Dazai interrompendo Chuuya.
- Potresti venire a stare da me, quando tua zia sta via per molto...
Chuuya si girò a guardarlo, sorpreso, davvero molto sorpreso, poi fissò la zia che sorrideva come se le avessero appena detto la notizia più bella del mondo.
- Sarebbe fantastico, Dazai! Grazie davvero! Dopo chiamo Mori e ci mettiamo d'accordo. A te va bene, vero Chuuya?
Chuuya fissò i due ancora un attimo in silenzio, mentre il suo cervello rielaborava il discorso appena sentito per l'ennesima volta, cercando di capire se aveva sentito bene. Poi aggrottò le sopracciglia e si lasciò sfuggire:
- Ehhh?
A. A.
E così cambiano le carte in tavola ancora una volta (:
Penso che con questo capitolo si può dire conclusa la prima parte della storia. La mia mente sta già elaborando un possibile finale per questa storia... Ovviamente fra un bel po' di capitoli.
Se il capitolo vi è piaciuto vi prego di lasciarmi una stellina, gracias... A domani, spero (;
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We are falling like the stars - Soukoku
Fanfiction[COMPLETATA :P] - Non riesco ancora a capirti come vorrei, Chuuya-Kun, ma una cosa l'ho compresa chiaramente di te... - Cosa? Sentiamo. - Tu hai un sogno... Un folle sogno che custodisci gelosamente, che ti brucia dentro da sempre e che cerchi di na...