Capitolo 23 - È un angelo

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"È stato bellissimo" mi disse lui dopo qualche secondo la fine del rapporto coprendomi con il lenzuolo. Io lo guardai e sorrisi.
"Adesso tocca a me darti il tuo regalo" gli dissi alzandomi e andando a cercare la mia borsetta.
"Ecco qua" dissi e dopodiché tornai a letto coprendomi con la coperta.
"Questo è il mio regalo, spero ti piaccia" gli dissi mettendogli tra le mani una piccola scatolina.
Lui la aprii, dentro c'era un piccolo anello con sopra un rubino.
"Wow Meaghan, veramente. Non- non saprei come ringraziarti. Non dovevi"
"Sì che dovevo, poi ci tenevo a farti anche io un pensierino" gli risposi poggiando la mano sulla sua coscia.
"Non so quanto lo utilizzerò visto che comunque siamo sempre a Los Angeles e non vorrei che me lo rubassero però sarà sempre con me, al mio dito o no" mi disse poggiando la sua mano sulla mia e guardandomi negli occhi.
"Tu e il tuo dannato fascino" gli dissi cominciando a baciarlo.

Intanto a scuola...

NORA

Ero tranquilla seduta al mio banco quando suonò la campanella della ricreazione e due bambini di un'altra classe mi vennero vicino e mi dissero che mio papà era solo un puttaniere e che era andato a letto con Meaghan perché così lei gli avrebbe dato la possibilità di interpretare il protagonista. Sapevo che mio padre non era e non sarebbe mai stato così, ma questa cosa mi ferì anche se non c'entravo nulla. La testa cominciò a girarmi e divenni pallida come la neve, non appena la maestra mi vide chiamò subito Tom. Appena mi alzai per andare a casa caddi sul pavimento  e persi conoscenza. Mi risvegliai distesa sotto le coperte del mio letto con una busta di ghiaccio sulla fronte. Meaghan era al mio fianco e mi teneva la mano, mentre mio padre camminava di qua e di là per la stanza, sembrava preoccupato.
"Ciao Nora, come va?" mi chiese Meaghan vedendomi con gli occhi aperti.
"Un po' frastornata però per il resto sto discretamente bene" le risposi cercando di accennare un sorriso.
"Sicura?" mi chiese lei accarezzandomi la guancia, io le risposi che ne ero sicura.
Dopo poco mi chiese se mi ricordavo ciò che era successo.
"Sì... era ricreazione e due bambini erano venuti da me a insultare papà e non so perché, ma mi sentii tanto male"
"Quindi sono stati degli insulti sul mio conto da parte di bambini che non hanno nulla da fare a farti questo?" mi chiese lui venendo vicino a me e guardandomi con occhi arrabbiati, ma anche tristi e addirittura impauriti. Io annuii.
"Andremo a fondo e non la passeranno liscia" disse dirigendosi verso la porta quando Meaghan lo fermò e lo fece calmare dicendogli che non serviva arrabbiarsi ora e che avrebbe dovuto mantenere un certo rigore per non causare più problemi.
"Papà, Meaghan ha ragione" gli dissi sedendomi sul letto e usando il cuscino come schienale.
"Lo faccio solo perché me lo dite voi ragazze" disse sedendosi sulla sedia della mia stanza.
"Io vado a preparare il pranzo e poi vado io a prendere Florence e Marnie. Tom non sei nelle condizioni e tanto meno tu Nora. Quindi pensate solo a rilassarvi" disse Meaghan una volta aperta la porta per andare in cucina.
Una volta che fu uscita dalla stanza io dissi a papà:"È proprio un angioletto". Lui mi guardò, sorrise e rispose:"Lo è Nora, lo è..."

Con questo capitolo concludo una "stagione di capitoli" che riprenderà lunedì prossimo. Spero vogliate darmi un vostro feedback sulla storia e magari su come pensate continui🥺❤️

Una serie e un amore || Tom EllisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora