La escort

Capitolo 18

Josephine

È passata più di una settimana da quando io e Hero siamo arrivati qui a Londra e le cose sono andate benissimo. Ho incontrato la sua famiglia e i suoi amici e sembra che piaccia a tutti, beh, almeno penso. Non ho sentito dire niente di scortese, quindi dovrebbe valere qualcosa, giusto?

L'appartamento di Hero è tipo wow. Non è proprio un appartamento, ma un attico su due livelli e una piscina che è stato ciò che mi ha tenuta occupata da quando sono arrivata. Però mi sono anche impegnata a pulire l'intero posto quando gli ho detto che non avremmo avuto bisogno di una donna delle pulizie che veniva due volte a settimana per pulire il nostro casino. Sono stata anche impegnata a cercare centri di revisione prima di presentare domanda per gli esami di licenza. Tutto questo mentre Hero girava o andava a eventi e servizi fotografici.

È impegnato ma apprezzo il modo in cui dà la priorità a passare il tempo con me. Abbiamo camminato un pò per le strade del sud di Londra, ma di solito di notte. Non abbiamo veramente esplorato le attrazioni turistiche, ma non perchè lui non mi ci ha voluto portare. Sono io quella che trova sempre delle scuse per non andarci. È così conosciuto qui, non voglio foto di noi che giriamo insieme per le strade di Londra e consegnamo tali informazioni a Xavier. Voglio solo che non sappia dove sono finchè posso evitarlo.

Fino ad oggi.

In qualche modo, Hero mi ha convinto ad andare a vederlo giocare a calcio con i suoi compagni. Non mentirò, ci è voluto molto poco per convincermi, soprattutto perchè non sapevo nemmeno che giocasse a calcio. Certo, so che ama il gioco dato che ne parla e lo guarda costantemente ma non ha mai detto di aver effettivamente praticato quello sport. Il corpo di Hero è come quello degli dei e credo che sia stupido da parte mia pensare che non lavori duro per mantenere una forma così buona quando letteralmente non l'ho visto o sentito parlare di lui mentre si allenava in palestra. Quindi immagino che questo sia il suo tipo di allenamento.

È una partita di calcio domenicale piuttosto fredda al parco. Ora che lo vedo così, Hero sembra solo un ragazzo normale che gioca sul campo con un gruppo di suoi amici e ride. Non fraintendetemi, è ancora un presuntuoso figlio di puttana quando vuole esserlo, ma ho notato che si comporta in maniera naturale quando è circondato dalle persone che gli stanno davvero a cuore. Ha un grande gruppo di amici, sia maschi che femmine, e di solito passano molto tempo insieme durante il suo tempo libero dal lavoro. Lo so da quando ho accettato di trasferirmi con lui qui, ma da quando siamo arrivati dopo la laurea, questa è la prima volta che esce con loro.

Sono seduta con le sue amiche e alcuni amici che non stanno giocando con loro. Sono un gruppo chiassoso e lo adoro. Non ho molti amici che mi siano vicini quanto Hero lo è con i suoi amici e apprezzo il modo in cui mi trattano come se fossi sempre stata parte del gruppo e non solo la nuova ragazza che probabilmente finirà per diventare un ex in una o due settimane. Immagino che possano vedere quanto sia seria la mia relazione con Hero.

"Jo, guarda, Hero sta per rubare la palla all'avversario" Elif mi spinge il braccio per attirare la mia attenzione.

Lo so, Elif, perchè lo sto fissando da tutto il tempo.

Seriamente, non capisco una sola cosa che sta succedendo. La mia attenzione è tutta sul mio uomo e su quanto sia attraente con quella maglia gialla e pantaloncini da allenamento.

Proprio come ha detto Elif, Hero ruba la palla all'avversario e tutti nel nostro gruppo si alzano in piedi e tifano follemente mentre si fa strada verso la porta, schivando per tutto il tempo gli avversari. Calcia il pallone, il portiere si lancia per pararla ma la palla tocca l'angolo superiore della rete. Ci scateniamo tutti e lui corre dalla sua squadra prr festeggiare prima di correre da me e baciarmi proprio di fronte a tutti.