[120 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]
Era ormai inizio marzo e, nonostante il fresco, piccole cose come un raggio di sole più caldo o più luminoso del solito, i primi boccioli sulle piante e le giornate sempre più lunge annunciavano l'arrivo di una calda primavera.
- Guarda, ci sono già i boccioli... Manca poco alla fioritura dei ciliegi!
Gli aveva detto il giorno prima sua zia, mentre qualche ora prima della sua partenza per Budapest camminavano in uno dei pochi bei e molto visitati parchi della città.
Lui aveva annuito e sorriso, anche se con una punta di malinconia, infatti aveva sperato che i ciliegi sarebbero fioriti nella settimana del suo compleanno...
- Senti, Chuuya-kun, con Dazai tutto bene, ti trovi bene da lui?
- Sì, anche troppo non preoccuparti...
Chuuya vide la zia guardare incuriosita nella direzione del suo collo e Chuuya si tirò istintivamente il colletto della camicia ancora più su, per nascondere il rossore lasciato da uno dei baci di Dazai.
- Dai Chuuya, non essere timido, è un succhiotto quello? Sei fidanzato?
Insistì la zia, mentre lui distoglieva lo sguardo.
- Quando eri piccolo ti confidavi sempre con me... Quindi non preoccuparti, puoi farlo anche ora se non la ritieni una cosa troppo infantile o inutile e comunque non ho intenzione di obbligarti a parlare, forse...
- Grazie zia.
Rispose Chuuya mentre con un sorriso pensieroso fece vagare gli occhi osservando parco, alberi e panchine poi prese fiato e fece la grande dichiarazione:
- Io... Io e Dazai stiamo insieme.
La zia sorrise ed annuì e non fece assolutamente nulla di strano, nessuna faccia sconvolta o sorpresa, nessun verso schifato o di disappunto. Probabilmente se lo era pure immaginato. Chuuya guardò la zia di sottecchi e timidamente chiese:
- Allora?
- Cosa vuoi che ti dica, sono contenta per voi, credo.
- Credi?
La zia si limitò ad annuire e corrugare la fronte con una leggera preoccupazione poi scosse la testa come per scacciare un brutto pensiero e tornò a sorridere.
- Fate i bravi, però. Vivete anche praticamente insieme.
Chuuya annuì e arrossì appena.
- Senti, Chuuya-kun fra poco compi diciassette anni, e secondo me puoi vivere anche da solo... Ma suppongo che a questo punto ti faccia piacere stare dove sei...
- Già.
Sorrise Chuuya e la zia ricambiò. Poi controllò l'ora sul display del cellulare e storse le labbra contrariata:
- Devo andare in aereoporto... Starò via di più questa volta, torno dopo la fine dell'anno scolastico, a fine marzo. Il giorno te lo dico appena me lo fanno sapere. Buona fortuna per gli esami!
- Ne avrò bisogno!
La zia sorrise gli lasciò un bacio in fronte e si allontanò. Chuuya rimase lì da solo nel parco, con un sorriso un po' ebete ad osservare i primi germogli delle piante, poi con un'alzata di spalle si incamminò verso la moto.
Arrivò a casa di Dazai poco dopo e trovó il propio ragazzo ad aspettarlo in giardino, sdraiato nell'erba a guardare il cielo con le braccia raccolte dietro la testa.
- Ehi, mummia che fai?
- Leggo i presagi nelle nuvole.
- Ah-Ah... E sentiamo... Cosa dicono le nuvole?
STAI LEGGENDO
We are falling like the stars - Soukoku
Fanfiction[COMPLETATA :P] - Non riesco ancora a capirti come vorrei, Chuuya-Kun, ma una cosa l'ho compresa chiaramente di te... - Cosa? Sentiamo. - Tu hai un sogno... Un folle sogno che custodisci gelosamente, che ti brucia dentro da sempre e che cerchi di na...