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[168 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]
Era venerdì sera, Chuuya aveva appena terminato un pomeriggio di baby-sitting durato più del previsto.
Stava per entrare nella casa di Dazai, quando ricevette un messaggio di auguri da sua zia. Sorrise contento che almeno lei non si fosse dimenticata del suo compleanno.
L'unico ad avergli fatto gli auguri fino a quel momento era stato Dazai, con un bacio di prima mattina e una buonissima torta proveniente da chissà quale rinomata pasticceria, per collazione.
Dopo aver ringraziato sua zia con un messaggio veloce, Chuuya girò la chiave e spinse il canciello che si aprì con un lieve cigolio, che nel silenzio della sera parve assordante.
Lo richiuse e si incamminò verso la casa, una volta all'interno cominciò ad attraversare stanze a corridoi avvolti nella penombra. Voleva farsi una bella doccia e poi passare una serata tranquilla, magari in compagnia di Dazai.Spinse la porta e trovò sorpreso il solito salone, completamente buio. Che Dazai fosse in camera sua? Si girò verso la porta della camera del ragazzo, ma nella penombra la vide aperta e intravide la stanza buia all'interno.
- Cosa...?
Cominciò a venirgli uno strano presentimento...
Di colpo la porta alle sue spalle si chiuse con un tonfo facendogli perdere anni di vita.
- Cosa cazzo sta succedendo?
Bisbigliò cercando di calmare il proprio cuore che sembrava voler scappargli dal petto per la paura. Che cavolo era quella strana situazione?
Poi qualcuno sorprendendolo alle spalle gli bendò gli occhi, bloccandogli con forza le mani. Chuuya sorrise tra sè e sè... Il suo aggressore aveva un odore troppo famigliare: olio motore e mentine. Tachihara.
Chuuya ridacchiò e non oppose resistenza mentre Tachihara lo trascinava al centro del salone.
Poi di colpo, dopo un tempo che a Chuuya parve infinito e pieno di rumore come il grattare di una sedia, lo scalpiccio di altre persone, l'interruttore della luce, Tachihara facendo girare Chuuya su sè stesso gli sfilò la benda, liberandogli gli occhi.
- AUGURIIIII.
Chuuya si guardò attorno stordito dal improvviso rumore e dal repentino cambiamento di luce. Dopo un secondo riconobbe il salone pieno di visi che conosceva troppo bene.
Kaji, che stava sistemando del cibo su un tavolo, ricoperto da una tovaglia colorata.
Tachihara, davanti a lui con la benda che gli aveva appena sfilato in mano.
Atsushi, che lo guardava con un sorriso allegro e leggermente timido poco lontano, mentre teneva tra le braccia Yoru.
Lucy, che ormai Chuuya conosceva dopo varie uscite insieme, con le spalle appoggiate alle ante dell'armadio.
Akutagawa, che tenuto sottobraccio da Gin, probabilmente per non farlo scappare, si sforzava di fare una faccia amichevole.
Chuuya non potè fare a meno di lasciarsi sfuggire un sorriso carico di gioia. Non se l'aspettava. Non se l'aspettava per nulla. Non aveva detto a nessuno del suo compleanno se non a Dazai.
Solo a quel punto Chuuya notò che il suo ragazzo mancava all'appello.- Dov'è Dazai?
Chiese Chuuya cercando con gli occhi per l'ennesima volta il ragazzo nella stanza e non trovandolo.
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We are falling like the stars - Soukoku
Fanfiction[COMPLETATA :P] - Non riesco ancora a capirti come vorrei, Chuuya-Kun, ma una cosa l'ho compresa chiaramente di te... - Cosa? Sentiamo. - Tu hai un sogno... Un folle sogno che custodisci gelosamente, che ti brucia dentro da sempre e che cerchi di na...