8 - Ripetizioni per pranzo

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[17 giorni dall'arrivo di Osamu Dazai]

Chuuya, quel lunedì mattina si risvegliò stranamente riposato. Il giorno precedente, non avendo nulla da fare era riuscito a riposarsi e a concedersi un giorno di pausa.
Si alzò, appena la sveglia suonò, si fece una doccia fresca per togliere il torpore che la notte gli aveva lasciato addosso e scese in cucina dove sua nonna gli aveva preparato la colazione e lo stava aspettando con il suo solito sorriso pieno di bontà.

- Buongiorno, Chuuya.

Lo salutò mentre il nipote rispondeva con un grosso sbadiglio seguito da un sorriso.

- Buongiorno nonna.

Sua nonna era abbastanza avanti con l'età, per questo ormai usciva di casa di rado, ma non lasciava tutto sulle spalle del nipote. Lei badava alla casa, gli faceva sempre trovare i pasti pronti, i vestiti puliti, la casa in ordine... Chuuya gli era grato per averlo accolto nonostante l'età quando sua madre e suo padre erano morti.

- Dormito bene, tesoro? Sta mattina ti vedo pieno di energia.

Chuuya sorrise non era super entusiasta solamente perché era riposato c'era anche un altro motivo, ormai ce l'aveva quasi fatta.

- È la moto, nonna, è la moto...

Sua nonna annuì sempre con il suo sorriso.

- Sono contenta che finalmente può realizzare questo sogno. Quando arriverà?

- Nel giro di una settimana dovrei averla, non vedo l'ora!

Disse Chuuya con la bocca piena, mangiando con entusiasmo. Era stata dura ma alla fine ce l'aveva fatta.

- Sono un po' preoccupata, non voglio che tu ti faccia male, ma mi fido di te... Ora è meglio che vai, caro, se no rischi di arrivare in ritardo anche oggi!

Chuuya annuì, mandando giù un grosso boccone di colazione, si infilò scarpe e giacca, afferrò lo zaino e uscì di casa, non prima però di aver salutato la nonna con un veloce ma affettuoso bacio sulla guancia.
Fuori il cielo era grigio e le strade piene di pozzanghere per la pioggia di quella notte, probabilmente quel pomeriggio avrebbe piovuto di nuovo.
Peccato, si disse Chuuya, non sarebbe riuscito a portare Kyoka e Yumeno al parco come aveva promesso.
Si avviò a scuola pieno di entusiasmo convinto che nulla avrebbe potuto tirarlo giù di morale quella mattina.

Mensa, pausa pranzo.

Chuuya come al solito se ne stava in un tavolo non troppo pieno, un po' indisparte,  con gente che non conosceva neanche troppo bene. Aveva appena messo in bocca il primo boccone del suo pranzo che qualcuno arrivò a rovinargli quell'attimo di tranquillità. Dazai si sedette di fronte a lui tirandosi su il cappuccio e lo salutò sottovoce:

- Ehilà, Chuuya-Kun, che fai di bello?

Chuuya lo guardò con aria davvero seccata.

- Mangio, non vedi?

- Ora però mi stai parlando.

Chuyya gli lanciò un'occhiataccia e tornò al suo pranzo ignorandolo. Dazai allungò la mano e senza chiedere il permesso gli fregò un po' di cibo e lo gustò sorridendo.

- Mhhh, che buono! Non è della mensa, vero?

- L'ha fatto mia nonna.

Disse solamente Chuuya, continuando a ignorarlo il più possibile, sperando di mandarlo via in quel modo. Ma in qualche modo intuì che aveva già perso in partenza, così quando Dazai allungò la mano per prendere ancora un po' del suo pranzo gli tirò una sberla sulle dita.

We are falling like the stars - SoukokuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora