[81 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]
- Nakahara Chuuya, sono dispiaciuta, i'm sorry, ma questa interrogazione non è affatto sufficiente.
Chuuya guardò la professoressa alquanto stupito. Come non era sufficiente? Era stata, a parere suo la migliore interrogazione della sua vita. Poi dalla perplessità passò all'odio, ahn era dispiaciuta? Dispiaciuta un corno la professoressa di inglese lo odiava da sempre. Si divertiva a dargli voti del genere, Chuuya non era riuscito a strappare la sufficienza in nessuna delle sue interrogazioni, si divertita a vederlo impazzire per cercare di recuperare nei test quei voti praticamente irrecuperabili.
Chuuya incrociò le braccia e fissò la sua professoressa con aria di sfida che non riuscì a mascherare.
L'esposizione che aveva appena fatto era ottima, molto meglio delle altre e ne era fermamente convinto, non solo perché si era preparato a lungo, ma anche perché lo aveva aiutato Dazai i quali voti in Inglese erano almeno il doppio dei suoi.
- Scusi, professoressa, può dirmi dove ho sbagliato?
Chuuya si rese conto troppo tardi della sfida e della cattiveria di qui era carica la sua frase, sentiva già i leggeri mormorii tra i compagni di classe commentare quello che stava succedendo.
La donna lo squadrò da sopra gli occhiali, poi le sue labbra si stirarono in un sorriso mieloso e irritante.
- Tutto, Chuuya, non si capisce per caso dal voto? Devo abbassarlo un altro po' per incentivarti a cominciare a studiare seriamente.
Chuuya si morse la lingua per non rispondere con una serie di insulti, non voleva peggiorare ancora la situazione... In più non ci teneva a rischiare l'anno solo per ottenere un po' di giustizia.
- Bene... Se non hai altro da dire, puoi pure tornare al tuo posto.
Chuuya fece per avviarsi al sua banco quando una voce lo fermò:
- Io avrei altro da dire, professoressa!
Chuuya si voltò di scatto e vide Dazai che dalla seconda fila si era alzato in piedi e stava scrutando con il suo miglior sorriso da studente modello, la donna.
- Sentiamo, Dazai?
Una volta ottenuta la parola, Dazai sorrise ancora di più, se possibile.
- Sinceramente, se posso esprimere la mia opinione, trovo che l'esposizione di Chuuya sia stata ottima e molto dettagliata.
La professa si limitò a fissarlo, leggermente sciocco-basita.
Chuuya intanto lo fissava stupito quanto la professoressa scuotendo la testa e facendogli segno di tacere e non continuare.
- Per tanto, mi scusi, ma ritengo il suo giudizio piuttosto inappropriato.
Chuuya si batté il palmo sul viso, ecco l'aveva detto. Rimase immobile ad aspettare la reazione della professoressa.
- Quindi tu, Dazai, stai dicendo che saresti migliore di me nell'insegnare, nonostante tu abbia solo quindici anni e io un lungo periodo di studi e anni di preparazione alle spalle?
Dazai sorrise con semplicità:
- Esattamente, professoressa, non avrei trovato parole migliori. Comunque sono sedici... Ho ormai sedici anni.
- Sedici? Addirittura? Sei più immaturo di quanto mi aspettassi, Dazai.
Il povero Chuuya stava assistendo al litigio, cominciato a causa sua con gli occhi spalancati chiedendosi fino a che punto i due si sarebbero spinti quei due.
STAI LEGGENDO
We are falling like the stars - Soukoku
Fanfiction[COMPLETATA :P] - Non riesco ancora a capirti come vorrei, Chuuya-Kun, ma una cosa l'ho compresa chiaramente di te... - Cosa? Sentiamo. - Tu hai un sogno... Un folle sogno che custodisci gelosamente, che ti brucia dentro da sempre e che cerchi di na...