Capitolo 3 - Il sogno

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Qualche giorno dopo...

TOM

"Oh Sinnerman where you gonna run to?
Sinnerman where you gonna run to?
Where you gonna run to?
All along them days
well I run to the rock, please hide me I run to the rock
please I hide me I run to the rock
please hide me, all along them days.
The rock cried out.
I can't hide you the rock cried out.
I can't hide you the rock cried out,
I ain't gonna hide you, all along them days.
So I run to the Devil, he was waiting,
I run to the Devil, he was waiting,
I run to the Devil, he was waiting all along them days.
I run power,
power
bring the power oh,
bring the power oh.
Lord, lord, lord
power"
Cantavo quando sentii suonare il campanello, andai ad aprire... era Meaghan.
"Allora prima cosa: non dovresti cantare che sforzi solo l'addome cosa che non devi fare. Seconda cosa: torna subito a letto!".
Avete presente quando la mamma non ti comprava gli ovetti Kinder? Bene, ora mi sentivo così.
Mi accompagnò sul letto, forse aveva ragione, ora non riuscivo più a respirare come prima e l'addome aveva ricominciato a farmi male.
"Dovresti solo riposarti Tom, lo sai"
"Sí lo so, ma non riesco a stare tranquillo" le dissi sorridendo.
"Bene, dovrai cominciare a riuscirci" mi riprese lei.

Dopo qualche minuto di silenzio completo mi disse:"Certo che sei bravo, non me lo sarei aspettata. Per fare Lucifer pensavo già di metterti l'autotune"
Sorrisi.
"Tu sai suonare il piano?" le chiesi
"Certo, ho studiato piano per circa tredici anni"
"Suonami qualcosa per favore Meaghan" la supplicai.
Lei senza rispondere si sedette sullo sgabello del pianoforte, si tirò su le maniche e cominciò a suonare una melodia che mai avevo sentito prima, sembrava che il suono fluttuasse nell'aria.
"Bravissima" urlai appena finí il brano.
Lei annuí in segno di ringraziamento. Si alzò dallo sgabellino e si sedette a fianco a me sull'orlo del letto.
"Grazie" mi sussurrò all'orecchio scherzando.
Prese il mio viso tra le sue mani e mi baciò. Non sapevo se dovevo continuare o staccarmi, ma continuai... mi piaceva quello che stava facendo, mi piaceva lei. Si fermò. Prese la mia mano, la mise vicino alle sue labbra e ci lasciò un bacio delicato, non resistetti più. Cominciai a sbottonarle la camicetta, lei mi tolse la maglia del pigiama. Mi distesi e lei, per non farmi male, si mise a fianco senza smettere di baciarmi.
Lo avevamo fatto.
Dopo qualche ora mi svegliai senza lei a fianco, solo lì mi resi conto che era solo un sogno. Divenni tutto rosso, cosa cazzo avevo sognato? Avevo sognato che io e Meaghan, sceneggiatrice della serie TV sul quale set mi avevano sparato, che facevamo sesso... sono solo un cretino.

Una serie e un amore || Tom EllisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora