Capitolo 13

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Josephine

È passato un mese intero da quando Hero è tornato in inghilterra e siamo tornati a infinite chiamate su Facetime. Mi manca tanto e so che gli manco anch'io, non smette mai di dirmelo. Nel mese che è passato da quando siamo diventati ufficialmente una vera coppia, Hero è diventato più protettivo.

"Che cazzo hai fatto?"

"Amore, ho aspettato tutta la notte che mi chiamassi."

"Josephine, so tutti i tuoi impegni. Perchè non rispondi al telefono?"

"Mi dispiace tanto. Mi manchi davvero molto."

"Ti avevo detto di usare quella dannata macchina. Dannazione, Josephine! Smettila di essere così testarda."

"Per favore, vieni a Londra non appena finisci con l'università. Sono sommerso dal lavoro; non potrò farti visita prima."

"Se Claire mi chiama di nuovo dicendomi che eri in ritardo al trattamento, giuro su dio, Jo, ti sculaccerò così forte che non sarai in grado di camminare per giorni!"

Le sue parole esatte.

Sono quasi scoppiata a ridere al ricordo poprio in mezzo alla strada mentre torno all'appartamento dopo l'ultima lezione della giornata. Il sole è già tramontato. Affretto il passo, sapendo che da un momento all'altro il mio telefono squillerà. Non voglio rispondere a Hero quando sono fuori, perchè ha una bocca così sporca e non ha mai alcun filtro...o vergogna. Mi dirà letteralmente di fargli vedere le tette e sollevare la gonna nel momento in cui risponderò alla sua videochiamata senza preoccuparsi di ciò che mi circonda.

"Jo!" Una voce maschile mi chiama e quando mi giro vedo Damon correre verso di me.

Non lo vedo da quando sono svenuta davanti a lui più di un mese fa e sono contenta che sia qui, così posso ringraziarlo per avermi portato on ospedale. Mi ha letteralmente salvato la vita.

"Ei" gli sorrido mentre è in piedi davanti a me che riprende fiato. Una volta che si è calmato, gli dico: "grazie per avermi portato in ospedale, comunque. Mi dispiace per averti disturbato quel giorno."

"Nah, va bene. Sono solo contento che tu stia bene. Stai benissimo, comunque" si complimenta.

"Grazie. Mi hai letteralmente salvato la vita, sai. Quindi grazie, davvero." Dico sinceramente.

Ridacchia, spingendomi scherzosamente la spalla. "Non era niente, non parlarne. Chiunque avrebbe fatto lo stesso per te". C'è una pausa un pò imbarazzante mentre si sposta sui talloni e cerco di pensare a qualcosa da dirgli ma poi vedo il suo viso illuminarsi come se si fosse appena ricordato di una cosa. "Giusto, mi sono dimenticato di congratularmi con te!"

"Per cosa?" Chiedo confusa.

"Ho appena visto la tua faccia su un cartellone questa mattina. Non sapevo facessi la modella."

"Cosa? Hai visto l'annuncio?" Chiedo completamente scioccata. Non sapevo quando sarebbe uscito, ma non avrei mai pensato che sarebbe stato così presto.

"Si, comunque eri bella. Voglio dire, sei bellissima. Lo sei sempre stata" ridacchia nervosamente, grattandosi l'orecchio e la sua faccia diventa rossa. È imbarazzato?

"Zitto Damon!" Rido, sentendomi arrossire.

Restiamo di nuovo in silenzio e mi guarda in imbarazzo. Ok, sta diventando strano. Di solito non è così timido con me, anche quando stavamo insieme e anche dopo.

"Ascolta, so che stai vedendo quel tizio modello che è venuto in ospedale" mi irrigidisco alla sola menzione di Hero. "Ma possiamo...uscire un pò? Anche per pranzo o cena. Cazzo, mi andrebbe bene anche un caffè."

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