Cap. 19 - "Fidati di me"

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Per Bokuto era arrivata l'ora di andarsene e [nome] decise di accompagnarlo fino alla fermata del pullman.

<<Emm Bokuto...>> mormorò lei fermandolo in mezzo al marciapiede e tirandolo per la giacca.

Il ragazzo girò la testa all'indietro e la vide col volto abbassato.

<<Che c'è?>> domandò lui.

<<Ecco... N-Non vorrei essere troppo presuntuosa o invadente...>> iniziò lei a spiegare. A quell'ora c'erano soltanto loro due per strada, nessun'altro. Faceva alquanto freddo e le luci dei lampioni, a causa della scarsa manutenzione di quella zona periferica, ogni tanto si spegnevano e si riaccendevano subito dopo.

<<Quella ragazza... Dai capelli rossi... Chi è?>> 

<<AH! Reina dici?!>>

[nome] fece spallucce ma non osò guardarlo negli occhi, era troppo imbarazzata anche solo a parlargli.

<<Quella vecchiaccia tsunderina è una mia cara amica, vive accanto al mio appartamento ed è la manager della squadra!>> spiegò Bokuto immaginandosi la giovane con le corna da diavolo ed i denti aguzzi mentre si arrabbiava per averla chiamata in quel modo.

<<Se li porta bene ma->> disse avvicinandosi all'orecchio di [nome] <<-non dirlo a nessuno, va quasi per i trent'anni>>

Bokuto scoppiò a ridere mentre [nome] tirò un sospiro di sollievo.

<<Ma come mai questa domanda?>> chiese lui curioso.

<<AH! ECCO! NULLA, NULLA!>> esclamò lei nervosamente.

Il grigio la afferrò per i fianchi avvicinandola al suo corpo statuario, la guardò dall'alto al basso e le sorrise.

<<Sei così carina quando hai le guance ed il nasino arrossati!>>

[nome] avvampò e nascose il volto contro il petto caldo del ragazzo inebriandosi ancora una volta del suo profumo.

<<Ho avuto paura>> borbottò lei stringendosi a Bokuto che l'ascoltava attentamente <<Pensavo fosse la tua fidanzata o altro, ma se mi dici che è solo una tua cara amica mi fido>>

Il grigio continuò a ridere divertito.

<<Fidati di me>>

[nome] alzò la testa ed incrociò gli occhioni di Bokuto ma, prima che potessero avvicinarsi, vennero interrotti dall'arrivo del pullman

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[nome] alzò la testa ed incrociò gli occhioni di Bokuto ma, prima che potessero avvicinarsi, vennero interrotti dall'arrivo del pullman.

<<Devo andare purtroppo...>> 

Per quanto nessuno di loro due volesse lasciare l'altro, l'autista non avrebbe aspettato oltre così Bokuto salì sul mezzo dopo aver dato un veloce bacio sulla guancia dell'amata.

[nome] lo salutò a malincuore e se ne tornò da Akaashi.

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[La mattina dopo]

<<BOKUTO SVEGLIAAA!!!>> 

Il grigio venne trascinato sul pavimento della sua camera da letto con tutte le coperte in cui si era attorcigliato durante la notte.

<<A-AHI!!!>> strillò svegliandosi di colpo dopo aver battuto la testa.

<<Dannazione! Ti avevo raccomandato di farti trovare pronto per le sei e, come al solito, sei in ritardo!>> lo rimproverò aspramente Reina.

Bokuto scattò in piedi e, dopo essersi cambiato velocemente ed aver preso la sua borsa, uscì in fretta e furia dal suo appartamento con l'amica.

I due corsero a più non posso per arrivare in tempo alla palestra dove li aspettavano tutta la squadra e l'allenatore alquanto adirato.

<<Sempre in ritardo eh?>> tuonò il signor Fumio.

<<M-Mi scusi tantissimo!>> esclamò Bokuto piegandosi in avanti col busto.

<<Sono stanco delle tue scuse! Muoviti e unisciti ai tuoi compagni!>> 

Il ragazzo corse a cambiarsi e, in men che non si dica, iniziò l'allenamento con la squadra.

<<Cosa sei? La sua balia per caso?>> domandò l'uomo a Reina prima che potesse entrare anche lei in palestra.

Non rispose e gli passò di fianco fingendo di non aver sentito.

<<Seguendo il tuo esempio, come pensi che finirà quel ragazzo? Si vede che ama la pallavolo ma non farà la tua stessa fine Rein->> ma prima che potesse finire di parlare la rossa fece per tirargli uno schiaffo che lui fermò magistralmente.

<<Non osare mai più pronunciare il mio nome>> disse lei a denti stretti liberandosi dalla presa dell'uomo.

<<Io lo dico soltanto per il loro bene. Non andranno da nessuna parte seguendo le idee tue e di Foster, il buonismo non li porterà alla vittoria!>> 

Reina lo ignorò ed andò ad aiutare alcuni ragazzi ad allenarsi nelle schiacciate.

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Si fece sera e, dopo un'altra eterna ed intensa giornata, i MSBY Black Jackal finirono il loro allenamento.

Reina era intenta a sistemare i palloni nel ripostiglio quando arrivò qualcuno alle sue spalle.

<<Hai finito di cambiarti?>> borbottò lei.

Il ragazzo sorrise: <<Hai un udito incredibile, non pensavo ti fossi accorta di me>>

Reina si girò e guardò con astio il gemello Miya.

<<Non vai d'accordo col paparino a quanto vedo?>> chiese lui alzando un sopracciglio

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<<Non vai d'accordo col paparino a quanto vedo?>> chiese lui alzando un sopracciglio.

<<Come scusa?>> domandò lei sperando di aver sentito male.

Atsumu, col suo solito sorriso beffardo, si avvicinò alla ragazza imprigionandola fra sé ed il cestello dove venivano tenuti i palloni.

<<Abbiamo assistito tutti al tuo litigio, Reina Blaze, o dovrei dire, Reina Fumio>>

[ Bokuto Kōtarō x Female Reader ] ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora