Hero
"Posso passare di nuovo la notte con te stasera?" Le chiedo sfiorandole il collo con le labbra. Mi allontano per un secondo, ammirando il segno rosso che ho creato sulla sua pelle. Mia.
"Hero, devo studiare stasera e tu hai passato la scorsa notte con me. Dovremmo vederci domani, non stasera" dice ansimando. Posso sentire la sua determinazione vacillare ad ogni tocco delle mie labbra sulla sua pelle. Adoro il modo in cui è influenzata da me come lo sono io con lei.
"Potrei aiutarti a studiare. Ricordi la scorsa notte? Ti ho lasciato continuare a scrivere per il tuo compito" sorrido contro la sua pelle, la mia mano si fa strada verso il bottone dei suoi jeans.
"E tutto quello che sono riuscita a scrivere è stato senza senso. Dico sul serio, Hero. Non posso continuare a distrarmi, è il mio...oh mio dio..." geme quando inserisco la mia mano nei suoi jeans e nelle sue mutandine. Trovo il suo centro e le succhio forte il collo mentre sento la sua umidità sulle dita.
"Già così bagnata per me" mormoro in approvazione. Appoggia la testa sulla mia spalla mentre i suoi fianchi ruotano contro la mia mano.
"Hero..." fa le fusa. Adoro quando geme il mio nome. "Siamo in un parcheggio" mi ricorda.
"Che è deserto e buio. Saremo veloci. Togliti i jeans e le mutandine" le ordino, ma le mie mani le stanno già tirando giù per le gambe i pantaloni mentre solleva i fianchi.
"E il tuo autista?" Chiede mentre abbasso i pantaloni e i boxer fino alle ginocchia prima di sistemarmi di nuovo sul sedile.
"Non tornerà se non lo chiamo".
Sospiriamo entrambi mentre lei mi accoglie lentamente. È così bagnata e così stretta che adoro come si sente intorno a me. Le mie mani le afferrano i fianchi, le mie dita affondano nella sua pelle mentre lei inizia a strofinarsi sopra di me. Mi appoggio al sedile guardandola e guidandola su e giù per il mio cazzo. Adoro il modo in cui sembra così innocente con la sua maglietta mentre mi dà un piacere così intenso portandomi dentro con quel corpo minuscolo ma sinuoso. Per quanto mi piaccia vederla vestita con quegli abiti provocanti e di classe, la preferisco nei suoi normali abiti quotidiani proprio come adesso. In un certo senso dà normalità al nostro tipo di...relazione.
"Hero, sto per venire" geme, i nostri fianchi si incontrano.
Le attacco di nuovo la bocca al collo, la mia mano si muove verso il suo clitoride e in pochi secondi lei si contorce sopra di me, gemendo il mio nome ancora e ancora. Sento il suo centro che stringe ancora di più intorno al mio cazzo e questo fa scattare il mio orgasmo. Le afferro il mento, costringendola ad inclinare il viso verso di me mentre mi appoggio e affogo i miei gemiti nella sua bocca.
Si solleva da me e si raddrizza mentre la guardo sazio. "Puoi per favore riportarmi al mio appartamento adesso? Ho davvero bisogno di studiare Hero" mi guarda con lieve supplica in quei bellissimi occhi azurri e all'improvviso mi sento come un vero coglione.
"Certo, chiamo Dan per riportarci indietro" dico mentre mi rimetto i boxer e i pantaloni. Chiamo Dan e gli dico di portarci all'appartamento di Josephine. Per tutto il tempo ho discusso se dovrei insistere o meno per restare la notte, ma alla fine decido di non farlo. Per quanto io voglia passare più tempo con lei anche senza scoparla, so che deve studiare.
Non ho mai veramente voluto andare all'università e finire i miei studi. Quando ho finito il liceo, mi sentivo come se fossi pronto ad affrontare il mondo reale e con l'aiuto di un agente molto entusiasta che ho incontrato durante il mio ultimo anno di liceo, ho convinto mia madre e mio padre a farmi provare a fare il modello e l'attore. Ho promesso che se non faceva per me, mi iscrivevo all'università dopo. Per fortuna in pochi anni la mia carriera è decollata, sia dal punto di vista della moda che in quello cinematografico. E non mi sono mai pentito della mia decisione.
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La escort
FanfictionFama. Sesso. Riservatezza. Segreti. Due improbabili personaggi si incrociano e trovano un innegabile legame. Uno con un nome e un'immagine da difendere. l'altra lotta per tenersi a galla. il destino, l'unica cosa che li ha riuniti in primo lu...