Capitolo 30 - Sto bene

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4:25

Era ormai mattina, non ero riuscita a chiudere occhio perché continuavo a pensare a ciò che avevamo ipotizzato io e la mia migliore amica dell'epoca:"L'amore è solo un incitamento a fare sesso". Continuavo a ripetermelo in testa sperando che non sia stato vero.
Tom era lì, disteso nel letto con la testa poggiata alla mia spalla e il suo braccio attorno alla mia vita. Con una mano presi la sua, l'altra la misi tra i suoi capelli, avvicinai la mia fronte alla sua e sussurra per non svegliarlo:"Per la prima volta nella mia vita ho paura di avere ragione". Quando finii di pronunciare la frase non riuscii a trattenere le lacrime e ne versai fino a riuscire ad addormentarmi cercando il calore del corpo di Tom.

Erano su per giù le sette che mi risvegliai e decisi di fare una doccia.
"Dove vai tesoro?" chiese Tom sentendomi alzare dal letto.
"Vado a fare una doccia" risposi prima di dargli un bacio in fronte.

Davanti alla doccia c'era il lavabo con sopra uno specchio.
"È solo questo corpo che lui ama?" mi chiesi uscendo dal box e guardandomi allo specchio cercando risposte.
"No. Non amo solo il tuo corpo, perché io amo te" sentii la sua voce fuori dalla porta del bagno. Mi asciugai e in velocità mi misi la biancheria intima e uscii dalla stanza.
"Sicuro?" gli chiesi guardando nei suoi occhi.
"Mai stato più sicuro" rispose lui
"Ho tanta paura Tom..." dissi
"Non averne, sarò sempre con te e sempre sarai sostenuta dal sottoscritto" rispose sorridendo.

Che bellissimo sorriso. Quanto lo amo.

Appena lui notò che stavo abbassando lo sguardo, prese le mie guance tra le sue mani e cominciò a baciarmi tenendomi per i fianchi; gli spostai le mani dalla vita al didietro. Il mio cellulare squillò.
"Scusa Tom. È Tom, sì lo so è strano da dire ahah" dissi ridendo.
Tom era il regista che, visto che la prima stagione l'avevo scritta io, mi chiedeva se volevo continuare a scrivere la serie per non cambiare il tipo di narrazione e perché prometteva molto bene.
"Che ha Kapinos?" mi chiese sempre sorridendo.
"Entro il mese devo scrivere almeno i primi due episodi di "Lucifer 2" gli spiegai "E ho già delle bellissime idee. Ah! Mi stavo dimenticando di dirti che alle 15 devo andare in ospedale per eseguire l'operazione che mi permetterà di fermare l'emorragia seguente all'aborto" continuai. La parte dell'operazione la dissi in modo molto serio, ci stavo ancora male e credo che se quel dolore e la paura della mia stessa tesi si sarebbero uniti, io non ne sarei uscita viva.

14:25

Piú di mezz'ora prima dell'orario dell'intervento arrivammo davanti all'ospedale. Non avevo bei ricordi di quel luogo: l'ultima volta che ci entrai mi avevano detto che sarei stata madre e la volta prima ero venuta per salutare mia madre morta.
"Signora, lei è qua per l'intervento per l'emorraggia aborto spontaneo?" mi domandó la signorina alla reception.
Feci un respiro profondo e risposi che ero io. Lei disse a Tom che non poteva venture in camera fino a  un'ora dopo l'ntervento. Lui mi diede in bacio e mi promise che sarebbe rimasto lí e appena sarebbe potuto sarebbe arrivato e sempre sarebbe rimasto vicino a me.

TOM

Un'ora dopo essere entrata in sala operatoria lei uscí, ma io dovevo restare ad aspettare ancora per un ulteriore ora.

Esattamente un'ora dopo...

Continuavo a camminare lungo il corridoio di fronte alla camera quando mi chiamarono dentro la stanza per vedere se volevo stare con lei.
"Ciao" mi disse con occhi socchiusi e stanchi quando mi sentí entrare.
"Come va?" le chiesi sedendomi sulla sedia posta a fianco il letto.
Lei accennó un sorriso e si lasció scivolare sul lettino.
"Stanca. Molto stanca, ma c'é gente Che subisce peggio e sto sicuramente bene" rispose girando gli occhi verso me "Peró non farmi ridere, la pancia fa male" continuó mettendo la mano sul suo addome e sorridendo con il miglior sorriso che potesse fare in quel momento.
"Bene, allora sappi che Io staró qua finchè non ti dimetteranno"
Lei rispose semplicemente sorridendo.
"Ora riposa" non riuscii a finire la frase che si era giá addormentata.
"Buonanotte" dissi sorridendo.

Una serie e un amore || Tom EllisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora