Cap. 26 - Salvataggio in extremis

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<<Reina Blaze>> disse lui a denti stretti mentre i lineamenti del suo volto si facevano più duri.

<<Arriviamo subito al punto!>> esclamò lei avvicinandosi minacciosa al ragazzo <<Come osate intromettervi in modo così meschino nella storia tra [nome] e Bokuto?>>

<<Come?>> chiese Osamu interrogativo.

<<Hai sentito bene, non fare il finto tonto!>>

Ma il giovane non sapeva proprio niente, era all'oscuro di quello che suo fratello aveva combinato.

<<Reina!>> la chiamò [nome] vedendo l'espressione di Osamu mentre veniva preso per il colletto della sua maglia e sollevato leggermente da terra <<Penso non sappia di cosa lo stiamo accusando>>

La giovane mordicchiò il suo piercing alla lingua e, dopo aver piantanto i suoi occhi in quelli del ragazzo, capì che [nome] aveva ragione.

<<Quindi tu non sai niente? Davvero?>>

Osamu scosse negativamente la testa: <<No, di cosa state parlando? Che succede [nome]?>>

Le giovani gli spiegarono tutto e lui si arrabbiò subito sentendole accusare il gemello.

<<NON FAREBBE MAI UNA COSA SIMILE!>> esclamò in sua difesa.

<<L'ho sentito parlare con Fumio e poi i loro messaggi sono identici e se non li hanno inviati loro deve averlo fatto per forza qualcun altro!>> ribatté Reina.

Osamu guardò [nome] e la vide distrutta; lei amava Bokuto e quello che stava succedendo la stava facendo soffrire molto.

<<Tu mi sei piaciuta fin dal primo momento in cui ti ho vista ma sapevo anche che non saresti mai stata mia... Per quanto possa essere egoista, non ti farei mai del male...>> confessò lui avvicinandosi a [nome] mentre Reina tratteneva dei conati di vomito per tutta quella dolcezza a cui era allergica.

<<Lo so, non sei una cattiva persona, l'ho sempre saputo...>> affermò [nome] leggermente a disagio dopo la sua confessione.

<<Bene, allora penso sappiamo tutti cosa fare adesso!>> intervenne Reina interrompendo quel mieloso momento.

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[ Nel frattempo ]

<<Bokkun, passa!>> esclamò Atsumu correndo vicino alla rete.

Il grigio gli passò la palla ed il ragazzo schiacciò. Quella non era la posizione favorita di Atsumu, lui era un setter, un alzatore, ma tutti dovevano cercare di massimizzare i vari ruoli il più possibile.

<<Perfetto, continuate così!>> ordinò Fumio camminando a bordo campo con le braccia conserte.

Hinata si fermò sul posto sentendo un forte dolore al polpaccio.

<<Posso fermarmi per un po'? Non vorrei sforzare troppo la gamba!>> chiese l'arancione stremato. 

<<I giocatori professionisti non si fermano per un semplice dolore>> rispose il coach tagliente.

<<I giocatori professionisti non si fermano per un semplice dolore>> rispose il coach tagliente

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Tutta la squadra guardò Hinata rimettersi al posto nonostante il male. In particolare, il capitano si morse il labbro cercando di trattenere la rabbia verso il signor Fumio.

L'allenamento riprese.

Ad un certo punto la palla arrivò ad Hinata che avrebbe dovuto riceverla in posizione di libero ma la gamba cedette e scivolò a terra mentre il pallone si avvicinava alla velocità della luce al ragazzo.

Si sarebbe preso una pallonata in faccia rischiando di rompersi il naso o altro se qualcuno non l'avesse fermata in tempo.

<<Ma guarda chi è tornata>> commentò Atsumu sarcastico.

Hinata alzò lo sguardo e vide di fronte a sé, in una posizione tecnicamente perfetta, qualcuno che aveva scongiurato il peggio.

<<Stai bene?>> domandò la figura in controluce.

<<S-Si>> balbettò lui accecato dai fari che scendevano dal soffitto della palestra.

Fumio, tutt'altro che felice di quell'interruzione, si avvicinò al centrocampo.

<<QUESTA NON È CASA TUA, NON PUOI FARE COME TI PARE!>> gridò l'uomo con voce severa e profonda.

<<SI SAREBBE FATTO DAVVERO MOLTO MALE SE NON L'AVESSI FERMATA!>> urlò la giovane passandosi una mano in mezzo ai capelli scarlatti <<QUANDO CAPIRAI CHE I TUOI METODI SONO FOTTUTAMENTE SBAGLIATI!? LA PALLAVOLO NON È QUESTO, NON È ALLENARSI FINO A FARSI MALE!>>

Fumio si avvicinò alla ragazza e la incenerì con lo sguardo.

<<NON MI INTERESSA QUELLO CHE PENSA UNA PERDENTE COME TE RIGUARDO I MIEI METODI>>

Reina sorrise nel sentire quella parole che le aveva sputato varie volte dopo il suo ritiro dalla pallavolo.

<<GIÀ, NON MI INTERESSA, PERO' ALMENO AMMETTI QUELLO CHE HAI FATTO>>

Fumio alzò un sopracciglio non capendo dove volesse andare a parare.

La giovane si voltò verso Bokuto e gli indicò di guardare l'entrata della palestra.

Il ragazzo si girò e non poté credere ai suoi occhi. 

<<[N-NOME]!?>>

<<[N-NOME]!?>>

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[ Bokuto Kōtarō x Female Reader ] ITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora