57-Più bella che mai

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Un anno dopo

Incredibile come il tempo possa volare, eppure era già passato un lungo anno da allora. Mattia era cresciuto a vista d'occhio, sembrava già un ometto agli occhi di sua madre e ciò non faceva altro che incuterle nostalgia dei primi tempi, persino delle notti insonni per via del pianto costante di suo figlio. Era arrivata alla conclusione che lei amava quella vita, anzi, la preferiva di gran lunga a quella di qualsiasi altra donna. La mamma, a parer suo, era il lavoro più bello al mondo.

Niccolò attualmente non si trovava in casa, poiché era partito un mesetto prima per Londra, a registrare le voci di un paio di pezzi o più, che aveva scritto recentemente. Emma era pronta a partire con lui, ma una febbre improvvisa del piccolo aveva scombussolato tutti i piani, costringendola a stare a casa per badare al bimbo.
Il moro, ormai abituato a stare ventiquattro ore al giorno in compagnia della sua famiglia, si sentì improvvisamente svuotato non appena mise un piede fuori casa e anche per questo motivo una volta terminato il lavoro, corse letteralmente in aeroporto per tornare dalla sua amata Roma.

Stava bussando alla porta da una decina di minuti, aveva pure provato a chiamarla un paio di volte ma il telefono squillava a vuoto. Stava cominciando a preoccuparsi seriamente ma quando all'ennesimo squillo sentì il rumore della serratura subito scattò in piedi. Mattia spuntò fuori dalla porta urlando a voce piena un forte "papà" ed attaccandosi alla gamba di Niccolò mentre Emma rimase qualche passo indietro ad osservare la scena intenerita.

"Ma ciao pulce" lo prese in braccio stringendolo forte al petto. Solo allora si accorse di aver fatto un passo falso dato il viso e i vestiti del piccolo sporchi ovunque di farina.

"La mamma ti stava preparando una torta e io l'ho aiutata" si giustificò tranquillo lui, scendendo poi dalle braccia del padre per correre a cambiarsi. Colse allora l'occasione Niccolò, chiudendo la porta alle sue spalle.

"Pure la torta, che sono l'ospite d'onore?" sorrise avvicinandosi ad Emma, che nel frattempo si era persa ad osservarlo in ogni suo gesto e particolare. Ai suoi occhi risultava ogni volta sempre più bello.

"Ogni tanto te la meriti" fece un passo anche lei verso il ragazzo che subito le cinse la vita con le braccia.

"Sei sporco di farina qui" non fece in tempo nemmeno ad indicargli il punto esatto che lui avvicinò le labbra alle sue, facendole assaporare di nuovo la sua bocca dopo fin troppo tempo passato senza.

"Mi sei mancato" riuscì a dire lei in una pausa tra un bacio e un altro.

"Anche tu" rispose soltanto prima di incatenare di nuovo le loro lingue tra loro, scordandosi completamente della presenza di un bambino non troppo lontano, che osservava la scena con gli occhi spalancati e un'espressione a dir poco schifata.

"Basta! Che schifo!" si intromise infatti allontanando i suoi genitori per quel poco che gli era possibile. Risero entrambi a quel gesto nonostante la voglia matta che, sia lui che lei avevano, di continuare ciò che stavano facendo all'infinito. Si dirisero tutti insieme in cucina, ad aspettare che la torta fosse pronta. Nel silenzio più totale dopo aver raccontato ogni particolare del viaggio alla ragazza, Nic si fece coraggio e disse finalmente ciò che lo fremeva dal primo istante in cui era entrato a casa.

"Tia stasera tu stai con il nonno va bene?" si girò verso Mattia, che subito reagì come era giusto che succedesse.

"Ma io... io volevo..." abbassò la testa ma subito uno sguardo di quelli complici di suo padre gli fece tornare il sorriso. Non sapeva che cosa aveva in mente, ma era certo che papà non mentiva e di certo, anche nel peggiore dei casi, avrebbe fatto di tutto per mantenere la sua parola.

"Oh si si, va benissimo" si corresse infatti sotto lo sguardo incerto di Emma, che decise di non darci troppo peso. Nic invece si avvicinò all'orecchio di lei dolcemente.

Restami Vicino||ultimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora